Addio a Toys ’R’ Us: ecco come Amazon sfrutterà il fallimento

C. G.

15 Marzo 2018 - 16:15

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Toys ’R’ Us chiuderà tutti i negozi negli Stati Uniti e licenzierà almeno 30.000 lavoratori. Amazon, però, è già pronta a sfruttare la situazione a suo vantaggio.

Addio a Toys ’R’ Us: ecco come Amazon sfrutterà il fallimento

Toys ’R’ Us si sta apprestando a chiudere tutti i negozi sparsi su territorio statunitense.

Non sarebbe potuta arrivare notizia peggiore per i 30.000 lavoratori appesi a un filo che ora, con la comunicazione di abbassare le serrande della catena di giocattoli, saranno probabilmente licenziati.

Il fallimento di Toys ’R’ Us, però, non avrà soltanto conseguenze negative, almeno per quel che riguarda Amazon, il gigante dell’e-commerce che ha indirettamente messo in ginocchio la catena di vendita al dettaglio.

“Sono molto deluso dal risultato, ma non abbiamo più il sostegno finanziario necessario alla prosecuzione delle attività negli Stati Uniti,”

ha affermato l’amministratore delegato Dave Brandon.

Addio a Toys ’R’ Us: quali conseguenze?

A settembre 2017 la famosa catena di giocattoli, utilizzata come punto vendita strategico da produttori del calibro di Hasbro, Lego e Mattel, ha presentato richiesta di bancarotta assistita, con l’obiettivo di ristrutturare il proprio pesante debito.

Toys ’R’ Us ha fallito nel tentativo di trovare un acquirente e non è riuscita così a concludere alcun tipo di accordo di salvataggio; per questo motivo la società sarà costretta a chiudere tutti i suoi negozi statunitensi e ad occuparsi in un modo o nell’altro dei suoi 30.000 lavoratori.

Come già accennato, però, le conseguenze del fallimento non saranno percepite soltanto dalla forza lavoro della catena di giocattoli, ma anche da tutte quelle società che hanno utilizzato Toys come punto nevralgico per la vendita dei loro prodotti.

Amazon, però, risulterà la maggiore beneficiaria della chiusura di Toys ’R’ Us. A far luce sull’argomento Jefferies, secondo cui almeno il 40% delle vendite una volta spettanti alla catena retail finiranno nelle mani del gigante e-commerce. In altre parole, con la chiusura della catena di giocattoli, Amazon potrebbe aumentare in maniera discreta il proprio fatturato. Lo stesso broker ha fatto poi notare come un altro 30% delle vendite potrebbe confluire nelle mani di Walmart.

Se una parte del mercato ha incolpato Amazon del fallimento di Toys, un’altra parte di esso ha tentato di considerare l’argomento da una prospettiva certamente più ampia. Non è stato il gigante tech a gettare nel baratro la catena di giocattoli. La colpa è da ricercare nell’imponente debito societario di svariati miliardi di dollari.

I prossimi passi

La catena di giocattoli dovrà ora occuparsi della liquidazione del magazzino di 735 negozi negli USA. 200 di questi, invece, saranno venduti assieme ad un’altra quota di store provenienti dal Canada (circa 80).

I punti vendita del Vecchio Continente (con particolare riferimento a quelli in Austria, in Svizzera e in Germania) oltre che quelli in Asia saranno dapprima riorganizzati e soltanto in seguito venduti, secondo il progetto già messo in piedi dall’ormai fallita Toys ’R’ Us.

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