Saipem, boom di ricavi ma delude il mercato: cosa succede in Borsa?

Claudia Cervi

28 Febbraio 2023 - 10:29

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Saipem ha registrato una notevole crescita dei ricavi (+53%), ma il mercato sembra non esserne completamente convinto. Ecco tutti i numeri dei risultati finanziari preliminari del 2022.

Saipem, boom di ricavi ma delude il mercato: cosa succede in Borsa?

Saipem vira in negativo sulla Borsa di Milano, a 1,4535 (-1,45%) dopo un’avvio sui massimi di febbraio, in scia alla pubblicazione dei risultati preliminari del 2022. Migliorano fatturato e redditività e la società aggiorna i propri target finanziari, suscitando l’interesse degli investitori. Perché il titolo scende? Cosa sta succedendo a Piazza Affari?

Vediamo nel dettaglio tutti i numeri diffusi ieri sera sulla società leader nel settore dell’energia e delle infrastrutture.

Saipem, margine positivo nel 2022

Nel 2022, Saipem ha registrato ricavi di 9,98 miliardi di euro, in crescita del 53% circa dall’esercizio precedente, un EBITDA adjusted di 595 milioni di euro e nuovi ordini acquisiti per circa 14 miliardi di euro. La posizione finanziaria netta pre-IFRS 16 al 31 dicembre 2022 è positiva per 56 milioni di euro. Nel solo quarto trimestre del 2022, i ricavi sono stati di 2,937 miliardi di euro e i nuovi ordini acquisiti sono stati di circa 6 miliardi di euro, per la quasi totalità nei business offshore.

Saipem, portafoglio ordini e investimenti

Durante l’anno appena concluso, Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 12,94 miliardi di euro, contro i 6,95 miliardi del 2021, portando il portafoglio totale a oltre 24 miliardi di euro. Se si contano anche le società non consolidate, il portafoglio sale a 24,37 miliardi di euro. Questi risultati sono stati definiti dal gruppo come «pienamente in linea con le previsioni comunicate al mercato».

Questi dati positivi dimostrano la solidità e la competitività di Saipem nel mercato globale dell’energia e delle infrastrutture, e rappresentano un’ottima opportunità per gli investitori interessati a questo settore. L’azienda sembra avere una solida strategia di crescita, come dimostrano i numeri degli ultimi anni, e potrebbe rappresentare una scelta interessante per coloro che cercano investimenti a medio-lungo termine.

Saipem, il piano strategico 2022-2026

Saipem ha aggiornato il suo piano strategico 2022-2026, rivedendo i target economico-finanziari che riflettono la cessione del drilling onshore. Per il 2023, prevede ricavi superiori a 11 miliardi di euro, un Ebitda adjusted di circa 850 milioni di euro, Capex a circa 450 milioni di euro e Free Cash Flow a breakeven, mentre la posizione finanziaria netta pre-IFRS 16 è attesa positiva a fine anno.

Nel 2026, l’azienda stima ricavi superiori a 12 miliardi di euro, un Ebitda adjusted di oltre 1,2 miliardi di euro e un Free Cash Flow superiore a 600 milioni di euro, con una posizione finanziaria netta positiva maggiore di 700 milioni di euro a fine anno.

Saipem, le previsioni degli analisti

Saipem ha ricevuto recentemente valutazioni contrastanti dagli analisti di mercato. Bestinver mantiene la raccomandazione «hold» con un prezzo obiettivo nel range di 0,65-0,7 euro, mentre Societè Generale ha un rating «buy» e un target price di 2,08 euro, con un potenziale di crescita dell’41% rispetto alle attuali quotazioni. Jefferies rinnova la raccomandazione «buy» e alza il prezzo obiettivo da 1,4 a 1,8 euro, con un potenziale di crescita del 28%.

Alla Borsa di Milano, Saipem perde l’1,45% a 1,4535 euro con un brusco dietro front all’indomani della pubblicazione dei risultati 2022. Il titolo disegna sul grafico a candele giornaliere un «bearish engulfing». La presenza di questa figura dal potenziale ribassista a ridosso di un’area di resistenza a 1,55 euro rischia di dare il via ad una correzione di tutto il rialzo partito lo scorso settembre. Conferme in tal senso giungerebbero però solo alla violazione di 1,3795 euro, per supporti a 1,31 circa, media mobile esponenziale a 50 giorni. Supporto successivo a 1,15-1,16, quota pari al 38,2% di ritracciamento di tutto il rialzo degli ultimi sei mesi. Nella direzione opposta, la rottura a 1,5225 euro del lato superiore del pennant in formazione dai massimi del 9 febbraio riattiverebbe il rally in direzione di target a 1,80 e 1,92 circa.

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