Mercato libero, quali differenze tra offerte a prezzo variabile, fisso e congiunte?

Alessandro Nuzzo

02/11/2023

02/11/2023 - 13:29

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Nel mercato libero di energia e gas è possibile trovare diverse tipologie di offerte. Vediamo quali.

Mercato libero, quali differenze tra offerte a prezzo variabile, fisso e congiunte?

Si avvicina il momento dell’obbligo di passaggio al mercato libero per gli utenti di gas e luce. Salvo proroghe dell’ultim’ora che a dire il vero potrebbe esserci, a partire dal 1° gennaio ci sarà la fine del mercato tutelato per le utenze domestiche del gas e dal 1° aprile l’addio ci sarà anche per quelle dell’energia elettrica.

Questo significa che il mercato tutelato, dove a stabilire il prezzo è ARERA ogni 3 mesi, non esisterà più. Tutte le utenze (salvo eccezioni come scritto in questo articolo) dovranno passare ad un gestore operante nel mercato libero. Se non si farà in tempo ad effettuare il passaggio non si resterà senza fornitura ma si entrerà nel Servizio a Tutele Graduali che servirà ad accompagnare i cittadini al passaggio e in questa fase la tariffa sarà PLACET, una sorta di via di mezzo tra quella applicata nel mercato tutelato e quella offerta nel mercato libero.

Nel mercato libero i singoli gestori decideranno la propria tariffa seguendo l’andamento del mercato. Ci sono diverse offerte proposte nel mercato libero: c’è quella a prezzo fisso, prezzo variabile e l’offerta congiunta. Vediamo le principali differenze e quali conviene di più.

Mercato libero, quali differenze tra offerte a prezzo variabile, fisso e congiunte?

Mercato libero, cosa significa offerta a prezzo variabile

È l’offerta che somiglia di più a quella applicata nel mercato tutelato. In questo caso infatti il prezzo varia automaticamente a scadenze prefissate in base alle variazioni di un indice o di un prezzo di riferimento, in genere il prezzo all’ingrosso proposto nei mercati internazionali di riferimento. Anche le altri componenti della bolletta risentono degli aggiornamenti tariffari stabiliti dall’autorità.

In caso di contratto a offerta variabile, il gestore è obbligato ad indicare sia nel contratto sia nella scheda di confrontabilità, quale è il meccanismo d’indicizzazione adottato, il prezzo massimo raggiunto negli ultimi 12 mesi e il periodo in cui questo prezzo massimo è stato applicato. La scelta a prezzo variabile risente delle quotazioni del mercato e in questo periodo storico potrebbe non essere conveniente. Complice il conflitto in Medioriente e l’arrivo dell’inverno, le previsioni per i prossimi mesi parlano di un rincaro del costo della materia prima. E questo potrebbe significare pagare di più.

Offerta a prezzo fisso: cosa prevede

Moltissimi gestori operanti nel mercato libero stanno proponendo un’offerta a prezzo fisso. In questo caso il costo della materia prima viene mantenuto fisso per un periodo limitato, in genere per 12 mesi. A scadenza, in base alle quotazioni e ai consumi medi, il prezzo viene riformulato al rialzo o al ribasso. Si tratta di una soluzione conveniente perché il cliente conosce in anticipo quanto pagherà di gas o luce senza il timore di ricevere una bolletta salata. E con i recenti aumenti potrebbe risultare conveniente. Occhio però perché spesso nei contratti sono inserite clausole che prevedono il pagamento di una somma in caso di recesso anticipato. Clausole che dovranno indicare anche l’importo.

Cosa sono le offerte congiunte

Un’altra soluzione proposta nel mercato libero è quella congiunta. Sono comode perché prevedono l’erogazione di luce e gas con lo stesso fornitore. Con l’offerta congiunta, di fatto, l’utente sceglie un solo gestore dell’energia sia per quanto riguarda l’energia elettrica che per il gas naturale. Rappresenta forse la soluzione migliore al momento. In primis perché con un solo gestore ci saranno meno pratiche burocratiche da gestire. Poi i gestori in genere per chi accetta tale soluzione offrono sconti e promozioni che permettono di risparmiare sul prezzo finale della bolletta.

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