Pensioni, a gennaio nessun aumento? Ecco perché

Alessandro Nuzzo

22/12/2022

22/12/2022 - 19:28

condividi

Nel 2023 con la perequazione automatica le pensioni saranno rivalutate al rialzo. Un aumento che però potrebbe non avvenire a gennaio. Ecco i possibili tempi di attesa.

Pensioni, a gennaio nessun aumento? Ecco perché

Nel 2023 le pensioni saranno rivalutate al rialzo grazie al meccanismo della perequazione automatica che le adegua al costo della vita. La rivalutazione è prevista dal decreto legislativo 503 del 30 dicembre 1992 e prevede appunto che "la percentuale di variazione si determina rapportando il valore medio dell’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati relativo all’anno precedente il mese di decorrenza dell’aumento”. Percentuale che il Governo per il nuovo anno ha fissato al 7,3%. Per fare un esempio pratico significa che una pensione di 1.000 euro riceverà un aumento lordo di 73 euro.

Stando però ad alcune indiscrezioni lanciate da diverse testate che hanno citato fonti dell’Inps, l’aumento potrebbe non avvenire a gennaio ma subire uno slittamento a causa di questioni tecniche che renderanno indisponibili i fondi messi a bilancio entro il primo mese dell’anno. Ecco quanto si potrebbe attendere.

Nessuna rivalutazione a gennaio?

Non ci sono dubbi che nel 2023 le pensioni saranno rivalutate e cresceranno del 7,3%. I dubbi sorgono però se gli aumenti scatteranno da gennaio oppure no. L’indiscrezione è stata lanciata da diverse testate giornalistiche e il motivo sta nei tempi tecnici per reperire i fondi. Quest’anno la legge di Bilancio sarà presumibilmente approvata sul filo del rasoio giusto in tempo per evitare l’esercizio provvisorio.

Una volta approvata dal Parlamento questa dovrà essere poi pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Solo allora sarà dato il via libera ai vari ministeri di attuarla. Ecco quindi che i tempi tecnici per attuare il meccanismo di perequazione alle pensioni potrebbero non esserci.

Quando potremmo vedere quindi le pensioni adeguate con gli aumenti? Si parla di marzo 2023. Ma non ci sono pericoli per i primi due mesi dell’anno visto che a marzo oltre al nuovo importo saranno erogati anche gli arretrati, quindi nulla andrà perduto. Ma sempre sul fronte pensioni la legge di Bilancio porterà anche altre novità soprattutto per gli over 75 che riceveranno un adeguamento delle pensioni minime a 600 euro. Anche in questo caso si parla di adeguamento che dovrebbe partire a marzo 2023 con i dovuti arretrati. L’obiettivo del governo entro la fine della legislatura è di portare tutte le pensioni minime a 1.000 euro.

Come funziona il nuovo meccanismo di perequazione

Quest’anno le percentuali di aumento sono state riviste prevedendo un trattamento di maggior sfavore per chi ha una pensione d’importo elevato. La rivalutazione piena avverrà solo per le pensioni fino a circa 2.100 euro al mese per le altre l’importo verrà man mano ridotto. Le fasce sono state divise per 6, eccole:

  • 100% entro le quattro volte il trattamento minimo;
  • 85% tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo;
  • 53% tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo;
  • 47% tra le sei e le otto volte il trattamento minimo;
  • 37% tra le otto e le nove volte il trattamento minimo;
  • 32% sopra le dieci volte il trattamento minimo.

Iscriviti a Money.it