Trading sui dati. Come si fa?

David Pascucci

19/07/2022

11/11/2022 - 11:04

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Molti parlano dell’importanza dei dati macro in uscita all’interno della giornata di trading. Ma è davvero così facile utilizzarli?

Trading sui dati. Come si fa?

Quando si parla di trading, ma soprattutto di trading all’interno della giornata, si sente spesso parlare di “uscita di dati macro”. Molti danno molta importanza a questi dati e soprattutto al loro esito, ma non tutti i traders li utilizzano allo stesso modo: alcuni li considerano inutili, altri addirittura impostano strategie in base all’esito di un dato. I dati macro possono essere fondamentali, quanto inutili ai fini del trading. Ma cosa sono i dati macro e in che modo vengono utilizzati per fare trading?

I dati macro: cosa sono

Per “dato macro” si intende un dato inerente a parametri macroeconomici. Questi dati indicano generalmente lo stato di salute di una determinata economia o area economica e servono principalmente a stabilire come un’economia si sta muovendo in un determinato periodo storico.

Tra i dati macro troviamo il tasso di disoccupazione e quello dell’inflazione. Ci sono poi anche dati che riguardano il mercato del lavoro, il mercato immobiliare e insieme a essi potremmo anche considerare gli indicatori economici che, anche se non sono prettamente dati macroeconomici, comunque risultano importanti all’interno della lettura del contesto macroeconomico di una certa area.

Per fare un esempio, esistono dati macro come il Purchasing Managers Index (Pmi), oppure lo Zew (indice di sentiment) e tanti altri che riguardano come alcuni attori importanti di mercato percepiscono l’andamento economico sulla base della loro attività. In sostanza, i traders si trovano ad affrontare non solo le difficoltà in termini di andamento di mercato, ma anche quelle di dover operare con queste nuove informazioni da elaborare.

Dati macro e influenza sul mercato

I dati macro svolgono un ruolo molto importante all’interno della lettura del mercato.

Immaginiamo un investitore/trader di lungo periodo che basa le scelte del proprio portafoglio sulla base dei dati macroeconomici, i così detti Traders Global Macro. Questi traders danno un’enorme importanza ai dati macro e mettono in relazione tali dati con l’andamento di mercato delle varie aree economiche, componente fondamentale per quella che viene definita analisi intermarket.

Un dato troppo distante dalle attese potrebbe influire in modo significativo sulle scelte di portafoglio, pertanto la probabilità di incidenza di un dato macro sulla propria operatività è alta. In questo caso l’esito del dato è fondamentale per la propria scelta. Diversa la questione per un trader di breve periodo, meglio ancora se si parla di day-traders, ossia traders che operano all’interno della giornata e chiudono le proprie posizioni entro la chiusura del mercato. Qui la situazione si fa più complicata perché, se nel lungo periodo i dati influiscono per il risultato in sé, nel breve entra la componente volatilità oltre all’esito del dato.

Dati macro e volatilità

Abbiamo detto come nel breve periodo la situazione cambia drasticamente. Solitamente, quando esce un dato macro, aumenta la volatilità di breve, ossia il mercato subisce un piccolo shock per cui una gran parte di operatori inizia a uscire fuori dal mercato propria per paura della volatilità. Quest’azione, paradossalmente, aumenta proprio la criticità dovuta a una mancanza momentanea di liquidità del mercato.

Proprio in questi frangenti un trader molto bravo, o traders specializzati come i Volatility Traders, riesce a cogliere molte occasioni. Questa tipologia di traders non dà importanza al risultato del dato, bensì all’importanza relativa che il mercato attribuisce al dato stesso. Se, ad esempio, esce un dato importantissimo come quello sull’inflazione, il trader specializzato opererà in modo diverso rispetto all’uscita di un dato macro minore, oppure rispetto all’uscita di un indice di sentiment.

A proposito di questa specializzazione, dobbiamo anche specificare che ci sono operatività ibride attribuibili a operatori istituzionali come fondi hedge, o società di prop trading, ossia l’entrata automatizzata tramite sistemi di High Frequency Trading sull’esito del dato. In pratica questi sistemi sfruttano sia l’esito del dato che la volatilità, ma qui stiamo parlando di operatori la cui struttura software e hardware è a dir poco colossale in termini di costi e di livello tecnologico. Come possiamo constatare, l’importanza dei dati macro è relativa alla propria operatività e l’interpretazione degli stessi dati sul mercato è puramente una visione soggettiva.

Trading sui dati: a chi è adatto

Come abbiamo detto, i dati macro hanno un’importanza diversa a seconda del dato stesso, sia esso un indice di sentiment o un dato macro puro. Per i traders/investitori di lungo periodo, il dato macro ha importanza nel suo esito finale mentre per i traders di breve periodo ha più importanza la volatilità generata dall’uscita e dall’esito dello stesso.

Come specificato, operatori dotati di “potenza” sul mercato, hanno invece un approccio ibrido, ossia utilizzano l’esito del dato e la volatilità per generare profitti nell’arco di centesimi di secondo, i cosiddetti sistemi di High Frequency Trading.

Come abbiamo visto, l’operatività sui dati è un tipo di operatività altamente specializzata, sia nel breve che nel lungo termine, pertanto parlare di operatività sui dati quando si ha una preparazione da principiante è pura speculazione emotiva. Operare sui dati è molto complesso, come abbiamo visto, ma soprattutto è molto pericoloso per quanto riguarda i traders che stanno affrontando un percorso di formazione. Il trading sui dati è un tipo di trading per operatori professionisti.

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