Ecco le regioni in zona gialla da lunedì 29 novembre: scattano subito i divieti per i no vax

Emiliana Costa

25/11/2021

27/11/2021 - 09:42

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Da lunedì 29 novembre, alcune zone d’Italia torneranno in zona gialla. Facendo scattare subito il super green pass e i divieti per i no vax. Entriamo nel dettaglio.

Ecco le regioni in zona gialla da lunedì 29 novembre: scattano subito i divieti per i no vax

In Italia i contagi da Covid-19 continuano ad aumentare e da lunedì 29 novembre ci saranno i primi cambiamenti di colore. Il Friuli Venezia Giulia passa in zona gialla e fa scattare subito i divieti per i no vax. La decisione è stata presa dal governatore Massimiliano Fedriga e concordata con il governo.

Il decreto sul super green pass - che in tutta Italia partirà dal 6 dicembre - entrerà in vigore in Friuli Venezia Giulia già lunedì. «Per evitare confusione e soprattutto per fermare la curva epidemiologica in salita», spiegano fonti della Regione. Nelle ultime ore si starebbe mettendo a punto il meccanismo per garantire i controlli. Ma oltre al Friuli Venezia Giulia c’era un’altra zona a rischiare il giallo. Entriamo nel dettaglio.

Le regioni che passano in giallo da lunedì 29 novembre

Il Friuli Venezia Giulia anticipa i tempi - domani ci sarà la consueta cabina di regia per il monitoraggio settimanale - e annuncia il passaggio al giallo che avverrà lunedì 29 novembre. Già da giorni la regione presieduta da Fedriga aveva superato le soglie d’allerta per quanto riguarda il numero di ricoveri nei reparti ordinari (15%) e in terapia intensiva (10%). La scorsa settimana aveva evitato il passaggio per un soffio, ma da lunedì 29 torneranno le restrizioni della zona gialla, tra cui le mascherine obbligatorie all’aperto.

Come ha anticipato il Corriere della Sera, anche la provincia autonoma di Bolzano ha rischiato il passaggio in giallo. Passaggio poi evitato questa settimana per un soffio.

Super green pass in Friuli Venezia Giulia già da lunedì 29 novembre

Da lunedì nella regione presieduta da Fedriga entra in vigore (con una settimana di anticipo) il decreto super green pass. Soltanto chi ha il certificato rafforzato (quindi guariti o vaccinati) potrà andare al ristorante al chiuso, assistere a spettacoli, recarsi al cinema, a teatro, andare allo stadio e nei palazzetti dello sport, partecipare a feste e cerimonie pubbliche, andare in discoteca.

Chi invece ha il green pass base (tampone molecolare valido 72 ore e tampone antigenico valido 48 ore) potrà andare al lavoro, in palestra, prendere i mezzi pubblici locali, prendere treni regionali e a lunga percorrenza, alta velocità e aerei.

In zona gialla, quindi, i vaccinati e i guariti avranno come unico obbligo la mascherina all’aperto. I cittadini non immunizzati, invece, potranno recarsi solo al lavoro e sui mezzi pubblici grazia al tampone negativo. Per bar, ristoranti, teatri, piscine, palestre e altri luoghi dello svago l’accesso sarà possibile solo con il vaccino o la guarigione.

Il passaggio in zona gialla è stato certificato dal monitoraggio ufficiale dell’Istituto superiore di sanità che domani (venerdì 26 novembre 2021) sarà recepito dal ministero della Salute. Poi l’ordinanza, con il nuovo colore che scatterà da lunedì 29 novembre. L’Rt della regione è in calo, a quota 1.18.

Ciò vuol dire che la curva si sta appiattendo. Ma l’occupazione dei reparti ospedalieri è oltre le soglie di guardia: al 14% per le intensive e al 18% per i reparti ordinari. In crescita i focolai attivi, che passano da 1.110 a 1.528, mentre aumentano anche i casi per i quali il tracciamento è saltato: erano 1.591 la settimana scorsa, sono 2.791 nell’ultima rilevazione. L’incidenza è di 288 casi su 100mila abitanti.

Crescono i ricoveri e le terapie intensive in tutta Italia

Il rapporto Gimbe, pubblicato oggi, documenta l’aumento della circolazione virale. In tutte le regioni tranne la Basilicata si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, con variazioni che vanno dal 1,3 per cento della Toscana al 124,3 per cento della Valle D’Aosta.

In 92 province si ha un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti: in Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto tutte le province superano questa soglia. In 18 province si registrano oltre 150 casi per 100 mila abitanti: Trieste (674), Gorizia (492), Bolzano (442), Forlì-Cesena (311), Padova (274), Rimini (249), Aosta (248), Ravenna (214), Treviso (213), Venezia (213), Vicenza (200), Pordenone (186), Udine (183), Fermo (172), Ascoli Piceno (166), Belluno (162), La Spezia (162) e Imperia (160).

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