Influenza intestinale 2023, boom di casi in Italia: quanto dura e come curarla

Luna Luciano

12 Ottobre 2023 - 23:39

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È boom di casi di influenza intestinale 2023: quasi 80 mila casi a settimana. Ecco quanto dura, quali sono i sintomi e come curarla.

Influenza intestinale 2023, boom di casi in Italia: quanto dura e come curarla

Sono quasi 80 mila i casi di influenza che si contano in una settimana: è boom di contagi in Italia, specialmente quelli dell’influenza intestinale.

Mentre il clima e le temperature estive faticano a lasciare posto all’autunno, nella nostra Penisola hanno preso a circolare senza sosta i virus parainfluenzali con oltre 262 tipi e sottotipi che - secondo le stime - dovrebbero portare a registrare oltre 10 milioni di casi durante l’inverno.

Stando alle dichiarazioni rilasciate ad Adnkronos Salute dal virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’università Statale e direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, benché sia difficile quantificare in modo preciso i numeri del fenomeno, in base agli “studi passati”, in questo periodo si possono “stimare 60-80mila casi a settimana di forme parainfluenzali, un terzo delle quali riguardano proprio stomaco e intestino”.

Ma come riconoscere l’influenza causata da virus parainfluenzali? Quali sono i sintomi e come curarla? Queste sono alcune delle domande di cui andremo a sciogliere ogni dubbio. Di seguito tutto quello che serve sapere riguardo l’influenza intestinale 2023 (e non solo).

Influenza intestinale 2023: quali sono i sintomi?

Sono numerosi i sintomi dell’influenza causata dai virus parainfluenzali. Un boom di casi registrati che vede, per la maggior parte dei casi, pazienti che hanno contratto un’influenza intestinale, ossia di un’infiammazione delle pareti dell’intestino causata da virus o, più raramente, batteri o altri parassiti - benché in questo caso non si tratta più di un’infezione virale.

Anche la sintomatologia può variare, trattandosi di oltre 262 tipi e sottotipi di virus. Il quadro sintomatico va dai fastidiosi mal di gola e tosse fino a ai detestabili disturbi gastrointestinali. Come ha spiegato Pregliasco, in questo strano clima estivo, i cosiddetti “virus cugini”, parenti stretti dell’influenza 2023, sono già operativi.

Volendo essere precisi, i sintomi che si possono manifestare sono i seguenti:

  • Nausea e/o vomito;
  • Crampi addominali e dolore;
  • Malessere generale;
  • Perdita di appetito;
  • Diarrea acquosa;
  • Febbre;
  • Dolori muscolari;
  • Mal di testa.

Influenza intestinale 2023: quanto dura e come curarla

L’influenza intestinale, per quanto sia fastidiosa, è un disturbo che è capitato almeno una volta nella vita a chiunque, questo perché pur prestando massima attenzione alla prevenzione, non sempre è facile evitare il contagio.

Sicuramente tra le norme precauzionali, la più importante è quella che consiglia un frequente lavaggio delle mani, benché sia piuttosto facile che i soggetti possano contrarre l’influenza.

Come ha spiegato Pregliasco ad AdnKronos Salute, la carica dei virus “cugini” - circa 262 “tipi e sottotipi” - dovrebbe causare nel periodo autunno-inverno circa 10 milioni di casi .

Dieci milioni di casi che andranno ad aggiungersi a 5-6 milioni di casi di vera influenza, ossia quella riconoscibile da un brusco aumento della temperatura, con febbre oltre i 38 gradi, accompagnato da almeno un sintomo generale - come dolori muscolari-articolari - e almeno un sintomo respiratorio. Chi invece contrae un’influenza tramite virus parainfluenzali, come l’influenza intestinale 2023, questa dovrebbe durare meno di 5 giorni. Ma come si cura? La risposta di Pregliasco è abbastanza semplice ma efficace.

Salvo complicazioni o casi clinici delicati, per poter curare l’influenza intestinale la strategia più indicata è quella che Pregliasco definisce “l’automedicazione responsabile”, ossia semplicemente l’uso di farmaci sintomatici che devono attenuare i disturbi ma “senza azzerarli, così da poter monitorare l’andamento della malattia e permettere all’organismo di reagire”. In ogni caso è bene rivolgersi al medico di base e farmacista che sapranno individuare causa e medicinale opportuno.

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