Obbligo dotazioni invernali, le date da rispettare e cosa si rischia

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21 Ottobre 2025 - 17:16

Obbligo catene a bordo o gomme invernali: ecco le date secondo la legge, cosa succede se non si rispetta la normativa, come adeguarsi e le zone interessate.

Obbligo dotazioni invernali, le date da rispettare e cosa si rischia

Il cambio delle gomme in vista dell’inverno è un’operazione che, ogni anno, preoccupa milioni di automobilisti. E se, dal 2023, si sono aggiunte anche le calze da neve come dotazione omologata per l’inverno (oltre alle storiche catene), la prima scelta di tanti automobilisti rimane comunque quella degli pneumatici specifici per la stagione fredda.

Anche per la stagione 2025/2026 torna la normativa che prevede in Italia l’obbligo di dotazioni invernali: il periodo interessato è quello che, a livello nazionale, va dal 15 novembre al 15 aprile di ogni anno, salvo diverse disposizioni previste dalle singole ordinanze regionali o provinciali. Questa norma mira a garantire la sicurezza alla guida in caso di strada ghiacciata, grandine, pioggia forte e neve.

Ma come funziona l’obbligo? Qual è la legge che lo regola? Sono previste delle deroghe e, soprattutto, quali sanzioni in caso di non rispetto della norma? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cosa si intende per «dotazioni invernali» e perché vige l’obbligo

Più che obbligo di gomme invernali sarebbe più corretto parlare di dotazioni invernali, visto che la legge non tiene conto solo degli pneumatici, ma anche della possibilità di avere a bordo in caso di necessità le catene oppure le calze da neve.

Il Codice della Strada infatti prevede che pneumatici invernali e pneumatici normali muniti di catene siano giuridicamente due soluzioni equivalenti e alternative, normativa poi estesa anche alle calze da neve da qualche stagione.

Gli pneumatici all-season, o ‘quattro stagioni’, sono ammessi solo se riportano la marcatura M+S o, meglio ancora, il simbolo 3PMSF (fiocco di neve) e se l’ordinanza locale li riconosce come dotazione equivalente.

Il motivo dell’obbligo è presto detto: d’inverno la strada è meno sicura perché spesso bagnata, brinata, ghiacciata o innevata; di conseguenza il livello di aderenza degli pneumatici al fondo stradale è inferiore rispetto alle altre stagioni.

Le gomme invernali di ultima generazione, in particolare quelle con il pittogramma del fiocco di neve, forniscono infatti prestazioni superiori in aderenza, motricità e frenata, mantenendo al tempo stesso un buon livello anche su strada asciutta.

Le date da rispettare per l’obbligo di dotazioni invernali

Come detto, quindi, in prossimità dell’inverno, gli automobilisti sono tenuti a provvedere all’obbligo di montare gli pneumatici invernali oppure a dotarsi di catene o calze da neve da tenere a bordo in caso di necessità.

Con una legge datata 2014, il ministero dei Trasporti ha disposto in Italia l’obbligo di dotazioni invernali nel periodo che va dal 15 novembre al 15 aprile, ma ogni Regione può prevedere delle ipotesi eccezionali tramite apposite circolari. Anche questa stagione invernale non fa eccezione.

È generalmente riconosciuto un periodo di tolleranza di circa un mese prima e un mese dopo (dal 15 ottobre al 15 maggio), previsto dalla circolare MIT 1049/2014, ma la conferma e le modalità possono variare in base all’ordinanza locale. Ciò significa che le gomme invernali possono essere montate un mese prima (15 ottobre) o smontate un mese dopo (15 maggio) senza per questo che il conducente rischi alcuna multa.

Ricordiamo che la deroga si applica soltanto agli pneumatici invernali impiegati per veicoli di categoria M1 (autovetture), N1 (furgoni fino a 3,5 ton) e 01 (rimorchi fino a 0,75 ton), nel periodo compreso tra il 15 ottobre e il 15 maggio.

Multe e sanzioni per chi non rispetta l’obbligo delle dotazioni invernali

Chi non monta le gomme invernali o non è munito di altre dotazioni nelle date interessate rischia una sanzione pecuniaria il cui importo dipende dalla tipologia di strada su cui si stava circolando in condizioni di rischio.

Le multe per chi circola senza dotazioni invernali nelle aree e nei periodi in cui vige l’obbligo vanno:

  • da 42 € a 173 € nei centri abitati;
  • da 87 € a 345 € fuori dai centri abitati;
  • da 85 € a 338 € in autostrada.
    Gli importi possono variare in base all’ordinanza e alla tipologia di strada.

Inoltre, l’agente che ha constatato la violazione può intimare il fermo del veicolo fino a quando questo non sarà dotato di gomme invernali o di catene. In caso di inosservanza del fermo è prevista una sanzione ulteriore di 84 euro e la decurtazione di 3 punti della patente.

Si ricorda, inoltre, che le gomme invernali devono essere omologate (come le altre dotazioni), altrimenti si è comunque a rischio sanzioni. In particolare, il Codice della strada prevede che:

Chiunque importa, produce per la commercializzazione sul territorio nazionale ovvero commercializza sistemi, componenti ed entità tecniche senza la prescritta omologazione o approvazione ai sensi dell’articolo 75, comma 3-bis, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 155 a euro 624.

