Ancora problemi per Netflix. La piattaforma streaming ora rischia grosso, e c’è chi ipotizza un possibile rimborso in arrivo per gli utenti abbonati.
Che le strategie di Netflix degli ultimi anni siano state parecchio discutibili, ci sono pochi dubbi da parte degli utenti. In particolare per ciò che riguarda l’aumento dei prezzi, un fenomeno ampiamente diffuso e che si verifica sempre più spesso. Le motivazioni della piattaforma di streaming sono sempre le stesse: l’obiettivo è migliorare il servizio e renderlo ancor più funzionale.
A pagarne le conseguenze è il portafoglio dei milioni di utenti che hanno sottoscritto un piano a pagamento. Ora sul tema è intervenuta un’autorità di un paese europeo che si occupa di diritti dei consumatori, sembra che per Netflix possano esserci pesanti conseguenze in vista. E non è da escludere che siano gli abbonati stessi a poter richiedere un rimborso.
Cosa rischia Netflix
A intervenire in prima linea ci ha pensato l’autorità di regolamentazione polacca UOKiK, la quale ha da poco avviato un procedimento amministrativo ai danni di Netflix. L’accusa è di aver modificato i prezzi dell’abbonamento lo scorso agosto unilateralmente, ossia senza aver prima ottenuto il consenso da parte dell’utenza.
Una pratica che, seppur ampiamente diffusa, non è de tutto legale. Tanto che per il gigante americano dello streaming potrebbe esserci all’orizzonte una multa potenziale fino al 10% del suo fatturato, il che si tradurrebbe in diverse centinaia di milioni di euro. Questo è quanto dichiarato da Tomasz Chrostny, presidente di UOKiK autorità:
Il prezzo del servizio, come qualsiasi clausola contrattuale, non dovrebbe essere modificato unilateralmente senza il consenso esplicito e informato dell’utente.
Non si è fatta attendere la risposta di Netflix, che promette di collaborare a stretto contatto con l’autorità polacca per trovare una soluzione favorevole a tutti.
Rimborsi per gli utenti abbonati
Oltre alla pesante sanzione equivalente al 10% del fatturato, per Netflix l’accusa sta valutando la possibilità di inserire rimborsi da elargire a tutti gli utenti abbonati alla piattaforma. L’ammontare sarebbe pari agli importi indebitamente trattenuti con gli aumenti unilaterali dei costi mensili e annuali.
Per quest’ultimo punto, ovviamente, la reale fattibilità dell’operazione risulta essere più complicata. Bisognerebbe individuare il numero di consumatori effettivamente iscritto quando c’è stato il rincaro, rintracciare il metodo di pagamento e far partire milioni e milioni di rimborsi. Senza tenere conto dei piani gratuiti o di quelli sottoscritti con aziende partner.
Nelle prossime settimane, Netflix e l’autorità UOKiK avranno modo di sedersi a un tavolo e di trovare una soluzione comune. La speranza di entrambe è di non dover finire in tribunale e avviare una lunga causa legale dai risvolti tutt’altro che scontati.
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