L’anadamento altalenante in borsa e i tanti nodi irrisolti fanno tornare alla ribalta l’ipotesi spezzatino per TIM: il governo starà a guardare?
Dopo mesi, se non anni, di dibattiti ed ipotesi circa il destino di TIM lo scorso luglio sembrava essere stata posta la pietra finale di un lungo percorso.
L’operazione di cessione della rete primaria, cioè l’infrastruttura di rete fissa attraverso cui passano (praticamente) tutte le comunicazioni degli italiani, è infatti stata perfezionata proprio il primo luglio scorso dopo la benedizione del governo. Il passaggio ha previsto il conferimento in Fibercoop della rete, società in cui ha fatto ingresso Optics BidCo, società interamente controllata da KKR, il fondo americano presieduto dal generale Petraeus.
La questione è stata annosa ed ha visto contrapporsi interessi di ogni sorta: geopolitici, aziendali e lavorativi. Il principale antagonista dell’operazione è stato l’imprenditore francese Bollorè, che tramite la sua Vivendi detiene la maggioranza dell’azionariato di TIM. Il governo, dall’altro lato riesce a mettere uno zampino in Fibecoop tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Infine, senza trascurare i sindacati (giustamente) preoccupati per i licenziamenti di massa, numerose terze parti hanno cercato di proporre piani alternativi. [...]
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