Spese deducibili dal 730/2024 che fanno pagare meno tasse, ecco quali sono

Patrizia Del Pidio

07/04/2024

Per abbattere l’Irpef non esistono solo le detrazioni, ma anche le deduzioni che sono meno conosciute e proprio per questo utilizzate in maniera più sporadica. Scopriamo per quali spese spettano.

Spese deducibili dal 730/2024 che fanno pagare meno tasse, ecco quali sono

Se si pensa al rimborso del 730 o alla presentazione della dichiarazione dei redditi, l’unico modo che, solitamente, i contribuenti citano per abbattere l’imposta è attraverso le detrazioni. Nessuno pensa che esistono anche spese deducibili, che pur avendo un funzionamento diverso, come le detrazioni fanno pagare meno tasse. Anzi, non solo riescono ad abbassare l’imposta riducendo il reddito complessivo, ma in qualche caso riescono anche a non far «cadere» il contribuente nello scaglione di redditi successivo che prevede una tassazione maggiore.

Tra detrazioni e deduzioni, anche se entrambe hanno lo scopo di far pagare meno tasse, c’è una netta differenza. Le detrazioni si configurano come uno sconto dell’imposta dovuta e già calcolata, le deduzioni, invece, agiscono prima del calcolo dell’imposta stessa.

Molto probabilmente si pensa sempre alle detrazioni perché sono riferite a spese che tutti i contribuenti affrontano. Le deduzioni, invece, hanno un campo ristretto di azione e, apparentemente, interessano un numero minore di contribuenti. Ma solo apparentemente.

Come agiscono le detrazioni?

Le spese che si possono portare in detrazione hanno come conseguenza uno sconto, percentuale, sull’Irpef che si deve pagare: si pensi alle spese mediche per le quali spetta una detrazione dall’Irpef del 19%, ad esempio. In questo caso se si deve pagare 9.000 euro di Irpef e spetta una detrazione spese mediche di 800 euro, l’imposta dovuta si abbassa a 8.200 euro. Le detrazioni, quindi, agiscono sull’imposta riducendola.

Come agiscono le deduzioni?

Le spese deducibiliagiscono in maniera diversa, invece, andando ad abbattere il reddito imponibile su cui l’imposta stessa è calcolata. Si tratta sempre, quindi, di riduzione dell’imposta ma gli effetti sono differenti. Perché le deduzioni potrebbero portare, se elevate, anche a un abbattimento totale del reddito imponibile azzerando l’imposta dovuta.

Facciamo anche qui un esempio pratico. Un contribuente ha un reddito imponibile di 30.000 euro sul quale pagherebbe (escludiamo le altre detrazioni) 7.400 euro.
Supponiamo che abbia riscattato un anno di studi universitari pagando in un’unica soluzione 5.300 euro. Il reddito imponibile passerebbe a 24.700 e l’Irpef dovuta a 5.825 euro. Il risparmio è di 1.575 euro.

Deduzioni dal 730/2024

I costi deducibili sono diversi ma è bene chiarire che ogni tipo di forma giuridica ha diritto a quantità diverse di deduzioni. Solo i titolari di partita Iva con regime forfettario, così come non hanno diritto a detrazioni, non hanno diritto neanche a deduzioni.

In questo articolo ci limiteremo a elencare quelle che sono le spese deducibili dal 730, ovvero quelle spese che possono essere portate in deduzione dai lavoratori dipendenti, parasubordinati, dai collaboratori e dai pensionati o da chi ha redditi da terreni agricoli, da fabbricati o da capitali. Questo perché per le partite Iva e per i professionisti i costi deducibili dipendono anche dall’attività esercitata.

Scopriamo di seguito quali sono tutti i costi che possono essere portati in deduzione.

Contributi previdenziali e assistenziali

I contributi previdenziali e assistenziali sono interamente deducibili dal reddito e senza limitazione. Ovviamente la deduzione è fino a concorrenza del reddito stesso: se la spesa sostenuta è maggiore del reddito complessivo, si avrà una deduzione massima pari al reddito complessivo stesso.

La deduzione spetta anche per le spese sostenute per contributi previdenziali e assistenziali versati nell’interesse di familiari che risultano fiscalmente a carico.

Rientrano nella deduzione:

  • eventuali contributi volontari;
  • contributi da riscatto (anche riscatto Laurea);
  • contributi previdenziali versati alla Gestione Separata dell’INPS ma solo per la parte rimasta a carico del contribuente;
  • contributi agricoli unificati versati all’INPS - Gestione ex SCAU - per costituire la propria posizione previdenziale e assistenziale;
  • contributi da ricongiunzione;
  • assicurazione casalinghe Inail;
  • contributi versati dal coniuge superstite al coniuge defunto per poter beneficiare della pensione di reversibilità.

