L’Italia in crisi politica, con il Governo Conte forse in dimissioni, potrebbe costare cara e aumentare il debito: la stima è della banca d’affari Goldman Sachs.

L’Italia è in piena crisi politica e il debito pubblico ne risentirà.
Bloccata in uno stallo che sta aumentando di ora in ora il clima di incertezza verso il Governo Conte, la nostra nazione è entrata nel mirino di stime poco incoraggianti sui conti pubblici.
Senza stabilità istituzionale e orfana di una maggioranza solida, che fine faranno gli obiettivi economici del Paese? La caduta dell’esecutivo rischia di pesare su due punti cruciali in questo inizio 2021: la definizione del Recovery Plan e le previsioni sul deficit.
Goldman Sachs ha elaborato nuove previsioni sul rapporto debito/PIL per l’Italia: una crisi politica prolungata presenterà il suo conto e sarà salato per l’obiettivo di riduzione dell’indebitamento.
Italia: la crisi e gli effetti sul debito. Cosa prevede Goldman Sachs?
Nebbia fitta sul Governo Conte: non sembrano esserci schiarite all’orizzonte per risolvere una crisi politica e istituzionale piombata all’improvviso e ora senza una via di uscita certa. E, soprattutto, repentina.
Risolvere in fretta lo stallo è fondamentale in questo topico momento per l’Italia: Bruxelles aspetta risposte concrete sul Recovery Plan e non ulteriori ritardi non saranno tollerati.
Anzi, lo slittamento della definizione e attuazione del piano di riforme da 200 miliardi di euro rischia di costare molto caro al nostro Paese, appesantendo il già gravoso rapporto debito/PIL.
I conti ha provato a farli Goldman Sachs. Come riporta Milano Finanza, la banca d’affari USA ha sottolineato la pericolosità della crisi politica in corso. Di fatto, l’Italia resta l’unico Stato dell’Europa meridionale a non avere ancora un piano pronto e finito da spedire in UE.
L’ipotesi base sul futuro italiano resta ancorata sull’idea di: “un’implementazione ampiamente positiva e un’allocazione efficiente del Recovery Fund, che dovrebbe favorire una graduale riduzione del debito verso il 138% del Pil entro il 2030”
Tuttavia, più passano i giorni e maggiore è l’incertezza sul prossimo futuro. Per questo Goldman Sacchs ha previsto che un ulteriore slittamento nella conclusione del Recovery Plan e nella sua attivazione peserà sul debito, tardando la contrazione prevista dallo stesso Gualtieri.
Di quanto? I banchieri hanno evidenziato questo calcolo: il deficit/PIL potrebbe essere più alto del 7% rispetto alle indicazioni per il 2030. E una poco funzionale ripartizione delle risorse potrebbe addirittura incrementare il rapporto del 10%.
L’Italia, quindi, è avvisata: l’orizzonte potrebbe farsi davvero buio. Considerando che il Parlamento ha appena approvato un ulteriore scostamento di bilancio di 32 miliardi di euro per nuovi e urgenti ristori economici. Cosa accadrà con la crisi politica al debito italiano e alle ambizioni di rilancio?
© RIPRODUZIONE RISERVATA