Assegno ordinario di invalidità: in caso di morte spetta ai superstiti?

Lorenzo Rubini

22 Ottobre 2021 - 19:04

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In caso di morte del titolare di assegno ordinario di invalidità cosa spetta ai familiari superstiti?

Assegno ordinario di invalidità: in caso di morte spetta ai superstiti?

Si sa, la preoccupazione di chi non ha una salute di ferro è garantire ai familiari un sostentamento in caso di decesso ed in questo articolo cercheremo di capire cosa spetta ai superstiti di un titolare di assegno ordinario di invalidità.

Rispondiamo alla domanda di un nostro lettore:

Buonasera, sono Mario e sono un invalido. Mi è stato riconosciuto, ormai da diversi anni, assegno ordinario di invalidità che mi ha permesso di smettere di lavorare visto che non ce la facevo più a causa della patologia che mi affligge. Ora, visto che non sono ancora arrivato a compiere i 67 anni necessari per avere diritto alla pensione di vecchiaia, il mio timore è che se dovessi morire mia moglie, casalinga, rimarrebbe senza un sostentamento poiché ho letto che l’assegno ordinario non è reversibile. E’ così?".

Assegno ordinario di invalidità e reversibilità

L’assegno ordinario di invalidità, pur essendo una prestazione previdenziale calcolata sui contributi versati, non è reversibile ai superstiti visto che si tratta di una misura volta a fornire all’invalido un sostegno che gli permetta di sostenere le spese legate alla sua invalidità (o come nel suo caso che permetta di smettere di lavorare prima dell’accesso alla pensione).

Questo non significa, però, che gli eventuali familiari superstiti del titolare di assegno ordinario di invalidità non abbiano diritto a nulla. L’assegno ordinario di invalidità, infatti, è erogato solo al lavoratore che è in possesso anche di contributi versati (la domanda prevede, infatti, che vi siano almeno 5 anni di contributi versati di cui almeno 3 nel quinquennio che precede la domanda) e proprio per questo ai superstiti potrebbe spettare la pensione indiretta.

Se al momento del decesso, infatti, al lavoratore non è stata liquidata la pensione non spetta la pensione di reversibilità ma quella indiretta che, in ogni caso, segue in linea di massima le stesse regole.

La pensione indiretta spetta qualora il lavoratore abbia raggiunto i 20 anni di contributi versati per l’accesso alla pensione di vecchiaia pur non avendo ancora compiuto i 67 anni che permettono la liquidazione della pensione.

Ma spetta anche ai lavoratori che hanno versato almeno 5 anni di contributi di cui almeno 3 nel quinquennio precedente al decesso, che guarda caso è lo stesso requisito richiesto per il diritto all’assegno ordinario di invalidità.

Di fatto, quindi, se dovesse venire a mancare prima dell’accesso alla pensione di vecchiaia, pur non essendo l’assegno ordinario di invalidità reversibile, sua moglie sarebbe tutelata dal diritto alla pensione ai superstiti per una percentuale pari al 60% della pensione che sarebbe, teoricamente, spettata a lei alla data del decesso.

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