Perché Tesla non ha paura della crisi dei microchip

Mauro Speranza

27 Settembre 2021 - 12:53

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Perché la crisi dei microchip non spaventa Tesla? La fabbrica di Shanghai è vicina al raggiungimento degli obiettivi per il 2021.

Perché Tesla non ha paura della crisi dei microchip

Tesla, la casa produttrice di auto elettriche di Elon Musk, potrebbe confermare i suoi obiettivi di produzione nel pieno della crisi dovuta alla mancanza di semiconduttori che sta colpendo l’industria automobilistica.

Per raggiungere i suoi obiettivi, Tesla aveva realizzato una nuova fabbrica a Shanghai, inizialmente con l’obiettivo di vendere solo in Cina, dove aveva stretto accordi con il governo. Con il passare del tempo, la società aveva aperto la sua produzione cinese alle vendite nel resto d’Europa, proseguendo a grande velocità sulla sua strada che porta alla guida del settore delle auto elettriche.

Tesla non ha paura della crisi da microchip

La fabbrica Tesla di Shanghai dovrebbe arrivare a produrre 300 mila auto nei primi mesi dell’anno, grazie alla corsa del numero delle consegne che ha caratterizzato il trimestre luglio-settembre.
Si tratta del centro di produzione delle berline elettriche Model 3 e dei veicoli sport-utility Model Y destinati ai mercati nazionali e internazionali, tra cui Germania e Giappone.

Nonostante la casa automobilistica di Musk non abbia ancora diffuso dati, già nei primi otto mesi sono stati spediti circa 240 mila veicoli Tesla, compresi quelli destinati alle esportazioni, secondo i dati diffusi dalla China Passenger Car Association.

La notizia è stata diffusa da MarketScreener citando fonti anonime non autorizzate a parlare con i media, mentre la società non ha voluto rispondere alle richieste del media.

Secondo queste fonti, le previsioni della società arrivano a 450 mila veicoli venduti quest’anno, dei quali oltre 66 mila per l’esportazione.
Se confermato, il risultato sarebbe molto importante per lo stabilimento di Shanghai, in quanto si avvicinerebbe di molto agli obiettivi fissati a inizio 2021 che prevedevano di arrivare a mezzo milione di auto prodotte all’anno a partire dal 2022.

Elon Musk respinge crisi

Mentre nel mondo aumentano le preoccupazioni per la carenza da microprocessori, Elon Musk sembra non temere la crisi, convinto che la situazione si risolverà a breve.
Il patron di Tesla ha spiegato che la carenza è dovuta alla paura di terminare le scorte da parte delle case produttrici, le quali stanno “ordinando in eccesso” per far fronte alla situazione, dunque non si tratta di un problema a lungo termine.

L’ottimismo di Musk è dovuto alla constatazione degli sforzi enormi che stanno mettendo in campo i produttori di chip. Società come TSMC, Qualcomm e MediaTek stanno costruendo nuovi impianti proprio per affrontare la crisi. Appena gli stabilimenti inizieranno la produzione, “la crisi potrà essere superata”, spiegava Musk.

La positività dell’imprenditore, però, si scontra col pessimismo delle altre aziende tecnologiche, convinte che la soluzione non sia così vicina.
Se alcune ritengono il 2022 come anno di soluzione, altri pensano che l’attesa dovrà protrarsi fino al 2023, in quanto le supply chain dovranno smaltire i ritardi accumulati in questi mesi.

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