Starbucks annuncia l’assunzione di nuovi baristi e riduce i piani di automazione per migliorare l’esperienza clienti.
Starbucks, il colosso mondiale del caffè, ha annunciato una svolta significativa nella sua strategia operativa per il 2025: l’azienda assumerà più baristi in oltre 3.000 negozi, rallentando la diffusione dell’automazione nei propri punti vendita e puntando al rafforzamento della fiducia dei suoi dipendenti e clienti.
Questa decisione, comunicata dal CEO Brian Niccol, rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alle strategie adottate negli ultimi anni sia da Starbucks che da molte altre catene della ristorazione, sempre più orientate a ridurre i costi e aumentare l’efficienza operativa attraverso tagli al personale e tecnologie di automazione.
Un annuncio che appare in netta contraddizione con quanto comunicato a febbraio 2025, quando l’azienda ha avviato un piano di licenziamento per oltre 1.000 dipendenti.
Più personale nei negozi per migliorare l’esperienza cliente
Negli ultimi anni, Starbucks aveva puntato molto sulla riduzione del personale nei negozi, confidando che nuovi sistemi automatizzati ed equipaggiamenti tecnologici potessero compensare la diminuzione della forza lavoro.
In particolare, l’azienda aveva presentato la “Siren System”, una suite di tecnologie e macchinari introdotta nel 2022 per semplificare e velocizzare la preparazione delle bevande. Fino a pochi mesi fa, la diffusione di questo sistema era prevista su larga scala, almeno nei negozi con i volumi di vendita più alti.
Tuttavia, come ha spiegato Niccol durante una recente call con gli investitori, l’esperienza ha dimostrato che l’automazione non è riuscita a garantire lo stesso livello di servizio e soddisfazione dei clienti rispetto a una presenza umana più consistente.
“Negli ultimi anni abbiamo rimosso personale dai negozi, sperando che le attrezzature potessero compensare questa scelta. Ma ci siamo resi conto che questa ipotesi non era corretta”, ha dichiarato il CEO.
La nuova strategia prevede quindi un investimento maggiore sull’organico. Starbucks ha già testato l’aumento del personale in cinque negozi pilota dall’arrivo di Niccol alla guida dell’azienda nel settembre 2024.
Entro maggio, tra 1.500 e 2.000 negozi statunitensi vedranno un incremento degli addetti, con l’obiettivo di raggiungere quota 3.000 negozi entro la fine dell’anno.
L’aumento del personale comporterà inevitabilmente un incremento dei costi, ma Niccol è convinto che questa scelta porterà benefici in termini di crescita e di qualità dell’esperienza per i clienti.
“Puntiamo a crescere grazie all’investimento nella manodopera e nell’esperienza in negozio”, ha sottolineato il CEO.
Meno automazione e novità nei punti vendita
Parallelamente all’aumento del personale, anche la scelta di Starbucks di rallentare la diffusione della Siren System rappresenta un netto contrasto con quanto stanno facendo altri grandi player della ristorazione.
Nello specifico, Starbucks installerà la Siren System solo in negozi selezionati, come quelli con elevati volumi di traffico “drive-through” e vendite complessive particolarmente alte.
Inoltre la catena sta portando avanti una serie di altre iniziative per migliorare l’esperienza dei clienti e rilanciare il marchio.
Tra queste, il restyling dei negozi, l’aggiornamento dei menu e una revisione del dress code aziendale che prevede che i baristi indossino camicie scure e monocolore per “valorizzare il grembiule iconico e creare un senso di appartenenza”.
Inoltre, a gennaio, Starbucks ha rivisto la propria politica sull’accesso alle caffetterie in Nord America, consentendo nuovamente l’uso dei servizi solo ai clienti che effettuano un acquisto, in controtendenza rispetto alla politica di “porte aperte” introdotta sei anni fa.
L’impatto delle nuove assunzioni nel mercato italiano
Sebbene la decisione riguardi prevalentemente gli Stati Uniti, la mossa di Starbucks di assumere più baristi rappresenta un cambio di rotta significativo che punta nuovamente sul valore del capitale umano per riconquistare i clienti e migliorare la qualità del servizio.
Non si escludono quindi annunci in Europa e in Italia, dove negli ultimi anni sono stati aperti nuovi punti vendita e sono nate numerose opportunità di lavoro anche grazie alla partnership con Percassi, licenziatario esclusivo del brand nel Paese, che ha portato la diffusione della catena americana in gran parte del territorio italiano.
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