Come proteggere i titoli più volatili durante le fasi di ribasso

Roberto Donzelli

30/05/2022

Titoli volatili in Mercato Orso: come difendere i propri investimenti con la tecnica dello stop loss.

Come proteggere i titoli più volatili durante le fasi di ribasso

L’andamento del mercato azionario in questo 2022 è piuttosto chiaro. Sotto tutti i punti di vista, siamo sull’orlo di un possibile “Bear Market”.

Ricordiamo che dal punto di vista tecnico un Bear Market scatta quando c’è una correzione rispetto all’ultimo massimo superiore al 20%.

Il Nasdaq è sicuramente in fase di “Mercato Orso”. Il più diversificato indice S&P500 è “border line”.

Ora, al di là dei tecnicismi, ciò che ci interessa è capire come proteggerci al meglio. Ma prima dobbiamo capire una distinzione fondamentale.

Investitori e trader

La prima cosa da capire è “chi siamo”. Siamo investitori di lungo termine, con un portafoglio diversificato e molta pazienza? Oppure abbiamo titoli speculativi, che si muovono molto e non amiamo perdite eccessive? Questa cosa fa tutta la differenza del mondo.

Nel primo caso probabilmente avremo un approccio “Buy, Hold and Rebalance”. Cioè compriamo, teniamo, e a intervalli regolari ribilanciamo tra le diverse classi di investimento.

In questa impostazione è molto importante anche la scelta dei titoli. Poiché compriamo titoli per il lungo termine, non possiamo mettere troppi soldi su titoli speculativi o scommesse per il futuro. Il nostro portafoglio dovrà essere composto prevalentemente da ETF e questi debbono a loro volta essere su indici piuttosto diversificati. S&P500, MSCI World, indici mercati emergenti, area Euro, ecc… e la stessa parte obbligazionaria non potrà essere focalizzata su un singolo emittente, magari corporate, ma dovrà avere una certa diversificazione.

Questa è l’impostazione che suggeriamo. Evidenze statistiche ed empiriche mostrano chiaramente come “fare il trader” sia una scelta perdente. Detta all’americana, “time in the market” è molto più importante del “timing the market”.

Tuttavia, c’è anche una categoria di persone che, contro tutte le evidenze, preferisce fare trading sui titoli, comprando e vendendo in base alle aspettative. Non solo, ma c’è un comportamento perfettamente lecito anche da parte degli investitori e cioè di destinare comunque una parte del proprio capitale a delle scommesse o, comunque, delle scelte più speculative.

Come dice anche Burton Malkiel, uno dei padri della “Teoria dei Mercati Efficienti”, chiunque si approcci alla Borsa, anche come investitore di lunghissimo termine, ha dentro di se un po’ l’animo dello speculatore.

In questi casi, quindi, è importante comunque imparare a proteggere il capitale e aumentare le probabilità di fare profitti.

Come si deve operare, quindi, su questi titoli più speculativi, soprattutto ora che siamo vicini a un possibile Mercato Orso?

Stop loss per proteggere il capitale

Nelle posizioni più speculative non possiamo usare un approccio Buy-Hold-Rebalance. Questo perché si tratta di titoli che possono anche finire a zero, o comunque non rivedere più i vecchi massimi.

Per evitare le perdite catastrofiche, il modo migliore è tramite lo stop loss.

Lo stop loss rappresenta un limite sotto il quale la perdita non è più tollerata ed è meglio vendere e passare ad altro.

Un esempio pratico, compro un titolo a 100 e metto uno stop a -10%. Se il titolo scende sotto 90, vendo. In questo modo, qualsiasi cosa accada io non perderò mai più del 10% del capitale investito. So che questo è il mio capitale a rischio e posso stare relativamente tranquillo che, in linea di massima, di più non perderò.

Lo step successivo, un trailing stop loss

Ora, compreso questo concetto, è il momento di fare un passo avanti.
Se il mio titolo comprato a 100 dovesse arrivare a 200, non sarò molto contento, in caso di ribasso, vederlo scendere a 90 in caso di perdita. È vero, non ho perso più del 10% del mio capitale, ma ho lasciato per strada tutti i profitti.

Avrei potuto però fare una cosa diversa e cioè adeguare verso l’alto il mio 10% di perdita massima.

Quando il titolo è arrivato a 200, lo stop del -10% diventa 180. Se il titolo scende sotto questo livello venderò e avrò perso sì il 10%, ma non del capitale investito, bensì dell’ultimo massimo raggiunto dal titolo (e dal mio capitale investito su quel titolo).

Rispetto al capitale iniziale investito, invece, avrò fatto un profitto dell’80%.

Con questo sistema, chiamato trailing stop loss o stop loss dinamiche, non solo proteggeremo il capitale, ma metteremo al sicuro anche i profitti realizzati. E ci proteggeremo anche sui titoli più volatili.

Che livello di stop loss usare? Non c’è una risposta univoca. Se usiamo un livello troppo basso (ad esempio il 5%), usciremo continuamente e non daremo tempo ai titoli di muoversi adeguatamente verso l’alto. È un livello che può andar bene per un «day trader» o poco più.

Per chi ha comunque obiettivi di medio termine, un livello di stop migliore potrebbe essere tra il 15% e il 25%. Può sembrare tanto, ma i titoli più volatili hanno bisogno di un certo spazio per muoversi e non essere stoppati troppo in fretta.

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