Riconoscimento del figlio prima della nascita, come funziona

Ilena D’Errico

06/05/2024

06/05/2024 - 00:08

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In alcuni casi è ammesso il riconoscimento del figlio prima della nascita, ecco quando, a cosa serve e come farlo.

Riconoscimento del figlio prima della nascita, come funziona

Di norma, il figlio viene riconosciuto dai genitori soltanto dopo la nascita. C’è chi compie questa formalità (estremamente importante) direttamente nell’ospedale dove è avvenuto il parto entro 3 giorni dal lieto evento e chi, invece, si reca al Comune entro 10 giorni. L’unica differenza tra le coppie non sposate e le altre è che se i genitori sono coniugati uno di loro può riconoscere il neonato per conto di entrambi, mentre i genitori non sposati devono essere presenti entrambi (a meno che, ovviamente, soltanto uno di loro intenta riconoscere il figlio).

Non tutti sanno, però, che esiste un’alternativa accessibile da alcuni genitori che permette di effettuare il riconoscimento prima della nascita, ossia già durante la gravidanza. Il prericonoscimento ha la finalità di tutelare i diritti del minore, ma anche quelli dei papà, semplificando la burocrazia per l’interesse di tutti. Ecco chi può farlo e come funziona.

Chi può riconoscere il figlio prima della nascita

Il riconoscimento del figlio prima della nascita è possibile soltanto per le coppie che non sono unite da un vincolo matrimoniale valido, nell’ipotesi più semplice questo vuol dire semplicemente che i genitori non sono sposati. Questo perché, come già detto, i genitori sposati possono occuparsi del riconoscimento in modo più agevole, l’uno sostituisce l’altra senza distinzioni di sorta.

Si presuppone, infatti, che i figli di un genitore sposato siano anche figli del coniuge dello stesso. Nulla però impedisce di riconoscere figli avuti fuori dal matrimonio (i cosiddetti figli naturali) insieme all’altro genitore, seguendo in questo caso la prassi per genitori non sposati.

C’è un’eccezione: anche la madre non sposata può effettuare il prericonoscimento del figlio da sola, possibilità che non è concessa anche al padre perché il riconoscimento del minore presuppone l’identificazione della madre.

A cosa serve il prericonoscimento del figlio?

Il prericonoscimento del figlio ha la funzione principale di tutelare il diritto alla bigenitorialità dei minori, assicurando loro che i padri non abbiano ripensamenti di sorta sul riconoscimento (che comunque è obbligatorio). Di riflesso, il riconoscimento prima della nascita è importante anche per il padre stesso, che dopo la nascita può recarsi autonomamente in Comune per formalizzare il riconoscimento del neonato, senza la necessità che la madre del bambino lo accompagni.

Si potrebbe così pensare che il riconoscimento prima della nascita sia utile soltanto ai futuri genitori che non formano un’effettiva coppia oppure hanno fra loro problemi personali, ma il prericonoscimento si rivela utile anche per garantire al padre di poter intervenire in caso di complicazioni durante il parto o subito dopo la nascita.

Non è tutto, se la madre o il padre hanno malattie che potrebbero far sorgere un’incapacità o determinare la morte del padre il prericonoscimento è ancora più provvidenziale per tutelare i diritti del nascituro. Il procedimento è anche utile a contestare eventuali riconoscimenti successivi fatti da persona diversa, sebbene sia un’ipotesi estremamente rara.

Il riconoscimento prima della nascita non serve invece all’attribuzione del nome e del cognome, che avviene comunque in seguito formalizzando il riconoscimento in ospedale o in ufficio comunale.

Come fare

Portare a termine il prericonoscimento è semplice e gratuito. I futuri genitori devono recarsi presso l’ufficio di stato civile del Comune di residenza degli stessi (o comunque della madre), portando con sé:

  • i documenti di identità validi di entrambi;
  • il certificato medico che attesta la gravidanza, comprensivo di datazione della gestazione e presunta data del parto;
  • per i cittadini stranieri anche il nulla osta al riconoscimento rilasciato dal Consolato.

Viene poi firmata la dichiarazione di prericonoscimento, il cui verbale viene consegnato ai genitori (o alla madre), affinché lo possa utilizzare per dimostrare lo status o comunque effettuare il riconoscimento alla nascita.

È importante contattare preventivamente il proprio comune, per reperire l’eventuale modulistica o prenotare un appuntamento laddove necessario. Non ci sono termini da rispettare per il prericonoscimento, a patto che avvenga ovviamente prima della nascita, e non ci sono conseguenze nel caso in cui la gestazione termini con un aborto.

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