Quanto si sono ridotti davvero i prezzi di pannolini e seggiolini con il taglio dell’Iva

Stefano Rizzuti

25 Maggio 2023 - 17:52

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Il taglio delle aliquote Iva sui prodotti per l’infanzia introdotto dalla manovra ha avuto un effetto minore rispetto alle attese: quanto sono scesi davvero i prezzi di pannolini e seggiolini.

Quanto si sono ridotti davvero i prezzi di pannolini e seggiolini con il taglio dell’Iva

Il taglio dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, stabilito dalla legge di Bilancio, ha avuto un effetto ridotto rispetto a quanto atteso. I prezzi sono scesi meno del previsto, come conferma anche il monitoraggio effettuato dalla Commissione di allerta rapida dei prezzi e comunicato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Pur considerando l’incognita inflazione, che potrebbe aver fatto rialzare i prezzi rispetto alle previsioni, va comunque sottolineato che i costi dei prodotti su cui è stata applicata un’aliquota Iva più bassa sono scesi molto meno del previsto.

Con la manovra, il governo Meloni aveva stabilito il passaggio dell’aliquota Iva dal 10% al 5% per i pannolini e il latte artificiale e dal 22% al 5% per i seggiolini auto. I prezzi, confrontando il costo a dicembre e quello che si è registrato a marzo, quindi quando la riduzione dell’aliquota Iva era già in vigore da un po’, sono scesi meno del previsto (per alcuni prodotti anche molto meno).

Iva, quanto dovevano scendere i prezzi dei prodotti per l’infanzia

Per capire quanto sarebbero dovuti scendere i prezzi possiamo prendere in considerazione un’analisi effettuata da Altroconsumo. Facendo qualche calcolo era emerso che il prezzo dei pannolini sarebbe dovuto scendere dal 4,5%, quello del latte artificiale della stessa percentuale e il prezzo dei seggiolini sarebbe dovuto calare addirittura del 13,9%.

La riduzione delle aliquote Iva sui prodotti per l’infanzia

Il ministero comunica che il sottosegretario Massimo Bitonci ha aperto oggi i lavori della seconda riunione della Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi, proprio per verificare l’andamento dei costi di alcuni prodotti per l’infanzia su cui era stata applicata la riduzione dell’aliquota Iva per il 2023.

Il confronto è stato effettuato tra i prezzi di dicembre 2022 (con la vecchia aliquota) e marzo 2023 (con la nuova aliquota): il calo dei prezzi è stato meno intenso di quanto atteso. Si registra, inoltre, una situazione “non uniforme su tutto il territorio nazionale”: in alcune zone d’Italia, quindi, i prezzi sono scesi più che altrove.

Quanto sono scesi i prezzi con le nuove aliquote Iva

Ecco di quanto sono scesi i prezzi dei prodotti per l’infanzia su cui è stata applicata un’aliquota Iva ridotta per il 2023:

  • Pannolino aperto -4,9%
  • Pannolino mutandina -2,9%
  • Seggiolino auto per bambini -2%

Per i pannolini aperti la riduzione è stata più accentuata nelle regioni del Centro, del Nord-Est, in Puglia e in Valle d’Aosta. Per i pannolini mutandina si sottolinea che si sono registrati addirittura degli aumenti in Abruzzo, Molise, Sicilia e Valle d’Aosta. Passando ai seggiolini, invece, le riduzioni più alte si sono registrate in Liguria e Friuli-Venezia Giulia.

Prodotti per l’infanzia, aumenta la riduzione dei prezzi?

Delle prime elaborazioni effettuate sul mese di aprile mostrano delle ulteriori riduzioni, che riguardano soprattutto i pannolini aperti e gli assorbenti esterni ultra. Nonostante questo, si sottolinea come gli indici dei prezzi di aprile dei prodotti interessati siano in realtà generalmente più alti di quelli di febbraio, quando c’è stata la maggiore riduzione dei prezzi.

Taglio Iva prodotti per l’infanzia, a settembre un nuovo aggiornamento

La Commissione continuerà a monitorare i prezzi per i prodotti interessati dalla riduzione dell’Iva, con l’aspettativa che i costi possano scendere nei prossimi mesi. Il prossimo aggiornamento è previsto a settembre, quando probabilmente ci sarà anche un confronto con altri prodotti per l’infanzia per i quali non è cambiata l’aliquota Iva, in modo da valutare eventuali speculazioni. Scopo del governo, come spiega Bitonci, è proprio quello di “monitorare eventuali rincari non giustificati, anche a fronte della considerevole riduzione dell’Iva, su questi prodotti”.

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