Tutti i modi per farsi pagare con Partita IVA: pro e contro di bonifico istantaneo, POS, contanti, PayPal e link PISP. Come semplificare la gestione degli incassi con Fatture in Cloud.
Chi ha una partita IVA oggi si muove in un terreno pieno di regole, eccezioni e nuovi strumenti digitali. Non si tratta più solo di scegliere quanto farsi pagare, ma anche come farsi pagare. Bonifico, POS, PayPal, contanti, link di pagamento, bonifico istantaneo: ogni metodo ha le sue regole, i suoi tempi e soprattutto i suoi rischi. Basta un dettaglio sbagliato, come un pagamento in contanti oltre il limite consentito o un incasso non tracciato per trovarsi davanti a problemi fiscali, controlli o contestazioni.
Negli ultimi anni l’Italia ha spinto verso la tracciabilità dei pagamenti e l’obbligo di strumenti elettronici, mentre banche e piattaforme fintech offrono alternative sempre più rapide e integrate. Ma non tutti sanno quali opzioni sono davvero legali, quali convengono e quali, invece, possono complicare la contabilità.
In questa guida spieghiamo, in modo semplice e con casi concreti, tutti i modi in cui una partita IVA può essere pagata oggi, come gestirli da un unico software e in che modo la scelta del metodo incide sulla fatturazione e sulla gestione fiscale.
Tutti i modi in cui può essere pagata una Partita IVA
Conoscere le opzioni disponibili permette di gestire meglio gli incassi, evitare errori e risparmiare tempo.
È poi possibile aiutarsi utilizzando dei programmi, ad esempio Fatture in Cloud, il software di fatturazione che permette di monitorare e registrare in automatico i pagamenti.
1) Bonifico istantaneo
Il bonifico istantaneo è la versione “fast” del trasferimento bancario tradizionale, perfetta per chi ha bisogno di incassare subito. L’accredito arriva in pochi secondi, a qualsiasi ora, anche nei giorni festivi.
Il cliente seleziona l’opzione “bonifico istantaneo” nella propria app bancaria, inserisce l’IBAN e conferma l’invio: se entrambe le banche supportano il circuito SEPA Instant, il pagamento viene eseguito all’istante.
Per chi ha la Partita IVA, il vantaggio principale è l’accesso alla liquidità immediata, senza costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla propria banca per il bonifico ordinario. Dal mese di ottobre 2025 tutte le banche devono consentire l’invio di bonifici istantanei a tutti i conti di pagamento ed è la banca stessa a stabilire il limite per ogni singola operazione o per l’importo giornaliero complessivo. È il metodo ideale per pagamenti urgenti o per chi vuole evitare i ritardi dei bonifici standard, meno pratico per clienti o fornitori che operano fuori area SEPA.
2) Bonifico tradizionale
Il bonifico bancario tradizionale resta il sistema di pagamento più diffuso tra professionisti e aziende. È sicuro, tracciabile e spesso gratuito.
Il cliente inserisce IBAN, importo e causale. L’accredito arriva in uno o due giorni lavorativi. La tracciabilità lo rende perfetto per la contabilità e la fatturazione elettronica, poiché lascia una prova immediata del pagamento.
L’unico limite è la tempistica di accredito: se serve liquidità immediata, non è la soluzione più rapida. Tuttavia, per la maggior parte dei professionisti rappresenta ancora il metodo più affidabile e lineare.
Per ulteriori informazioni, è possibile leggere la guida di Fatture in Cloud, che approfondisce le tipologie di bonifico bancario.
3) POS
Il POS è ormai parte integrante della quotidianità di chi ha la partita IVA. Dal 2022 è obbligatorio accettare pagamenti con carte o strumenti elettronici, anche per chi opera in regime forfettario.
È la scelta più comoda per i clienti e garantisce tracciabilità totale. L’incasso arriva in genere entro uno o due giorni.
L’accettazione di pagamenti tramite POS spesso richiede canoni mensili e commissioni, che vanno a incidere sui costi aziendali.
Alcuni software, come Fatture in Cloud, integrano un POS Digitale, che consente di ricevere pagamenti elettronici in conformità alla legge e registrali all’interno del programma.
4) Assegno bancario
L’assegno bancario è ormai meno usato, ma resiste in alcuni contesti tradizionali: pagamenti tra piccole imprese, artigiani o professionisti con clienti abituali.
Si tratta di un titolo cartaceo intestato e non trasferibile che il professionista deve depositare in banca per l’incasso. I tempi di accredito variano da 1-2 giorni per assegni della stessa banca, fino a cinque giorni lavorativi per assegni di altre banche.
