L’ansia è una sensazione di forte disagio psicologico, dolorosa, che ha origine dagli aspetti più razionali dell’individuo motivato dell’istinto di sopravvivenza, dal desiderio di vita, dall’evitamento della morte. In questa accezione, che è la mia definizione, ritengo che l’ansia sia un sentimento fortemente positivo perchè ispirtato alla vita. Chi non si preoccupa di nulla e delle conseguenze di una scelta/circostanza non è forse da considerare come una persona "poco affidabile" ?
Putroppo il lato negativo dell’ansia si concretizza in due grandi problemi:
- il dolore
- la negatività sulle capacità operative e cognitive.
Questi aspetti fanno dell’ansia il peggior nemico del trader, per chi è predisposto come soggetto ansioso, vediamo perchè.
L’ansia da posizione, ovvero quella derivata dal rischio di aver investito del denaro su uno strumento finanziario sia long sia short, è manifestata da una serie di dubbi che sopraggiungono solitamente dopo aver fatto la scelta di investimento. Prima ci si crede, coscenti anche di un esito negativo. Poi si osserva invece un incremento della negatività ed il presentarsi di una serie di dubbi di carattere tecnico, quindi intrinseco alla questione in essere, dunque valutazioni razionali. Poi sopraggiungono considerazioni legate al senso del denaro, alla propria posizione finanziaria, in genere alle vicende personali del trading che come noto possono anche aver distrutto famiglie fino anche ad arrivare al suicidio.
Quando un trader si pone in questo stato la sua capacità cognitiva distorce la realtà, ma non in senso ottimista come quando per "ostinazione" non si chiude una posizione fallimentare. La distorzione della realtà è realizzata in modo negativo. Ciò ovviamente non va bene perchè è regalare un successo al nulla.
Inoltre anche lo stato psicologico negativo rallenta le capacità operative, quelle decisionali e non per ultimo intuitive. Questo si traduce anche in cavvito trading su altre posizioni ed opportunità.
Il tutto chiaramente deve essere percepito da chi opera e regolato con un processo di self-control a mio avviso basato su questo processo. Ci si domanda: si riesce a tornare nella normalità ? Se la risposta è si allora di prosegue. Il si potrebbe essere originato da un rivalutazione degli elementi razionali che hanno originato l’ansia, cosa che che addirittura potrebbe far decidere a favore dell’abbandono della posizione. Il no invece dovrebbe forzare immediatamente una uscita dalla posizione perchè se si fosse in preda ai dubbi l’operato potrebbe tradursi in negativo e non per ultimo la vita perderebbe di qualità.
L’ansia è quindi un nemico da evitare: molto spesso chi è predisposto a buttare il denaro raggiunge dei grandi successi.
Prima di un grande evento positivo nelle dinamiche finanziarie si esasperano una serie di dinamiche contrarie al movimento successivo, e in quelle circostanze sembra davvero di gettare il denaro.
L’esempio è chiaramente Alitalia, vicenda italiana che registra decrementi feroci ed incrementi 3 digit in pochi giorni. Sembra in quei casi che i soldi possano andar buttati ed un atteggiamento ansioso non lo approverebbe sicuramente. C’è anche da considerare questo, come concetto a sfavore dell’ansia. L’ansia e la ragione non vanno d’accordo con la borsa.
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