Angela Merkel assediata: resisterà fino al 2017?

Simone Traversa

22 Gennaio 2016 - 14:52

Dai fatti di capodanno alle minacce interne al partito: per Angela Merkel arrivare al 2017 sarà un’impresa.

Angela Merkel assediata: resisterà fino al 2017?

Riuscirà Angela Merkel a resistere fino alle elezioni del 2017?

Che il 2016 non sarebbe stato un anno facile Angela Merkel lo avrebbe dovuto capire già dalla notte di capodanno a Colonia e Amburgo.

Centinaia di denunce di molestie e rapine perpetrate, per la maggior parte da stranieri, ai danni delle donne che stavano festeggiando in piazza la notte di San Silvestro.

Il 2016 della Merkel è pieno di insidie e secondo alcuni ci sono buoni motivi per pensare che la cancelliera potrebbe ritirarsi prima delle politiche del 2017.

Il problema dell’apertura delle frontiere

Nel 2015 la Germania ha accolto 1,1 milione di migranti provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan.

Questa generosa apertura delle frontiere ha fatto guadagnare ad Angela Merkel la copertina del Time per la “Persona dell’anno”, ma dopo i fatti verificatisi a Colonia e Amburgo durante la notte di capodanno, in Germania si sta cominciando a riconsiderare l’opportunità di accogliere così tanti profughi.

Circa 100 membri del partito di Angela Merkel (CDU) e del partito alleato (CSU) hanno inviato una lettera alla cancelliera chiedendole un deciso dietro-front sulla politica dell’immigrazione.

Secondo la CSU la Germania non è in grado di sostenere un’ondata migratoria di queste dimensioni. Il premier bavarese Horst Seehofer, leader della CSU, fa sapere che dal prossimo anno la Germania potrà accogliere al massimo 100 o 200 mila profughi l’anno.

La Merkel invoca invece la necessità di proseguire nelle sue scelte in materia di immigrazione, e punta a una strategia a livello internazionale ed europeo per contenere il traffico migratorio.

Provvedimenti in questo senso sono già stati presi: dall’accordo con la Turchia che prevede una liberazione dei visti per i cittadini turchi in cambio di un finanziamento di 3 miliardi per i 2,2 milioni di siriani nei campi profughi, alla conferenza internazionale sulla Siria fissata per il 4 febbraio a Londra.

Il calo dei sondaggi e la minaccia di Julia Klöckner

Sebbene dopo gli attentati di Parigi la CDU sia salita dal 36% al 39% di preferenze, le analisi demoscopiche rilevano che solo il 32% dei tedeschi è d’accordo con le politiche sull’immigrazione della Merkel.

La disponibilità dei tedeschi nei confronti degli immigrati si sta esaurendo e le accuse rivolte alla cancelliera di fregarsene dell’umore dei cittadini arrivano da tutte le parti.

Adesso Angela Merkel dovrà tenere d’occhio pure Julia Klöckner, che secondo i sondaggi è la candidata favorita a insediare il posto dell’attuale cancelliera.

La Klöckner, 43enne figlia di vignaioli, appartenente alla CDU, è data per vincente nelle elezioni del 13 marzo nel suo Land, e potrebbe approfittare dell’attuale calo dei consensi di Angela Merkel per provare a insediarne la poltrona.

L’importante prova delle elezioni regionali

Il 13 marzo sarà una data fondamentale per capire gli umori dell’elettorato tedesco.

Sono 3 le regioni in cui sono previste le elezioni: Baden-Württemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. Si recheranno alle urne 20 milioni di tedeschi e da quel che voteranno si capirà quale destino politico spetti ad Angela Merkel.

L’attuale cancelliera ha comunque dalla sua gli ottimi dati sull’economia: la disoccupazione è a livelli minimi (4,5%) ed è previsto un rialzo del 6% degli investimenti e dell’1,9% del PIL.

Al 2017, quando sono previste le prossime elezioni politiche, manca ancora diverso tempo e Angela Merkel dovrà fronteggiare difficili sfide.

Secondo Lutz Meyer, responsabile della campagna elettorale del 2013 della cancelliera, in Germania “nessuno ha il carisma della Merkel”; staremo a vedere se le sarà sufficiente.

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