Giuseppe Salvia: chi era e legami con Raffaele Cutolo

Giorgia Bonamoneta

30 Settembre 2022 - 18:17

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Giuseppe Salvia, un eroe dimenticato, ucciso in un agguato di camorra. Ecco chi era il vice-direttore di Poggioreale e quali erano i suoi legami con il boss Raffaele Cutolo.

Giuseppe Salvia: chi era e legami con Raffaele Cutolo

Giuseppe Salvia era il vice-direttore del carcere di Poggioreale. Il 14 aprile del 1981, a bordo della propria auto, si stava dirigendo verso casa percorrendo la strada che collega Capodichino all’area Flegrea. Quel giorno Salvia venne in seguito e raggiunto da un’auto blu, una Giulietta sulla quale viaggiavano due persone. Il vice-direttore venne colpito da una raffica di pallottole poco prima del tunnel che conduceva alla stazione del pedaggio. L’ordine di uccisione di Giuseppe Salvia venne dato dal boss della camorra Raffaele Cutolo.

Giuseppe Salvia morì all’età di 38 anni perché svolge il proprio lavoro. La sua colpa fu quella di non chinare la testa di fronte Raffaele Cutolo, il boss che dall’interno del carcere gestiva ogni affare. Lo chiamavano ‘o professore e in quegli anni era lui a comandare. Il proprio potere crebbe all’interno della struttura dopo che, in seguito a una perquisizione, Salvia venne schiaffeggiato dal boss. Non molto tempo dopo il vice-direttore divenne il bersaglio, questa volta finale, delle mire del boss Cutolo. Una storia a lungo dimenticata che dopo quarant’anni torna a far parlare in seguito alla pubblicazione di un libro e anche di un documentario prodotto attraverso il lavoro di una serie di realtà come Rai Documentari, la Regione Campania e il ministero della Cultura.

Raccontare la storia di Giuseppe Salvia dopo quarant’anni è un modo per ricordare una storia dimenticata, ma per la quale proprio Raffaele Cutolo venne condannato a scontare un ergastolo. L’omicidio, l’agguato di camorra, venne eseguito materialmente da due persone, ma tutta l’operazione coinvolse sei personalità, tra cui Rosetta Cutolo, cioè la sorella maggiore di Raffaele, condannata all’ergastolo per il delitto.

Giuseppe Salvia: chi è l’eroe contemporaneo dimenticato

Cercando informazioni su Giuseppe Salvia si troverà scritto in diversi luoghi che la sua figura è quella di un eroe contemporaneo, morto perché svolgeva il suo lavoro senza piegarsi ai soprusi della camorra che comandava all’interno della struttura carceraria di Poggioreale. Ma chi è davvero Giuseppe Salvia?

Giuseppe Salvia nacque a Capri il 23 gennaio 1943, è stato un funzionario italiano, vice-direttore di Poggioreale e anche responsabile del reparto di massima sicurezza dello stesso. Dopo gli studi classici a Napoli, Salvia si è laureato presso la facoltà di Giurisprudenza all’Università degli studi di Napoli Federico II e, superato il concorso, divenne vice-direttore di Poggioreale. Svolgeva il suo lavoro di vicedirettore da sette anni quando nel 1980 incontrò personalmente Raffaele Cutolo.

Giuseppe Salvia morirà il 14 aprile del 1981, alle ore 14:00, dopo essere stato inseguito da un’autovettura sulla quale viaggiavano i suoi assassini, Mario Incarnato e Roberto Cutolo. Salvia aveva solo 38 anni quando morì lasciando moglie e due figli piccoli di 3 e 5 anni.

Lo sgarro a Cutolo e l’omicidio Salvia: la storia

Sì, l’omicidio Salvia l’ho fatto io”, questa l’affermazione di Raffaele Cutolo intervistato da Antonio Mattone, l’autore del libro La vendetta del boss. Il documentario trasmesso su Rai2 ha come filo portante proprio il flusso di ricordi che Mattone registrò una volta fuori dalla sala dove aveva ascoltato le parole del boss Raffaele Cutolo. Non aveva preso appunti, né registrato.

Ma perché Giuseppe Salvia è stato assassinato? La morte di Salvia appare fin da subito come un agguato di camorra e il movente non era altro che la mancanza di rispetto nei confronti Raffaele Cutolo, il boss di Poggioreale. In quegli anni era Cutolo a comandare e non si muoveva una foglia senza che o’ professore l’ordinasse. Ma Giuseppe Salvia non si era voluto piegare e aveva ordinato una serie di perquisizioni, compresa la cella del boss Cutolo, il leader della Nuova camorra organizzata.

Salvia perquisì personalmente Cutolo trattandolo come un detenuto fra tanti, ma il camorrista reagì schiaffeggiando Salvia e minacciandolo di morte. A distanza di pochi mesi la minaccia si trasforma in realtà. Diversi anni dopo la sentenza condannò all’ergastolo Raffaele Cutolo e sua sorella come mandanti dell’omicidio. L’ergastolo a Cutolo accese un faro sulla camorra cutoliana. Un vaso di Pandora, commenta Antonino Salvia (figlio di Giuseppe Salvia), che venne scoperchiato e rivelò all’opinione pubblica il pericolo con il quale lavorava Salvia.

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