Prezzi benzina e diesel, il carburante torna a due euro al litro? Le previsioni per le prossime settimane

Giacomo Andreoli

2 Gennaio 2023 - 16:23

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Con l’inizio del 2023 è arrivato un aumento del prezzo dei carburanti di 20 centesimi al litro. Nei prossimi giorni potrebbe confermarsi il trend rialzista del petrolio: si torna ai 2 euro a litro?

Il 2023 ha portato in dote per gli automobilisti un aumento del prezzo dei carburanti. Con la fine degli sconti sulle accise, non confermati dal governo Meloni, il prezzo di benzina e diesel è salito improvvisamente. Già a inizio dicembre, con la riduzione dello sconto, il carburante era salito di 12,2 centesimi al litro.

Poi a fine dicembre, per dinamiche di mercato, c’è stato un aumento di 2 centesimi al litro, che si somma ora alla cancellazione totale dello sconto sulle accise, che valeva 18,3 centesimi al litro. Così rispetto al 30 dicembre la benzina ora costa 20 centesimi in più al litro, con un pieno che pesa quasi 10 euro aggiuntivi.

La media dei prezzi della benzina, così, torna a viaggiare sugli 1,7 euro al litro, mentre il diesel è a 1,8. Nelle prossime settimane gli analisti parlano di un valore del petrolio sui mercati internazionali che tendenzialmente non scenderà. Anzi, potrebbe continuare il trend rialzista in scia con l’aumento della domanda.

Nulla di certo, ma in questo modo il prezzo del carburante potrebbe avvicinarsi pericolosamente alla soglia dei 2 euro al litro e in alcuni casi superarla (come già avviene ora in qualche benzinaio d’Italia, soprattutto per il servito).

Quanto costano oggi benzina e diesel?

Secondo i dati comunicati all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati da Staffetta Quotidiana il prezzo medio della benzina in Italia al self service è ora di 1,732 euro al litro (compagnie 1,730, pompe bianche 1,738), mentre per il servito si arriva a 1,891 euro al litro (compagnie 1,918, pompe bianche 1,820).

Quanto al diesel il prezzo medio del self service è a 1,794 euro al litro (1,791, pompe bianche 1,803), mentre il servito è pericolosamente vicino ai due euro, precisamente 1,953 euro al litro (compagnie 1,979, pompe bianche 1,884). Infine il prezzo medio del Gpl servito è 0,780 euro al litro.

Prezzi benzina e diesel, tornano a 2 euro al litro?

Secondo il Codacons l’aumento del costo carburanti comporterà per gli automobilisti una spesa aggiuntiva di 9,15 euro per ogni pieno, mentre complessivamente il rincaro varrà 219,6 euro in più all’anno.

In alcune zone d’Italia, poi, il prezzo della benzina è tornato sui 2 euro al litro e in alcuni casi lo ha addirittura superato, soprattutto per il servito. C’è il rischio che ciò succeda in tutti i benzinai?

Le previsioni sul prezzo del petrolio

In questo 2023 la maggior parte degli analisti prevede un prezzo del petrolio sui mercati internazionali stabile o al rialzo. Il Wti partirà sopra gli 80 dollari al barile, il Brent sopra gli 85, dopo un 2022 caratterizzato prima da rialzi importanti e poi da un deciso trend negativo in estate e in autunno.

Negli ultimi sei mesi, così, il valore del greggio è sceso del 23%, con la domanda in calo e le previsioni ribassiste, sulla scia del rallentamento dell’economia globale, delle difficoltà economiche e sanitarie della Cina e di un dollaro più forte.

Le previsioni per i primi giorni dell’anno, quindi, ripartono dall’ultima chiusura del petrolio e da quello che è successo a fine dicembre, con un rialzo che fa pensare a ulteriori recuperi. Le stime parlano infatti di una graduale crescita della domanda di greggio, che dovrebbe diventare più consistente nel corso dei mesi di quest’anno.

Perché Meloni può perdere la scommessa delle accise

Salvo sorprese, quindi, per quanto riguarda il Wti è possibile prendere come riferimento per le prossime settimane un target rialzista sugli 85 dollari al barile. In questo caso si vedrebbero ulteriori rialzi sul prezzo di benzina e diesel, portandoli entrambi sopra gli 1,8 euro al litro di media.

Insomma, Meloni aveva vinto la scommessa a inizio dicembre di alzare le accise sfruttando un trend di mercato al ribasso del prezzo del petrolio. Dopo venti giorni, così, il prezzo era tornato sostanzialmente uguale. Ora, però, le cose potrebbero essere diverse e gli effetti ben visibili.

Prezzo del petrolio, cosa accadrà nel 2023

Quanto alle previsioni di medio-lungo termine per il 2023 prevalgono nettamente le ipotesi rialziste. Citi è tra i pochi a prevedere un trend stabile o leggermente al ribasso. Per JpMorgan, invece, il Brent salirà sui 90 dollari al barile. E ancora gli analisti di Opis prevedono 90 dollari al barile per il Wti e 95-96 dollari al barile per il Brent.

Goldman Sachs e Bank of America vanno oltre, parlando di possibile valore a tripla cifra, cioè vicino ai 100 dollari al barile per entrambi gli indici. Infine la più indipendente Banca Mondiale parla di un petrolio sopra ai 90 dollari al barile. Tutto questo, quindi, a fronte di accise su benzina e diesel tornate a pieno regime, potrebbe portare i carburanti sui 2 euro al litro.

A sparigliare le carte, però, potrebbero essere ad esempio le mosse dell’Opec+. I produttori di petrolio, che controllano l’offerta di greggio, potrebbero organizzarsi per mantenere i mercati in equilibrio durante l’anno, oppure agire in maniera più forte, magari impauriti da cambiamenti improvvisi negli ordini geopolitici mondiali.

In tal senso gli sviluppi della guerra in Ucraina e delle relative sanzioni alla Russia, che colpiscono anche il petrolio, potrebbero risultare decisivi per stravolgere le previsioni degli analisti, in meglio o in peggio.

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