Contributi pensionistici complementari

E’ possibile portare in deduzione anche i contributi versati nelle forme di pensione complementare, i cosiddetti fondi pensione. Ma per un importo non superiore a 5.164,57 euro l’anno.

E’ possibile portare in detrazione anche i contributi versati il fondi pensione per i familiari fiscalmente a carico.

Assegno periodico corrisposto al coniuge

E’ possibile dedurre interamente dal proprio reddito gli assegni periodici per l’ex coniuge che si versano a seguito di separazione o divorzio. La deduzione spetta in misura pari a quanto previsto dal provvedimento dell’autorità giudiziaria di separazione o divorzio.

La deduzione spetta solo per la quota di mantenimento che si versa all’ex coniuge e non per l’assegno di mantenimento per i figli. Se nel provvedimento la somma per il mantenimento di ex coniuge e figli è indicata in un’unica somma, si deve considerare in deduzione solo il 50% dell’importo e questo indipendentemente dal numero dei figli.

Se il Tribunale non ha disposto mantenimento all’ex coniuge ma si versa di propria volontà, non è possibile portarlo in deduzione.

Contributi per gli addetti ai servizi domestici

E’ possibile portare in deduzione dal reddito anche i contributi previdenziali e assistenziali versati per collaboratori domestici e assistenti alla persona (colf, autisti, giardinieri, badanti, baby sitter, ecc...) nel limite massimo di 1.549,37 euro l’anno.

La deduzione si effettua applicando il principio di cassa e non si tiene conto delle competenze trimestrali.

Contributi a istituzioni religiose

Sono deducibili dal reddito complessivo fino a un importo massimo di euro 1.032,91 le erogazioni liberali in denaro a favore delle istituzioni religiose. Tali versamenti vanno documentati con ricevuta del versamento postale o bancario.

Dalla documentazione, inoltre, deve essere individuato il carattere liberale del versamento che deve, quindi, essere chiaramente espresso sulla causale dello stesso.

Spese mediche e di assistenza specifica per disabili

Possono essere interamente dedotte dal reddito le spese mediche generiche o di assistenza specifica effettuate dai disabili gravi o con permanente invalidità o menomazioni.

Queste spese risultano deducibili anche se sostenute per un familiare fiscalmente a carico. Vi rientrano le spese di assistenza specifica rese da personale abilitato o personale autorizzato.

Contributi ai fondi integrativi del SSN

Un’altra spesa deducibile dal reddito complessivo è quella sostenuta per i contributi versati a fondi sanitari integrativi. In questo caso il limite annuo non può essere superiore a 3.615,20 euro.

Si tratta di integrazioni al SSN laddove si paghi, ad esempio, un’assicurazione sanitaria che copra i costi di cure mediche e specialistiche erogate da professionisti e strutture accreditare.

Contributi alle Organizzazioni non governative (ONG)

E’ possibile portare in deduzione, nel limite del 2% del reddito complessivo., le erogazioni liberali effettuate nei confronti delle Organizzazioni non governative riconosciute idonee alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.

Se tali organizzazioni hanno mantenuto la qualifica di Onlus è possibile, invece portare in detrazione le erogazioni in questione in alternativa alla deduzione.
Il versamento deve essere documentato con ricevuta bancaria o postale.

Le erogazioni liberali deducibili

Ci sono moltissime erogazioni liberali per le quali spetta la deduzione dal reddito complessivo. Ne elenchiamo qualcuna a titolo esemplificativo:

  • Erogazioni liberali a favore di alcune fondazioni e associazioni riconosciute;
  • Erogazioni liberali a favore di enti universitari, di ricerca pubblica, nonché degli enti parco regionali e nazionali;
  • Erogazioni liberali, donazioni e altri atti a titolo gratuito a favore di trust o fondi speciali;
  • Erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle organizzazioni di volontariato e delle APS.

Deduzione adozione internazionale

Il Tuir specifica che i futuri genitori possano dedurre al 50% dal reddito imponibile le spese sostenute per l’adozione internazionale. Le spese che rientrano nella deduzione sono quelle che riguardano:

  • l’assistenza ricevuta dai futuri genitori;
  • legalizzazione e traduzione dei documenti;
  • la richiesta di eventuali visti;
  • viaggio;
  • soggiorno;
  • quota associativa con l’ente autorizzato;
  • spese documentate e finalizzate all’adozione.

Possono essere portate in deduzione anche le spese sostenute per i reports post adozione nel caso il Paese di origine del minore, secondo gli accordi stipulati, preveda che i genitori siano tenuti a consentire verifiche dopo l’adozione.

La deduzione spetta anche se la procedura di adozione si interrompe per motivi che esulano dalla volontà dei futuri genitori. Per la deducibilità si applica il principio di cassa.

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