Ammortamento: come funziona? Istruzioni, calcolo ed esempio numerico

Francesco Oliva

2 Aprile 2019 - 16:35

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Ammortamento contabile e fiscale: cos’è, come si calcola e quali sono i criteri da adottare. Guida completa per le imprese in materia di ammortamenti.

Ammortamento: come funziona? Istruzioni, calcolo ed esempio numerico

Cos’è l’ammortamento, come si calcola e come funziona?

L’ammortamento contabile e fiscale è quel procedimento mediante il quale il costo di un bene pluriennale viene ripartito su più esercizi, a seconda della durata di vita utile attribuita al bene medesimo.

Le regole per il calcolo dell’ammortamento sui beni strumentali sono disciplinate dal codice civile, dai principi contabili e dalla normativa fiscale.

Negli ultimi anni gli ammortamenti dei beni strumentali materiali ed immateriali sono stati interessati da due importanti agevolazioni: il super e l’iper ammortamento.

Il procedimento di ammortamento consente di applicare correttamente il principio di competenza economica: quest’ultimo comporta che i costi e i ricavi si attribuiscano all’esercizio nel quale sono effettivamente maturati, a prescindere dalla relativa manifestazione finanziaria.

Ammortamento: come funziona? I criteri di calcolo

L’ammortamento che le imprese devono calcolare per i beni strumentali utilizzati nell’attività aziendale è disciplinato dal codice civile e dai principi contabili nazionali ed internazionali, oltre che dalle leggi fiscali.

In linea generale, il procedimento di ammortamento richiede il rispetto di due regole importanti:

  • deve essere determinato sulla base di un piano di ammortamento che tenga conto della vita residua del bene (valore stimato) e del criterio di ripartizione del costo che si intende stimare;
  • non può essere accelerato o rallentato a seconda di contingenti valutazioni legate alle politiche di bilancio aziendali.

Quali sono i criteri di calcolo da utilizzare per il procedimento di ammortamento contabile e fiscale? Ecco i principali:

  • quote costanti, dividendo il valore da ammortizzare per il numero di anni corrispondenti alla vita utile del bene;
  • quote decrescenti, calcolando per ciascun esercizio di vita utile quote di ammortamento via via minori;
  • quote variabili, calcolando per ciascun esercizio quote di ammortamento diverse a seconda delle diverse modalità di partecipazione del bene al processo produttivo.

Civilisticamente i coefficienti di ammortamento sono quelli previsti da una vecchia tabella ministeriale (che in verità necessiterebbe di essere aggiornata):
D.M. 31/12/1988: Coefficienti di ammortamento del costo dei beni materiali strumentali impiegati nell’esercizio di attività commerciali, arti e professioni

Ammortamento civilistico-contabile: come funziona e come si calcola?

Come si calcola l’ammortamento contabile?

In linea generale l’ammortamento contabile di un bene si calcola considerando i seguenti elementi:

  • il costo del bene (al netto dell’IVA);
  • il coefficiente di ammortamento, stabilito da una tabella ministeriale.

Si ipotizzi, a titolo di esempio, che l’azienda Alfa acquisti un computer del valore di 1.000,00 euro, soggetto ad un coefficiente di ammortamento pari al 20%.
Questo significa che il costo (1.000 euro) non potrà essere imputato per intero sul conto economico dell’esercizio in cui il computer è stato acquistato ma ammortizzato per 5 anni in quote costanti.

Il valore del bene andrà a finire nello Stato Patrimoniale (vedi schema obbligatorio di cui all’articolo 2424 del codice civile); la quota di ammortamento (200,00 euro) andrà a finire nel conto economico.

Ammortamento fiscale: il punto di partenza è l’ammortamento civilistico

Come si passa dall’ammortamento civilistico a quello fiscale?
Ogni anno la normativa fiscale prevede una serie di agevolazioni per le imprese.

In materia di ammortamento, per esempio, è stato introdotto il cosiddetto super ammortamento al 140 per cento (130 per cento dal 2018).

Per passare dall’ammortamento civilistico-contabile a quello fiscale occorre innanzitutto verificare la normativa fiscale in vigore nel periodo d’imposta considerato.

Successivamente, occorre apportare una variazione in diminuzione o in aumento della base imponibile, a seconda che la percentuale di ammortamento fiscale consentita sia maggiore o inferiore a quella applicata in sede di chiusura del bilancio di esercizio.

La suddetta variazione andrà eseguita in un prospetto extra contabile in sede di dichiarazione dei redditi.

Ammortamento: come funziona e come si rileva in partita doppia?

In materia di partita doppia, il procedimento contabile di ammortamento può essere realizzato utilizzando due diversi metodi:

  • metodo diretto o in conto, ovvero registrando nella colonna dare la quota di ammortamento (variazione economica negativa) e nella colonna avere lo storno al conto di cespite utilizzato;
  • metodo indiretto o fuori conto, ovvero registrando nella colonna dare la quota di ammortamento e nella colonna avere gli specifici fondi ammortamento.

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