Partite Iva e tasse tutti i mesi, come cambiano le scadenze?

Patrizia Del Pidio

19 Febbraio 2024 - 10:04

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La strada per il versamento delle tasse tutti i mesi per gli autonomi si avvicina sempre di più, come cambierebbero le scadenze?

Partite Iva e tasse tutti i mesi, come cambiano le scadenze?

Tasse in dodici mesi anche per le partite Iva a cominciare da quest’anno. Il decreto dell’8 gennaio, infatti, ha portato molte novità sulla semplificazione degli adempimenti tributari dei lavoratori autonomi. Attualmente i lavoratori con partita Iva possono dilazionare il pagamento del saldo e del primo acconto in sette mesi (invece che in sei come previsto fino allo scorso anno).

La novità si aggiunge a quella che ha portato allo slittamento e alla possibilità di dilazionare anche il secondo acconto in cinque mese, ma la misura è stata prevista solo in via sperimentale per il 2024. L’impegno del Governo, attualmente, è quello di rendere strutturale la dilazione del secondo acconto per fare in modo che anche i lavoratori autonomi possano spalmare il pagamento delle tasse su dodici mesi, come già fanno i lavoratori dipendenti e i pensionati.

Tasse mensilizzate per gli autonomi, la novità in arrivo

L’autore della riforma, Alberto Gusmeroli, è certo di quello che accadrà in futuro e annuncia

Contiamo di intervenire con un decreto nei prossimi tre mesi. L’operazione non comporta costi per lo Stato e assicura maggiore liquidità a professionisti e imprese, che in futuro avranno a che fare con un Fisco più equo.

Questo sarebbe un importante passo avanti per cambiare il sistema fiscale e renderlo più semplice ai contribuenti che, fino a ora, non hanno avuto la possibilità di versamenti regolari.

Si sta lavorando, tra le altre cose, anche sulla possibilità di rendere dilazionabili anche i contributi previdenziali dovuti con il secondo acconto, che attualmente devono essere versati a novembre di ogni anno in un’unica soluzione.

La rateizzazione dell’acconto di novembre 2023

Lo slittamento del secondo acconto da novembre 2023 a gennaio 2024 e la possibilità di dilazionare i versamenti ha riguardo oltre 3 milioni e mezzo di autonomi. Se, però, la misura sarà resa strutturale e ampliata a tutte le partite Iva, potrebbe riguardare 5 milioni di contribuenti a cui non sarà più chiesto di versare un anticipo sulle tasse, ma che potranno versare le stesse ad anno concluso e su un reddito effettivo e non presunto.

Gusmeroli spiega che l’intenzione è quella di rendere strutturale il meccanismo estendendolo a tutti, anche a pensionati e dipendenti che hanno altri redditi. In questo modo si riuscirebbe ad abolire anche la ritenuta d’acconto che, con tasse mensilizzate, non avrebbe più ragione di esistere.

Operazione a costo zero

Questo cambiamento, che nel mondo delle partite Iva rappresenta una vera rivoluzione, è completamente a costo zero perché gli incassi non variano, anche se versati più tardi.

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# Tasse

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