Investing Roma: Giovanni Trombetta, Phyton come strumento di analisi quantitativa

Mattia Prando

1 Ottobre 2019 - 16:07

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Investing Roma ai nastri di partenza. L’evento si terrà il prossimo 4 ottobre presso il Centro Congressi Fontana di Trevi in Piazza della Pilotta, 4 Roma. Come media partner del simposio abbiamo intervistato uno dei suoi protagonisti: Giovanni Trombetta

Investing Roma: Giovanni Trombetta, Phyton come strumento di analisi quantitativa

Investing Roma ai nastri di partenza: il simposio si terrà il prossimo 4 ottobre presso il Centro Congressi Fontana di Trevi in Piazza della Pilotta, 4 Roma, dalle 8:30 alle 18:30.

Durante il corso del simposio, che ricordiamo essere completamente gratuito, si alterneranno sui palchi delle sette sale didattiche adibite ad hoc alcuni dei migliori traders e professionisti della finanza italiana.

Il filo conduttore dell’Investing Roma sarà la formazione, anche se non mancheranno momenti di live trading. Grazie ai numerosi momenti dedicati all’interazione con il pubblico, per gli iscritti si tratta di un’occasione imperdibile per confrontarsi con gli esperti del mondo della finanza.

Per iscriversi all’edizione 2019 dell’Investing Roma, non si dovrà far altro che iscriversi nell’apposita sezione del sito dedicato.

Come media partner dell’evento, Money.it ha intervistato uno dei professionisti che parteciperanno all’evento, Giovanni Trombetta.

A quali eventi parteciperai nel corso di questa edizione?

Per questa edizione di Investing Roma sarò impegnato sia in veste personale per Gandalf Project, che come membro del Comitato Scientifico di SIAT. Gli appuntamenti saranno appunto due, il primo, in compagnia di Roberto Giaccio (in sala Fintech dalle 14 alle 15), in cui parlerò di Python come strumento di analisi in ambito quantitativo.

Vedremo insieme come oggi esistano degli strumenti gratuiti sia per effettuare un test profondo dei dati, alla ricerca di comportamenti ripetitivi da sfruttare sui mercati finanziari, ma anche per realizzare dei veri e propri trading system, gestire il rischio con algoritmi evoluti di equity control o allestire interi portafogli alimentati da logiche di selezione rotazionali.

Fare trading oggi significa saper gestire la complessità e per farlo abbiamo bisogno di una semplificazione degli strumenti a disposizione. La novità è che oggi si può fare quasi tutto in modo autonomo e gratuito con Python, senza dover dipendere da troppi software a pagamento.

Terrò poi un secondo intervento per SIAT insieme a Guido Gennaccari (sala Primi Passi dalle 15.30 alle 16.30) in cui parlerò di come sia possibile approcciarsi ai mercati finanziari utilizzando l’analisi tecnica-quantitativa per migliorare le nostre probabilità di successo. Il focus sarà in particolare sul tema della forza relativa tra strumenti all’interno di uno stesso paniere.

Proprio su questo punto, puoi darci un’anticipazione su quelli che sono gli elementi cardine delle strategie per la riduzione del rischio?

Ridurre il rischio atteso significa muoversi in un ambito statistico. Possiamo decidere a priori quale sarà il nostro rischio massimo sostenibile, ma dovremo attrezzarci per gestire situazioni anomale. Alcune tecniche e strumenti finanziari ci vengono in aiuto da questo punto di vista.

Si pensi ad esempio all’utilizzo della forza relativa sul mercato azionario: possiamo assecondare la maggiore spinta istantanea di alcuni strumenti rispetto ad altri, costruendo strategie «trend following» che premieranno quei titoli che abbiano dimostrato di essere trainanti rispetto all’intero paniere. Possiamo anche combinare gli strumenti in coppie ad elevata e bassa forza relativa e operare in «spread trading» sempre assecondando la tendenza di continuazione del trend.

Al contrario, possiamo sfruttare la naturale regola di rientro verso la media ("mean reversion") ed operare sulle inversioni. Ma tutto ciò che facciamo deve avere una solida base statistica testata sul passato, e diviene quindi fondamentale conoscere come applicare un opportuno backtest.

Muoversi in ambito sistematico non significa soltanto saper scrivere codice per realizzare trading system, ma essere rigidi nell’applicazione di un protocollo operativo validato.

Quali sono i benefici (se ce ne sono) di unire l’analisi tecnica e quella quantitativa?

È più che altro un tema di definizioni: in SIAT abbiamo esteso la definizione di Analisi Tecnica ben oltre la tradizionale analisi grafica. Si comprendono tutti i modelli di analisi statistica, inclusi quelli di Analisi Quantitativa, e si abbracciano le più moderne tecniche di Machine Learning ed Intelligenza Artificiale.

In un contesto nel quale esiste la possibilità di intercettare il comportamento futuro dei prezzi analizzando il passato, la moderna Analisi Tecnica, definita come detto in senso lato, a mio avviso sarà sempre un aiuto insostituibile.

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