Lire rare, ecco quelle che valgono di più (fino a 8.000 euro)

Giacomo Astaldi

29 Marzo 2024 - 07:57

Quanto valgono le lire rare, monete rare come le 200 lire o le 10 lire? Ecco il valore delle monete rare in lira italiana, una tra queste arriva a valere 8.000 euro.

Le lire rare possono valere una piccola fortuna, anche fino a 8.000 euro.
10 lire rare, ma anche le 200 e le 500 lire spiccano tra le monete rare più interessanti nel panorama italiano della numismatica.

Ma quali sono le lire rare più preziose - e che, quindi, valgono di più - e come guadagnarci?

Lire rare, ecco quelle che valgono di più

Le monete rare di lira italiana sono affascinanti ed evocatrici di storia. Più sono rare e antiche, più le monete in lire possono valere una piccola (o grande) fortuna.

Partiamo alla scoperta delle lire rare: quanto valgono le 200 lire rare oppure 10 o 500 lire rare e tutte le altre?

Ricorda: a definire il valore delle lire rare interviene non solo la data di emissione e la tiratura ma anche lo stato di conservazione. Più lo stato è vicino al fior di conio (ad uno stato che possiamo definire “perfetto”), più vuol dire che la vecchia moneta è in buone condizioni.

Riportiamo di seguito foto e valore in euro delle lire rare più preziose.

500 lire del 1957 (Caravelle)

Coniate per la prima volta nel 1957, le 500 lire «Caravelle» rappresentano una svolta nel panorama numismatico italiano, essendo le prime monete da 500 lire realizzate in argento. Il loro nome deriva dal design sul rovescio che raffigura le tre navi di Cristoforo Colombo – la Nina, la Pinta e la Santa Maria – pronte a salpare verso il Nuovo Mondo. Questa moneta non solo celebra un momento storico di grande importanza, ma è anche un capolavoro di arte numismatica, con un livello di dettaglio e maestria che cattura l’immaginazione.

Le condizioni di conservazione giocano un ruolo cruciale nel determinare il suo valore, ma non solo. Gli esemplari con l’indicazione “PROVA” sulla moneta valgono tra i 5.000 e gli 8.000 euro.

10 lire del 1946 (Pegaso)

Le 10 lire del 1946 rappresentano un pezzo di storia numismatica e culturale italiana particolarmente interessante.
Le monete coniate nei primi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale hanno un significato storico intrinseco, segnando il passaggio da un’epoca di conflitti a una di ricostruzione e speranza. Nel 1946, l’Italia stava attraversando profonde trasformazioni politiche e sociali, tra cui il passaggio da monarchia a repubblica, sancito dal referendum del 2 giugno 1946.

Questa particolare moneta di lire rare può arrivare a valere più di 400 euro se in FDC (fior di conio).

5 lire del 1946 (Uva)

La moneta, risalente al 1946, è la prima dal valore di 5 lire coniata dalla Repubblica Italiana. Poiché molto diffusa anche nei decenni successivi, si specifica che la versione da 5 lire considerata più preziosa e rare è quella realizzata in Italma, una lega metallica utilizzata dalla Zecca di Stato composta da alluminio, manganese e magnesio. Tale lira rara può essere venduta a collezionisti anche per 1.200 euro.

1 lira del 1947

Caratterizzata dalla raffigurazione di un’arancia appesa al suo ramo e dalla figura femminile con i capelli raccolti che ospitano due spighe di grano, il suo valore secondo gli esperti può arrivare anche a 1.500 euro.

10 lire del 1947

Sul dritto era presente il classico simbolo della Repubblica Italiana, la testa femminile con elmo, che simboleggia la Repubblica. Sul rovescio, invece, era raffigurato un fascio littorio senza l’ascia, circondato dalla dicitura «REPVBBLICA ITALIANA» e dal valore nominale. Il fascio littorio, pur essendo un simbolo dell’antica Roma, era stato ampiamente utilizzato durante il periodo fascista, ma la sua rappresentazione sulle monete del dopoguerra era priva dell’ascia, in un tentativo di depurare il simbolo dalle sue recenti connotazioni politiche.

Se in ottime collezioni arrivano a valere oltre 4.500 euro.

