Il proprietario può aumentare il canone di affitto prima della scadenza del contratto?

Patrizia Del Pidio

14 Maggio 2025 - 11:55

Il proprietario di casa può decidere che l’inquilino debba pagare un canone di locazione più alto rispetto a quanto stabilito dal contratto? Vediamo cosa dice la Legge.

Il proprietario può aumentare il canone di affitto prima della scadenza del contratto?

Il proprietario della casa in affitto può aumentare il canone mensile prima della scadenza del contratto? Vivere in un appartamento in affitto non è facile, soprattutto perché in molti casi si devono fare i conti con proprietari di casa avidi e senza scrupoli, che pensano solo alle loro entrate e non a mantenere il proprio bene, per cui l’inquilino versa un affitto tutti i mesi, nelle migliori condizioni possibili.

Il proprietario, inoltre, stabilisce anche l’importo che si deve pagare per poter vivere in casa sua (e ci mancherebbe, è un suo bene e chi decide di usarlo deve versare quanto pattuito): l’importo dovuto mensilmente, non è altro che la divisione, su dodici mesi, di quanto riportato sul contratto di affitto. Se sul contratto, ad esempio, è previsto che l’inquilino versi 9.600 euro l’anno, l’affitto da pagare tutti i mesi è di 800 euro.

Il canone che si versa, però, può essere aumentato prima della scadenza del contratto? Ci sono proprietari che chiedono un aumento dell’importo da versare mensilmente senza, per altro, inserirlo nel contratto. In questo caso non solo l’aumento non è dovuto, ma se si paga con mezzi tracciabili è possibile chiedere anche la restituzione di tutte le somme pagate in eccesso rispetto a quanto indicato nel contratto entro 6 mesi dal momento che si lascia l’appartamento. Ma vediamo come funziona l’eventuale aumento, quando si deve pagare e quando no.

Aumento del canone di affitto

L’inquilino, molte volte, proprio per il suo bisogno di avere un tetto sulla testa (trovare casa in affitto diventa sempre più difficile), è portato assecondare il padrone di casa, soprattutto se teme che alla scadenza non rinnovi il contratto di locazione. Proprio per questo motivo, molte volte, l’inquilino accetta di pagare un canone di locazione più alto di quello previsto nel contratto, con la consapevolezza che, una volta lasciata la casa in affitto si avranno 6 mesi di tempo per chiedere la restituzione di tutto quello che è stato pagato ma non ufficializzato nel contratto (ovvero la parte di affitto pagata in nero). La prescrizione, di 6 mesi, decorre dalla riconsegna delle chiavi.

Ma cosa accade se, prima della scadenza del contratto il proprietario chiede un aumento del canone di locazione volendo anche ufficializzare il tutto con un nuovo contratto?

Aumento locazione prima della scadenza del contratto

Il canone di locazione non può essere aumentato prima della scadenza del contratto e la regola vale per qualsiasi tipo di locazione (a canone libero o a canone concordato). L’unico aumento che il proprietario può esigere è quello legato all’adeguamento all’inflazione, ma solo se espressamente previsto da una clausola contrattuale (e non quando si è scelta l’opzione della cedolare secca).

Il canone di locazione, nei contratti di affitto a uso abitativo, non può essere modificato durante il periodo contrattuale. Se il proprietario vuole applicare un aumento al canone, deve attendere la scadenza del contratto e, poi, procedere alla stipula di un nuovo contratto che preveda un canone di affitto maggiore. Se, invece, si procede con il rinnovo automatico il contratto è prolungato alle stesse condizioni. Alla seconda scadenza, però, il contratto può essere rinegoziato (dopo 8 anni, quindi, per il contratto 4 + 4 o dopo 5 anni per il contratto 3 + 2).

Se il proprietario vuole aumentare il canone di locazione prima della scadenza l’unica soluzione è quella di procedere alla disdetta anticipata del contratto (trovando un accordo con l’inquilino, visto che il proprietario può procedere a disdetta anticipata solo in determinati casi) e alla sottoscrizione di un nuovo contratto con canone aumentato. Attenzione, in questo caso l’inquilino deve essere d’accordo, altrimenti il proprietario dovrà attendere la scadenza contrattuale dando disdetta al rinnovo con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza.

Una cosa da sapere abbastanza interessante è che il divieto di modificare il canone di affitto vale solo per gli aumenti, per le riduzioni, invece, si può sempre variare il canone di locazione dandone comunicazione all’Agenzia delle Entrate (anche per vedersi applicare una tassazione minore sui canoni di locazione percepiti in meno).

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