Si può cambiare il testamento di un defunto? Quanto potere decisionale hanno gli eredi di fronte a questo documento?
All’interno del testamento una persona inserisce le proprie volontà, che gli eredi dovranno rispettare nel momento della sua morte. Ma gli eredi possono cambiare il testamento? In generale, la risposta è no. Non solo, modificare il testamento è un reato.
Al contrario, l’autore del testamento finché in possesso di tutte le sue facoltà, ha il diritto e la possibilità di modificare il testamento in qualsiasi momento.
Tuttavia, gli eredi hanno la possibilità di modificare gli effetti del testamento tramite le proprie azioni e decisioni, in maniera del tutto legale. Vediamo di seguito quindi come si fa a cambiare questo documento, legalmente, in quali momenti e da parte di chi.
Come funziona un testamento
In breve, un testamento è un documento scritto da una persona per esplicitare le sue ultime volontà. Si dovrà applicare quindi nel momento della morte dell’interessato.
Il testamento permette di dare una serie di indicazioni, su diversi argomenti. Nel momento della morte infatti si perdono molti diritti riguardo alle proprietà, che passeranno seguendo quanto previsto dalla legge e/o quanto richiesto dal testante.
leggi anche
Come fare testamento (e dove)
Questo documento è dotato di una serie di caratteristiche:
- è sempre revocabile, quindi indipendentemente dalle modalità in cui è stato redatto, l’autore può modificarlo;
- è personalissimo, quindi può essere redatto solo dal diretto interessato, e non da eventuali delegati;
- formale, ovvero legale solo nelle forme stabilite dalla legge italiana;
- unipersonale, quindi legato a una sola persona. Marito e moglie dovranno redigere due testamenti differenti, non possono scriverne uno che includa le volontà di entrambi, per esempio;
- unilaterale, ossia legato alla volontà di una sola persona, quindi il testante. Le altre persone coinvolte non hanno effetto sulla sua efficacia.
Chi può modificare il testamento
A poter modificare il testamento è solo l’autore. Generalmente, quando viene modificato si procede ad annullare la versione precedente e scriverne uno nuovo.
L’annullamento del precedente documento può avvenire in diverse modalità, come, per esempio, stracciandolo fisicamente. Comunque, la stesura di un nuovo documento annulla automaticamente quello precedente. Ad avere validità legale è infatti il testamento più recente. Nel caso in cui si rimanesse in possesso delle copie di una versione più datata, queste non avranno comunque validità legale.
Alla morte dell’interessato il documento diventa immodificabile e irrevocabile.
Gli eredi possono modificare il testamento
Tenendo conto delle caratteristiche precedenti del testamento, ovvero il fatto che sia “personalissimo” (quindi modificabile solo dall’interessato) e immodificabile e irrevocabile dopo il decesso, è chiaro che gli eredi non abbiano la possibilità di influire su quanto scritto nel documento.
leggi anche
Testamento segreto, come funziona
Gli eredi possono comunque influire sul testamento? In determinati modi e specificazioni situazioni, sì.
Eredi: come possono modificare il testamento?
Gli eredi hanno alcune modalità per modificare il testamento, o meglio, per modificarne i risultati. Prima di tutto, possono impugnare un testamento che considerano illegittimo, quando vengono lese le loro quote legittime. Questa possibilità è riservata ai familiari più vicini, come figli o coniugi, che per legge hanno diritto a una certa percentuale di quote.
Per esempio, nel caso di un genitore che lascia tutto a un solo figlio, il coniuge o gli altri figli hanno il diritto di rivolgersi a un avvocato e impugnare il testamento, perché non rispetta quanto previsto dalla legge. Verrà quindi ristabilita la quota prevista per ogni persona coinvolta.
La rinuncia dell’eredità
Un’altra modalità che gli eredi possono utilizzare per influire sul testamento del defunto è la rinuncia all’eredità. In questo caso, se un figlio non vuole ricevere nulla dal genitore defunto per esempio, può scegliere di rinunciarvi.
Infatti, se è vero che il testamento è valido indipendentemente dal fatto che gli eredi coinvolti siano d’accordo o meno con quanto previsto dal testo, si ha sempre l’opzione di accettare o no l’eredità in questione.
La rinuncia non è automatica, ma bisogna rivolgersi a un notaio o al cancelliere del tribunale del luogo dove è stata aperta la successione per renderla ufficiale. In questo caso la quota ereditaria destinata alla persona che ha rinunciato passerà a un altro parente. Per legge è previsto che passi ai suoi discendenti, quindi, nel caso di un figlio che non accetta l’eredità lasciata da un genitore, subentrano gli eventuali nipoti del defunto.
Questo, a patto che non sia stata inserita all’interno del testamento la clausola della sostituzione. In questa situazione in caso di rinuncia, si può aggiungere una persona che potrà accedere alle quote, sostituendo chi ha rinunciato.
Infine, esiste anche la possibilità dell’accrescimento. In questa eventualità la persona che ha rinunciato all’eredità non può essere sostituita e non ha discendenti. Le queste restanti verranno quindi suddivise tra gli altri ereditieri, andando di fatto ad accrescere quanto già ottenuto.
Chi rinuncia all’eredità ha la possibilità di cambiare idea entro un massimo di 10 anni dall’apertura della successione. Al contrario, chi invece accetta l’eredità, non può scegliere di rinunciarvi in un secondo momento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA