Le migliori lauree triennali per trovare lavoro

Quali sono le migliori lauree triennali per trovare subito lavoro in Italia? Un’indagine di Almalaurea ha elaborato i dati sugli esiti occupazionali a un anno dal titolo, ecco il responso.

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Migliori lauree triennali per trovare lavoro: non è detto che in Italia occorra per forza una laurea magistrale e ulteriori master per poter trovare una buona occupazione.

In Italia scegliere una laurea triennale che offre buone prospettive lavorative dipende dalla domanda di mercato, dagli sbocchi professionali concreti e dal tasso di occupazione post-laurea.

Naturalmente non si devono accantonare passioni e sogni lavorativi in nome di maggiori opportunità lavorative, il rischio è quello di faticare poi a portare a termine il proprio piano di studio, ma avere ben chiaro qual è l’attuale situazione del mercato del lavoro in Italia può essere molto utile soprattutto per tutti quei ragazzi che ancora sono indecisi su quale facoltà scegliere.

Ecco una lista delle lauree triennali con migliori opportunità di lavoro in base ai dati 2024 snocciolati da Almalaurea e Unioncamere.

Le migliori lauree triennali per trovare lavoro in Italia

Bando alle ciance vediamo subito quali sarebbero le migliori 7 lauree triennali per trovare lavoro in Italia.

Ingegneria dell’informazione/Informatica. Sbocchi: sviluppatore software, cybersecurity, data analyst, sistemista. Tasso di occupazione oltre 90% entro 1 anno dalla laurea (spesso già prima) con una richiesta altissima nel privato e nel pubblico.
Statistica e Data Science. Sbocchi: data analyst, statistico, business intelligence. Sempre più aziende cercano competenze quantitative con opportunità in banche, sanità, aziende tech.
Professioni sanitarie (infermieristica, fisioterapia, tecnico radiologo). Accesso a numero chiuso, ma alta domanda in ospedali e strutture private con tasso occupazione superiore al 90%
Ingegneria industriale/meccanica/gestionale. Molto richiesta in settori produttivi come automotive, energia e impiantistica, mentre gestionale è apprezzata anche per ruoli più trasversali.
Economia aziendale. Ottimo per iniziare come contabile, controller e consulente junior, anche se più efficace se accompagnata da master o esperienze pratiche.
Scienze e Tecnologie Informatiche. Percorso meno teorico rispetto a Ingegneria informatica con richiesta anche per ruoli da tecnico, programmatore e IT support.
Scienze dell’Organizzazione Aziendale. Domanda in crescita nella supply chain, spedizioni ed e-commerce, molto buona se combinata con conoscenze digitali e lingue.

Anche se non sono lauree, gli ITS (biennali post-diploma) danno tassi di occupazione sopra l’80%, specialmente in Meccatronica, ICT, Energia e Agritech.

Le lauree triennali con quali si guadagna meno?

Se esiste una classifica, esiste anche il rovescio della medaglia. Stando ai dati di 2023 di Almalaurea è possibile anche scoprire quali sono le lauree triennali che a un anno dal titolo non offrono molte opportunità occupazionali.

Inaspettatamente all’ultimo posto troviamo il settore scientifico: gli occupati a un anno dal titolo di I livello sono solamente il 24,9% del totale e oltre la metà (14,2%) continua a studiare mentre lavora.

Abbastanza deludenti anche i risultati delle lauree brevi in Psicologia e settore letterario-umanistico:

gli occupati dopo la triennale di Psicologia sono solo il 27,1% e appena il 7,5% lavora in via esclusiva, mentre il resto continua a studiare lavorando.
nel settore letterario-umanistico: gli occupati dopo un anno dalla laurea triennale sono circa il 27,5%;
gli occupati di Ingegneria Industriale e dell’Informazione sono solo il 27,3%, con una netta prevalenza di studenti-lavoratori rispetto ai lavoratori a tempo pieno.

I settori appena citati sono quelli che stanno peggio anche a livello finanziario - eccetto gli Ingegneri che non guadagnano comunque come gli altri colleghi del loro settore. A far loro compagnia anche i laureati triennali di Educazione e Formazione, Scienze Motorie, Servizio Sociale, Arte e Design e Lingue, tutti quanti con una retribuzione netta che varia tra poco più di 800 euro e poco meno di mille.