Papa Francesco, come sta e cosa rischia: le ragioni dell’intervento di laparotomia addominale

Simone Micocci

7 Giugno 2023 - 12:09

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Come sta Papa Francesco? Il Santo Padre si sottoporrà oggi a un intervento di laparotomia addominale: ecco di cosa si tratta e quali sono i rischi.

Papa Francesco, come sta e cosa rischia: le ragioni dell’intervento di laparotomia addominale

La notizia scuote i fedeli: Papa Francesco nella giornata di oggi, mercoledì 7 giugno, si sottoporrà a un intervento di laparotomia addominale presso il Policlinico Gemelli di Roma.

Un’operazione urgente, in quanto il Papa rischia un’occlusione intestinale, ossia quel blocco che impedisce al bolo alimentare (cibo, liquidi, secrezioni digestive e gas) di passare attraverso l’intestino tenue o crasso. Un problema che se non affrontato per tempo può portare a complicazioni potenzialmente letali, persino alla morte.

Per questo motivo Bergoglio verrà sottoposto all’intervento già oggi, mentre la degenza - fanno sapere dalla Santa Sede - durerà per diversi giorni.

Come sta Papa Francesco, la diagnosi

Già nella giornata di ieri, martedì 6 giugno, era circolata voce riguardo a un peggioramento delle condizioni di salute di Papa Francesco. Il Santo Padre, infatti, in prima mattina si è recato al Fondo Assistenza Sanitaria, ossia l’ambulatorio vaticano, per un controllo visto il manifestarsi dei sintomi attribuibili a un problema gastro intestinale (in tal caso i sintomi più comuni sono dolori addominali, distensione addominale, vomito, segni di disidratazione, chiusura dell’alvo, ossia la mancata emissione di feci e gas).

Controllo che ha richiesto poi esami più approfonditi, tant’è che Bergoglio si è dovuto poi sottoporre a una tac presso il Policlinico Gemelli, dove appunto è stato accertato un “laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti”.

Il rischio è quindi di occlusione intestinale ed è per questo che con l’equipe medica è stato ritenuto necessario un intervento chirurgico a cui il Santo Padre si sottoporrà nelle prossime ore.

Come sta Papa Francesco, l’operazione

A svelare i dettagli dell’operazione è Matteo Bruni, direttore della sala stampa della Santa Sede, il quale ha annunciato che già nel primo pomeriggio di mercoledì 7 giugno Papa Francesco si sottoporrà a un intervento chirurgico - in anestesia generale - di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi.

La degenza presso la struttura ospedaliera richiederà “diversi giorni”, il tempo necessario per permettere il “normale decorso post operatorio” e la “piena ripresa funzionale”.

Come sta Papa Francesco, lo stato clinico spiegato

Non ci sono comunque segnali di preoccupazione per lo stato di salute di Papa Francesco. D’altronde la laparotomia - termine che sta a indicare l’insieme di tutte le tecniche chirurgiche che vengono effettuate praticando un’incisione lungo la parete addominale così da poter intervenire direttamente sugli organi contenuti all’interno della cavità addominale - è un intervento di routine che raramente porta a complicazioni.

Così come non preoccupa la ragione dell’intervento: il laparocele, infatti, è semplicemente un particolare tipo di ernia che è solito insorgere a livello delle grandi cicatrici risultanti dagli interventi di chirurgia addominale a cielo aperto.

Molto probabilmente, quindi, si tratta di un problema causato dall’ultimo intervento di laparotomia a cui si è sottoposto Bergoglio nel 2021, quando il Santo Padre è stato operato - sempre presso al Gemelli - per stenosi diverticolare del sigma (per il quale è stata necessaria la resezione di un tratto del colon). Il laparocele, infatti, è una complicanza chirurgica a lungo termine, che può insorgere anche qualche anno dopo dall’intervento.

Un problema di semplice risoluzione che tuttavia può portare a gravi complicazioni, quale appunto l’occlusione intestinale, se non preso in tempo; per questo motivo si è scelto d’intervenire subito, anche perché più il trattamento è tempestivo e maggiori sono le probabilità che il laparocele abbia una prognosi positiva, con una ripresa delle normali attività quotidiane che solitamente avviene già dopo poche settimane.

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