Il Telegraph parla di un accordo per il rifornimento di armi tra Corea del Nord e Hamas
Mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva un dichiarazione che richiede "una tregua immediata e senza condizioni", Hamas cerca nuovi rifornimenti di armi.
Secondo il Telegraph infatti, i militanti islamici sarebbero attualmente impegnati nella negoziazione di un accordo con la Corea del nord relativo alla fornitura di missili e apparecchiature di comunicazione che consentiranno alle milizie palestinesi di proseguire la lotta contro Israele.
«Hamas sta cercando nuovi modi per rifornirsi di missili per via del gran numero di razzi già lanciati verso Israele nel corso delle ultime settimane. La Corea del Nord è il posto più ovvio per cercare forniture, poiché Pyongyang ha già stretti legami con un certo numero di gruppi islamici militanti nel Medio Oriente».
Questo quanto si legge nell’articolo pubblicato dal quotidiano inglese.
L’accordo varrebbe centinaia di migliaia di dollari e sarebbe gestito da una società con sede in Libano che possiede stretti legami con l’organizzazione palestinese con sede a est di Beirut.
Non sarebbe tra l’altro la prima volta che Hamas riceve il sostegno del Governo di Pyongyang.
Come riporta il Guardian infatti, nel 2009 l’intelligence degli Emirati Arabi intercettò una nave da carico contenente armi nordocreane e diretta verso l’Iran per rifornire Hamas e Hezbollah.
Il Telegraph ricorda inoltre che nello stesso anno su un aereo costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza a Bangkok furono trovati 35 tonnellate di armamenti che attraverso l’Iran, sarebbero arrivate in Libano e in Palestina.
«Siamo orgogliosi di difendere Hamas ed Hezbollah non abbiamo nulla da nascondere».
Dichiarò all’epoca dei fatti il presidente del Parlamento iraniano Ali Larijani, secondo il Washington Post.
Ma non solo. Sono in molti a sostenere infatti che sarebbero stati proprio i nordcoreani a consigliare ad Hamas il miglior modo di costruire la rete di tunnel che oggi Israele vuole distruggere e che consente ai palestinesi di far entrare le armi a Gaza senza essere visti dai droni israeliani.
Per Hamas lo scopo di questi nuovi rifornimenti sarebbe quello di aumentare il proprio arsenale di razzi (la scorta attuale ammonterebbe a 10mila unità tra razzi e mortai) da scagliare contro Israele. Alcune delle armi in possesso delle milizie palestinesi sarebbero infatti in grado di raggiungere Gerusalemme, Tel Aviv, ma anche Haifa, quest’ultima situata a 140 km di distanza dalla Striscia. Sarebbero, se non ci fosse Iron Dome.
Hamas non sarebbe infatti l’unica tra le parti in causa a cercare di migliorare i propri armamenti. Il Congresso statunitense sta infatti cercando di raccogliere 225 milioni di dollari di fondi di emergenza per supportare il sistema di difesa israeliano che fino ad oggi ha intercettato la quasi totalità dei razzi sparati da Hamas.
Nessuno dei due fronti sembra aver dunque intenzione di cedere.
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