L’assegno bancario ha un limite importante: non offre la certezza che sul conto del cliente ci siano fondi sufficienti al momento dell’incasso. In altre parole, l’assegno può risultare scoperto, cioè privo di copertura, costringendo il professionista ad avviare una procedura di recupero e affrontare ritardi o spese aggiuntive.
Nel caso di assegno estero, possono essere necessari anche fino a 30 giorni per avere la disponibilità effettiva delle somme sul conto corrente.
5) Assegno circolare
Più sicuro dell’assegno bancario perché garantito dalla banca. In pratica, chi paga deposita i fondi e la banca emette un assegno “coperto”.
L’assegno circolare viene usato soprattutto per importi elevati o quando si vuole fornire una garanzia formale di pagamento. I tempi di incasso restano più lunghi rispetto ai canali digitali (un giorno se versato sulla stessa banca emittente o 3-4 giorni lavorativi su altra banca), ma il rischio di insoluto è nullo.
Per professionisti e imprese che gestiscono operazioni importanti, può ancora essere una soluzione affidabile.
6) Contanti
Nel 2025 il pagamento in contanti è consentito, ma entro limiti precisi: il tetto massimo è di 5.000 euro per singola transazione e non è cumulabile. Superata questa soglia, è obbligatorio usare metodi tracciabili come bonifico o carta. In pratica, ogni pagamento in contanti non può superare i 5.000 euro, anche se la somma dovuta complessivamente è più alta.
Per esempio, se si acquista un bene da 7.000 euro, si può pagare al massimo 5.000 euro in contanti e il resto con un metodo tracciabile (bonifico, carta, assegno). Non è consentito aggirare la regola suddividendo un pagamento più alto in più operazioni da importi inferiori (ad esempio, due versamenti da 3.500 euro), perché verrebbe considerata un frazionamento artificioso e quindi una violazione della normativa antiriciclaggio.
Il vantaggio del contante è l’immediatezza, ma si tratta di un metodo sempre meno usato, perché non lascia traccia bancaria e può complicare la gestione fiscale. Dividere un pagamento in più parti per restare sotto soglia è vietato e può comportare sanzioni.
Per piccole prestazioni o attività locali può avere ancora senso, ma per tutto il resto è meglio affidarsi a pagamenti elettronici o digitali.
7) PayPal o altri servizi digitali
I pagamenti digitali sono ormai una realtà quotidiana per chi lavora online o con clienti esteri.
Servizi come PayPal, ad esempio, permettono di ricevere denaro in modo rapido e tracciabile, anche in valute diverse.
Con PayPal basta un link o un’email per incassare, ma la piattaforma applica commissioni tra il 2 e il 3%.
Inoltre, a causa delle spese variabili, questi servizi non risultano sempre ideali per volumi elevati di transazioni.
Si tratta comunque di strumenti intuitivi e integrabili con i software elettronica. Ad esempio, con Fatture in Cloud è possibile ricevere pagamenti tramite PayPal, a partire da un bottone in fattura.
8) Bonifico internazionale
Chi collabora con clienti extra-UE o riceve pagamenti in valuta estera usa il bonifico internazionale, gestito tramite circuito SWIFT.
È un metodo sicuro e tracciabile, ma con tempi più lunghi (3-5 giorni) e commissioni che variano a seconda delle banche coinvolte.
9) Link pagamento/PISP
Tra le soluzioni più moderne ci sono i link di pagamento, gestiti da servizi PISP (Payment Initiation Service Provider), nati con l’open banking e regolamentati dalla direttiva PSD2.
Si tratta di un sistema che permette al professionista di inviare al cliente un link personalizzato per pagare direttamente la fattura, senza dover copiare IBAN o aprire app bancarie.
Il link può essere generato da una banca o da un software di fatturazione come Fatture in Cloud, che consente di integrare il pagamento nella fattura elettronica e automatizzare la riconciliazione contabile.
È una modalità tracciabile, veloce e sicura, con costi inferiori rispetto ai circuiti tradizionali. Perfetta per chi lavora da remoto o collabora con clienti digitali, anche se non tutte le banche supportano ancora pienamente i servizi PISP.
