Perché Microsoft è finita nell’occhio del ciclone su Gaza

Roberto Vivaldelli

29/05/2025

Microsoft nella bufera per il blocco di email con termini legati a Gaza e Palestina: accuse di censura interna e complicità con l’esercito israeliano infiammano le proteste.

Perché Microsoft è finita nell’occhio del ciclone su Gaza

Bufera su Microsoft per ciò che accade nella Striscia di Gaza e per la complicità dell’azienda con il governo israeliano.

Secondo un rapporto di Drop Site News, Microsoft avrebbe implementato una politica che blocca automaticamente le email interne contenenti le parole “Palestine”, “Gaza”, “apartheid” o “genocide” sui suoi server Exchange. La scoperta, segnalata nei giorni scorsi dal gruppo di dipendenti pro-Palestina No Azure for Apartheid, è avvenuta subito dopo le proteste che hanno interrotto la recente conferenza per sviluppatori Microsoft Build 2025 a Seattle.

Il filtro automatizzato, che impedisce silenziosamente la consegna di tali email, è stato denunciato come un tentativo di soffocare il dissenso interno riguardo alla collaborazione di Microsoft con il governo e l’esercito israeliano durante il conflitto in corso a Gaza. Secondo The Intercept, i dipendenti hanno notato che le email contenenti queste parole chiave o non arrivano ai destinatari o subiscono ritardi di ore. Termini come “Israel” o “Palestinian” non sembrano invece soggetti a restrizioni. [...]

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