Nord Stream, cos’è «la grande nuvola» che arriverà in Italia e perché si rischia un disastro ambientale con la fuga di gas

Claudia Mustillo

30/09/2022

30/09/2022 - 17:49

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Oltre all’allarme per il prezzo dell’energia la fuga di gas Nord Stream rischia di creare un disastro ambientale: ecco cosa dicono gli esperti.

Nord Stream, cos’è «la grande nuvola» che arriverà in Italia e perché si rischia un disastro ambientale con la fuga di gas

La fuoriuscita di metano dai gasdotti Nord Stream è molto probabilmente la più grande esplosione mai registrata. Dopo la fuga il metano su Svezia e Norvegia è a livelli record, i media parlano di «grande nuvola». Il 96% del gas nel Nord Stream 1 e 2 era metano.

Secondo i calcoli di Stephen Matthew Platt, scienziato del clima presso l’istituto norvegese di ricerca sull’aria Nilu, si tratta di circa 40mila tonnellate di metano rilasciate dal sospetto sabotaggio: «Le emissioni corrispondono al doppio delle emissioni annuali di metano dell’industria petrolifera e del gas in Norvegia. Sono livelli record, mai visto niente di simile prima in Norvegia e Svezia». Secondo le stime aggiornate si tratta di una fuga di più di quattro volte le emissioni annue di metano nazionali norvegesi dell’industria petrolifera e del gas.

Il metano è uno dei principali fattori che contribuiscono al cambiamento climatico: responsabile di una quota significativa dei disagi climatici che le persone stanno già vivendo. Perché è 82,5 volte più potente dell’anidride carbonica nell’assorbire il calore del sole e nel riscaldare la Terra.

Il disastro climatico dei gasdotti Nord Stream

Il disastro climatico è evidente: la pozza d’acqua larga 700 metri che gorgoglia nel Mar Baltico indica la rottura dei gasdotti e la devastante perdita di metano.

È la più visibile tra le perdite di gas provenienti dai gasdotti che collegano la Russia all’Europa. Secondo le stime della Germania si tratta di circa 300mila tonnellate di metano, uno dei gas serra più potenti, ora il metano è entrato nell’atmosfera dopo il rilascio.

Anche se i gasdotti Nord Stream 1 erano stati fermati mentre Nordstream 2 non fosse avviato, entrambi contenevano gas naturale pressurizzato, la stragrande maggioranza del quale è metano. L’Agenzia federale per l’ambiente tedesca ha affermato che il suo calcolo per la quantità di metano emessa si basava sullo stato di riempimento stimato e sulle informazioni sul volume dei due gasdotti.

«Non ci sono meccanismi di contenimento sui gasdotti, quindi è probabile che l’intero contenuto dei tubi scappi», ha affermato la FEA in una nota.

Il commento degli esperti al disastro ambientale Nord Stream

«Chiunque abbia ordinato questo dovrebbe essere perseguito per crimini di guerra e andare in prigione», ha affermato Rob Jackson, uno scienziato del clima della Stanford University, mentre Jackson e David Hastings, un oceanografo chimico in pensione a Gainesville, in Florida, hanno calcolato ciascuno che sarebbe l’equivalente di circa mezzo milione di tonnellate di metano. Il disastro di Aliso Canyon, nel 2015, ha rilasciato 90mila/100mila tonnellate.

Altri esperti contattati nelle ultime ore hanno affermato che la stima fornita dalla autorità danesi fosse probabilmente troppo alta. Tuttavia, anche gli scenari più prudenti attestano la dispersione di metano nell’aria intorno alle 200mila tonnellate di gas, quindi il doppio del disastro ambientale di Aliso Canyon.

Le probabili conseguenze della fuga di gas Nord Stream sulla popolazione potrebbero essere simili a quelle avute con il disastro Alisio Canyon: i residenti locali hanno segnalato mal di testa, nausea, eruzioni cutanee e gravi epistassi. Ci sono state più del solito infezioni agli occhi, alle orecchie e alla gola.

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