| Metodo di pagamento | Caratteristiche principali | Pro | Contro |
|---|---|---|---|
| Bonifico istantaneo | Trasferimento bancario immediato (pochi secondi), disponibile 24/7 tramite circuito SEPA Instant. | Liquidità immediata, tracciabilità, sicurezza, costi simili al bonifico ordinario. | Limiti di importo stabiliti dalla banca, non valido per conti extra-SEPA. |
| Bonifico tradizionale | Trasferimento bancario standard con accredito in 1-2 giorni lavorativi. | Sicuro, tracciabile, adatto alla contabilità e alla fatturazione elettronica, spesso gratuito. | Tempistiche più lunghe, non adatto per urgenze o incassi immediati. |
| POS | Pagamento tramite carta fisica o digitale, obbligatorio dal 2022 per tutti i professionisti. | Comodo per il cliente, tracciabile, incasso in 1-2 giorni, conforme alla normativa. | Commissioni e canoni mensili, costi variabili a seconda del gestore POS. |
| Assegno bancario | Titolo cartaceo intestato e non trasferibile, da depositare in banca. | Accettato in contesti tradizionali, adatto a rapporti di fiducia, tracciabile se incassato. | Rischio di assegno scoperto, tempi lunghi (fino a 5 giorni, o 30 per estero), gestione burocratica più complessa. |
| Assegno circolare | Assegno garantito dalla banca, fondi già depositati al momento dell’emissione. | Massima sicurezza, nessun rischio di insoluto, ideale per importi elevati. | Tempi di incasso di 1-4 giorni, meno pratico dei metodi digitali, uso in calo. |
| Contanti | Pagamento diretto entro il limite legale di 5.000 € per singola transazione. | Immediato, semplice da gestire per piccole somme o attività locali. | Non tracciabile, limite legale, rischio di sanzioni per frazionamento, gestione fiscale più complessa. |
| PayPal o servizi digitali | Piattaforme online per pagamenti rapidi e multivaluta. | Tracciabili, rapidi, ideali per clienti esteri, integrabili nei software di fatturazione. | Commissioni elevate (2-3%), meno convenienti per grandi volumi. |
| Bonifico internazionale | Trasferimento tramite circuito SWIFT per clienti extra-UE o valute estere. | Sicuro, tracciabile, supporta diverse valute. | Tempi lunghi (3-5 giorni), commissioni bancarie variabili e talvolta elevate. |
| Link di pagamento / PISP | Pagamento tramite link generato da software o banca, basato su open banking (PSD2). | Tracciabile, veloce, sicuro, costi contenuti, automatizza la riconciliazione contabile. | Non ancora supportato da tutte le banche, dipendenza da servizi terzi PISP. |
Come cambia la fattura in base alla modalità di pagamento
La modalità di incasso influenza il modo in cui si compila la fattura. In caso di bonifico, è obbligatorio indicare l’IBAN e la dicitura “Pagamento tramite bonifico bancario”. Se il cliente paga con POS o carta, si può specificare “Pagamento elettronico” o “Pagamento tramite POS”.
Per assegni o contanti, è opportuno riportare la modalità in fattura e verificare che l’importo sia nei limiti di legge. Un pagamento in contanti oltre soglia può rendere la fattura contestabile.
Alla fine, cambia poco nella forma ma molto nella sostanza: ogni modalità di pagamento determina tempi, commissioni e obblighi diversi. Sapere quale usare, e come riportarla in fattura, è il modo migliore per lavorare in regola e proteggere la tua attività.
Come gestire tutti gli incassi da un unico software
Gestire più canali di pagamento (tra bonifici, POS, carte, PayPal o conti digitali) può diventare un incubo se non si dispone di un sistema unico di controllo.
Estratti conto diversi, notifiche sparse e riconciliazioni manuali rischiano di far perdere tempo e precisione nella gestione contabile.
Ad esempio, un professionista che incassa tramite bonifico per le consulenze, POS per i pagamenti in studio e PayPal per i servizi online potrebbe ritrovarsi con tre flussi separati di denaro, ciascuno con tempi e modalità di accredito differenti.
Senza un sistema centralizzato, riconciliare le entrate con le relative fatture diventa complicato e aumenta il rischio di errori o dimenticanze.
Oggi, però, con Fatture in Cloud si ha a disposizione un vero alleato per la gestione finanziaria. Da un solo pannello si possono visualizzare in tempo reale tutti gli incassi, monitorare le scadenze, associare i pagamenti alle fatture e tenere sotto controllo la liquidità in tempo reale.
Tramite un semplice bottone inserito in fattura, è possibile ricevere dal cliente pagamenti in modo semplice e immediato, mettendo a sua disposizione uno o più tra i seguenti metodi di pagamento: carta di credito/debito, addebito SDD, bonifico bancario istantaneo o PayPal. L’incasso viene registrato automaticamente nel gestionale e lo stato della fattura passa in “saldata”, senza bisogno di aggiornamenti manuali.
Automatizzare la raccolta e la riconciliazione dei pagamenti non significa solo semplificare il lavoro, ma anche evitare errori, migliorare la tracciabilità e mantenere sempre aggiornato il quadro economico dell’attività.
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