Nicoletta Golisano, chi era la commercialista amica di Giorgia Meloni uccisa a Roma

Luna Luciano

11 Dicembre 2022 - 23:31

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Tra le vittime del killer di Fidene, l’uomo che l’11 dicembre ha aperto il fuoco uccidendo tre donne, c’è anche Nicoletta Golisano, un’amica della premier Meloni, ecco chi era.

Nicoletta Golisano, chi era la commercialista amica di Giorgia Meloni uccisa a Roma

Tra le tre vittime della sparatoria di Fidene, c’è anche Nicoletta Golisano, cara amica della Presidente del consiglio Giorgia Meloni.

La Golisano quella mattina si trovava in via Monte Giberto perché impegnata in una riunione del consorzio Valleverde della zona Valle del Turano, quando uno dei consorziati, Claudio Campiti, 57 anni, ha fatto irruzione alla riunione, cominciando a sparare, uccidendo la segretaria della presidente del consorzio, la revisore dei conti, mentre non è ancora chiaro se la terza vittima avesse un ruolo nella dirigenza del consorzio oppure fosse una residente. L’umo è stato soprannominato il Killer di Fidene.

A svelare il legame con una delle tre donne rimaste uccise la mattina dell’11 dicembre nel quartiere di Roma è stata la stessa leader di Fratelli d’Italia, che su Facebook ha scritto un messaggio per ricordare l’amica scomparsa. Ecco chi era Nicoletta Golisano e cosa è accaduto a Fidene.

Chi era Nicoletta Golisano, vittima della sparatoria di Fidene

Nicoletta Golisano, 50 anni, amica della premier Giorgia Meloni, era una commercialista di Roma, come conferma anche con un post su Facebook pubblicato dall’Adc nazionale (organizzazione sindacale rappresentativa dei dottori commercialisti ed esperti contabili):

Una nostra collega Nicoletta Golisano, mentre a Roma partecipava ad un consiglio di amministrazione consortile in qualità di revisore, è stata uccisa insieme ad altre due donne

Proprio per i suoi motivi professionali, Nicoletta si trovava domenica mattina - 11 dicembre - presso via Monte Giberto, nel gazebo dove era in corso la riunione di condominio in cui è irrotto il 57enne Claudio Campiti. Il killer ha esploso diversi colpi d’arma da fuoco ferendo quattro persone, uccidendo la Golisano, Sabina Sperandio (71 anni) e Elisabetta Silenzi (50 anni).

Chi era Nicoletta Golisano, la sua amicizia con Giorgia Meloni

Ciò che ha colpito e ha attirato l’attenzione dei media su Nicoletta Golisano, una delle tre vittime del killer di Fidene, è stata l’amicizia che la legava all’attuale premier, Giorgia Meloni.

A rivelarlo è stata la stessa Presidente del consiglio, condividendo una foto con la Golisano su Facebook e scrivendo un messaggio in cui esprimere il proprio cordoglio per la tragica morte che ha colto la sua amica, la Sperandio e la Silenzi.

Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune

Queste le prime parole della premier, che ricorda l’estremo senso del dovere che ha condotto la Golisano a essere presente a una riunione di domenica mattina. La Meloni non ha fornito i dettagli della propria amicizia - come giusto che sia. Ha poi aggiunto: “Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte”.

Chi era Claudio Campiti, il killer di Fidene che ha ucciso Nicoletta Golisano

L’uomo, Claudio Campiti, che ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco uccidendo la Golisano, Sperandio e la Silenzi, è stato fermato subito dopo. “Spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso”, queste le parole della Meloni mentre esprime le sue condoglianze alle famiglie dell’amica, Nicoletta Golisano, e delle altre due vittime.

Stando a quanto raccontato da gli consorziati di Valleverde, di cui faceva parte lo stesso Campiti, l’uomo era cambiato dopo aver perso il figlio 14enne in un incidente in slittino nel 2012. L’uomo era però noto alle forze dell’ordine, in quanto negli ultimi anni è stato denunciato per minacce e comportamenti violenti. Non solo, fino al 2021 Campiti ha tenuto un blog “delirante” contro il consorzio Valleverde e in casa sua sono stati ritrovati elementi nazifascisti.

Nonostante le denunce e il linguaggio violento adottato sul blog nessuno aveva immaginato che Campiti potesse spingersi a tanto: giungere in un poligono a Tor di Quinto, sequestrare una block e dirigersi alla riunione di condominio a Fidene. Adesso bisognerà attendere che la giustizia faccia il suo corso.

Eppure, la parola «giustizia» non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così

Queste le ultime parole del messaggio della premier, prima di dedicare un ultimo ricordo a Nicoletta Golisano.

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