Anche circolare con gomme invernali d’estate, però, può essere pericoloso; in questo caso, le sanzioni sono persino più elevate. Chi, trascorso il periodo di tolleranza (oltre il 15 maggio), circola con pneumatici invernali aventi codice di velocità inferiore a quello indicato sul libretto, può incorrere in una sanzione da 422 € a 1.697 €, come previsto dall’art. 78 del Codice della Strada.

Dove vige l’obbligo delle dotazioni invernali? Zone e strade interessate

Nella maggior parte delle zone d’Italia valgono gli obblighi classici, vale a dire da novembre ad aprile. Gli elenchi delle Regioni e delle Province in cui sono state emanate le ordinanze che prevedono l’obbligo di catene o di pneumatici invernali negli anni precedenti sono raggruppati sul sito ufficiale ANAS, che ha in concessione la gestione della rete stradale nazionale.

Le strade interessate dall’obbligo, quindi, possono variare ogni anno. Per la stagione 2025/2026, è necessario consultare l’elenco aggiornato delle ordinanze pubblicato sui siti ufficiali di ANAS, delle Regioni o delle Province.
L’elenco riportato di seguito si riferisce ai tratti solitamente soggetti all’obbligo nelle stagioni precedenti.

  • Abruzzo: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Basilicata: R.A. 05 «Raccordo Autostradale Scalo Sicignano-Potenza» e tutte le strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Calabria: alcuni tratti A2, tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Campania: tratte di strade statali e raccordi autostradali.
  • Emilia-Romagna: sulle strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Friuli-Venezia Giulia: R.A. 13 «Racc. Aut.le A/4 - Trieste», R.A. 14 «Racc. Aut.le A/4 - Trieste - Dir. per Fernetti» e su alcune strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Lazio: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Liguria: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Lombardia: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Marche: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Molise: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Piemonte: strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Provincia Autonoma di Bolzano: A22, a Bolzano e in tutte le strade statali e provinciali.
  • Provincia Autonoma di Trento: tutte le strade statali e provinciali.
  • Puglia: strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Sardegna: S.S. 131 «Carlo Felice» e S.S. 389 var «Nuoro - Lanusei»
  • Sicilia: alcuni tratti A29 e A19, strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Toscana: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Umbria: tutte le strade statali e raccordi autostradali.
  • Valle d’Aosta: strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.
  • Veneto: strade statali maggiormente esposte al rischio neve e ghiaccio.

Qui, invece, è possibile consultare la lista completa rilasciata da ANAS con il dettaglio specifico dei tratti stradali e autostradali interessati dall’obbligo delle dotazioni invernali.

Ordinanza Anas strade obbligo gomme invarnali 2023/2024
Fonte Anas

Quanto costa il cambio gomme invernali?

Il cambio delle gomme invernali è uno dei costi da tenere in considerazione nella pianificazione finanziaria familiare. Senza contare il costo intrinseco della gomma, ovviamente.

  • Il semplice cambio delle gomme, infatti, in Italia ha un costo medio di circa 10 euro a gomma, dunque 40 euro complessivi, generalmente comprensivi di equilibratura.
  • Il costo aumenta, però se viene richiesto anche il deposito delle gomme invernali e/o estive; difatti, in questo caso bisogna aggiungere circa 20 euro al totale, arrivando così ad almeno 60 euro.

Infine, a incidere sul costo vi è anche la grandezza dei cerchi e, quindi, la tipologia dell’auto. Se i cerchi sono più grandi aumenta il prezzo: montare pneumatici su cerchi da 18 pollici in su ha un costo in media di 50 euro, quindi dieci in più rispetto ai cerchi di dimensioni inferiori.

La stima della spesa annuale (comprensiva di due cambi, novembre e aprile) per il cambio delle gomme va da un minimo di 80 a un max di 140 euro.

Cambio gomme invernali: come scegliere gli pneumatici?

Le gomme invernali sono degli pneumatici costruiti in modo da garantire una migliore stabilità del veicolo anche su strade innevate o ghiacciate.

Si riconoscono dal simbolo 3PMSF - fiocco di neve dentro una montagna a tre punte - o dalla sigla “M+S” (Mud + Snow, fango e neve) - o anche M&S o M.S. - che in alcuni casi può essere affiancata al logo raffigurante il fiocco di neve.

La differenza nella guida rispetto agli altri pneumatici riguarda oltre alla tenuta di strada, anche la capacità di frenata, con riduzione del tempo di fermata. Queste gomme in pratica aumentano la sicurezza alla guida quando le temperature calano e il manto stradale potrebbe essere innevato o ghiacciato. In ogni caso, anche con gomme da neve è consigliata una guida moderata e controllata.

Anche se non ci si trova in zone nevose, è meglio provvedere al cambio dato che garantiscono prestazioni e sicurezza migliori anche con la pioggia e con il freddo, visti i rapidi cambiamenti climatici che negli ultimi anni caratterizzano gli inverni italiani.

È buona norma non ridursi all’ultimo momento poiché potrebbe accadere che il meccanico di fiducia posticipi l’appuntamento mettendo il conducente a rischio multa nell’attesa del primo posto libero disponibile.

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