Come adeguare l’ammontare di una somma di denaro agli eventuali mutamenti del potere di acquisto della moneta.
L’adeguamento ISTAT è un meccanismo di rivalutazione su base annua del costo della vita.
Tutti i beni nel corso del tempo sono soggetti a variazione di prezzo, solitamente al rialzo, connessa a svariati fattori tra i quali la disponibilità delle materie prime e l’introduzione di imposte.
In Italia il compito di calcolare l’andamento del costo della vita spetta all’Istat, l’Istituto nazionale di statistica.
L’Istat ha il compito di calcolare periodicamente la variazione nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi che rappresentano i consumi delle famiglie (paniere di beni).
L’Istat mediante questo calcolo fornisce l’indice dei prezzi al consumo e dunque della variazione del costo della vita.
Conoscendo questo dato è possibile evitare la svalutazione di alcune prestazioni economiche quali i canoni d’affitto, le pensioni, gli assegni di mantenimento, la rendita Inail.
Tali importi, infatti, attraverso l’adeguamento all’indice ISTAT, vengono rivalutati e rapportati al costo della vita attuale.
Non tutte le rivalutazioni sono uguali per il semplice fatto che vengono usati diversi indici di prezzi. I tre indici usati dall’Istat sono:
- l’Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC);
- l’Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi (FOI);
- l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi membri dell’Unione europea (IPCA).
Le variazioni Istat vengono pubblicate mensilmente nella Gazzetta Ufficiale.
Tali variazioni possono essere verificate on line utilizzando appositi sofware di calcolo presenti sul web.
Adeguamento del canone di locazione
L’adeguamento Istat incide in maniera significativa nei contratti di affitto: non può essere effettuato una tantum ma comporta la modifica della rata del canone di locazione.
Tale adeguamento del canone cambia a seconda della tipologia di contratto, così come si può modificare il soggetto sul quale ricade l’aumento (locatore o inquilino).
Per chi ha stipulato un contratto concordato, si prevede un adeguamento annuale pari al 75% della rivalutazione Istat. Per chi invece ha stipulato un contratto libero (4 + 4 anni) l’aumento Istat è fissato al 100% della rivalutazione, sempre che sia richiesto.
Per le locazioni ad uso diverso dall’abitazione l’adeguamento annuale, a parte i contratti superiori a 6 anni, rimane fissato al 75%.
Ad ogni modo si precisa che è sempre bene riportare nel contratto stesso una clausola che indichi le modalità di calcolo dell’adeguamento Istat.
Adeguamento dell’assegno di mantenimento
Il canone di locazione non è l’unica area dove trovi applicazione la rivalutazione dell’Istat.
L’assegno di mantenimento per il coniuge e i figli, stabilito in sede di separazione o di divorzio, deve essere rivalutato annualmente sulla base degli Indici Istat.
Grazie alla rivalutazione è possibile disporre di un assegno adeguato al costo della vita che consenta a coniuge e i figli il normale sostentamento e mantenimento.
Adeguamento della pensione
Anche per le pensioni è prevista una rivalutazione. Essa consiste in un aumento annuale applicato dall’Inps a tutte le pensioni.
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