2 lire del 1949

Coniata nel 1949, la moneta da 2 lire che raffigura una spiga rigogliosa da un lato e un contadino impegnato ad arare la terra può vantare un valore fino a 300 euro.

100 lire del 1955

Questa moneta, coniata durante il boom economico italiano, riflette il dinamismo e l’ottimismo di quel periodo.

Le 100 lire del 1955 sono abbastanza diffuse (ne sono stati creati 8,6 milioni di esemplari) ma, nonostante questo, possono valere una piccola fortuna se risultano essere in buone condizioni. Ad esempio, una moneta come quella riportata sulla foto può essere venduta per circa 1.300 euro.

5 lire del 1956

Difficile trovare una moneta da 5 lire in ottime condizioni, il materiale con cui venivano create, con il passare degli anni, si è rivelato essere molto delicato.

Il dritto della moneta presenta il classico simbolo della Repubblica Italiana, una testa femminile che simboleggia l’Italia, con lo sguardo rivolto verso sinistra e circondata dalla scritta «REPVBBLICA ITALIANA». Sul rovescio, si trova l’emblema che le dà il soprannome di «Aquilotto»: un’aquila in volo sopra una ruota dentata, simboli rispettivamente della sovranità e del progresso industriale. Quest’immagine evoca il processo di modernizzazione e crescita economica che l’Italia stava vivendo in quel periodo. Intorno all’aquila è inciso il valore nominale e l’anno di coniazione.

Le 5 lire del 1956 possono valere da 30 euro fino ad un massimo di 350 euro.

20 lire del 1956

Un ramo di quercia da un lato, un profilo di donna coronata di spighe di grano dall’altro, queste lire sono in realtà molto diffuse. Tuttavia, la versione rara che porta inciso la parola «prova» su di essa arriva a valere oltre 1.100 euro.

2 lire del 1958

Le monete rare di lira italiana che valgono meno tra quelle più rare, poiché risultano essere le più diffuse. A seconda del collezionista interessato all’acquisto, le 2 lire del ’56 possono essere vendute da un minimo di 80 euro ad un massimo di circa 200 euro.

Come guadagnare vendendo le lire rare

Sembrerà scontato: per guadagnare grazie alla vendita di vecchie lire italiane in moneta è necessario averle, e quindi cercare in ogni angolo di casa, specialmente chiedere ai più anziani, ad esempio ai nonni, se conservano ancora qualche vecchia monetina a nostalgia della cara e vecchia lira.

Come anticipato, il valore delle monete rare e antiche, come anche quelle in lira italiana, è strettamente correlato al loro stato di conservazione. Più si avvicinano allo stato di “fior di conio” (nel linguaggio della numismatica è un attributo che si riferisce alle monete in perfette condizioni) più le lire rare possono valere una fortuna.

Un altro fattore che interviene su quanto è possibile guadagnare con vendita di vecchie lire è la tiratura: più la moneta è rara, più la vecchia lira ha valore.

Per poter stimare al meglio il valore delle lire rare (o quasi) in moneta che avete trovato a casa, qualora i nostri esempi soprariportati non vi siano stati di aiuto, è utile rivolgersi a un negozio specializzato in numismatica.

Come determinare il valore delle lire rare

Il valore delle lire rare è influenzato da vari fattori, tra cui la rarità, lo stato di conservazione (con esemplari in condizioni «Fior di Conio» o non circolati che raggiungono le quotazioni più alte) e la domanda nel mercato del collezionismo. È importante consultare cataloghi specializzati e aggiornati, oltre a rivolgersi a esperti del settore per valutazioni precise.

Dove trovare e acquistare lire rare

Le lire rare possono essere trovate in aste specializzate, negozi di numismatica, fiere di collezionismo o su piattaforme online dedicate. È fondamentale verificare l’autenticità e lo stato di conservazione delle monete e delle banconote prima di procedere all’acquisto.

Conclusioni

La collezione di lire rare offre un affascinante viaggio attraverso la storia e la cultura italiana. Ogni moneta e banconota racconta una storia unica, rendendo la numismatica una passione ricca di scoperte. Con la giusta conoscenza e attenzione, il collezionismo di lire rare può trasformarsi in un investimento di valore, oltre che in un hobby gratificante.

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