“Fontana presidente della Camera? L’Italia rischia di diventare come l’Ungheria e la Polonia”: l’Intervista ad Alessandro Zan (Pd)

Giacomo Andreoli

14/10/2022

07/04/2023 - 16:01

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Alessandro Zan, deputato del Pd e promotore dei diritti LGBTQ+ attacca il neo-presidente della Camera, eletto in quota Lega: “Anni di messaggi di odio contro la comunità e le donne non si dimenticano”.

“Fontana presidente della Camera? L’Italia rischia di diventare come l’Ungheria e la Polonia”: l’Intervista ad Alessandro Zan (Pd)

Lorenzo Fontana non è una figura autorevole come meriterebbe la terza carica dello Stato. Anni di messaggi di odio lanciati nella sua carriera politica non si dimenticano. Non solo contro le minoranze come la comunità LGBTQ+, ma anche contro i diritti delle donne”.

Alessandro Zan, neoeletto deputato del Partito democratico e primo firmatario della nota proposta di legge contro i crimini di odio nei confronti di gay, lesbiche, disabili e trans, commenta così ai microfoni di Money.it l’elezione di Fontana alla presidenza della Camera.

Il leghista è stato ministro della Famiglia e della Disabilità e poi degli Affari Europei nel governo Conte I con il Carroccio e il Movimento 5 Stelle. Nel 2019 ha patrocinato il contestato Congresso mondiale delle famiglie di Verona, ospitando anche alcuni intellettuali vicini al governo russo di Vladimir Putin.

Prima si è opposto al riconoscimento legale delle famiglie arcobaleno e ha proposto di abolire la legge Mancino (che punisce le dichiarazioni d’odio razziste e fasciste). Nel discorso tenuto dopo l’elezione a presidente della Camera, però, Fontana ha mostrato un tono moderato, ringraziando tutte le Istituzioni, citando Papa Francesco e difendendo il valore della “diversità” e “i diritti dei più fragili”.

Partiamo dalla fine, l’ha convinta il discorso di Fontana, neo-presidente della Camera?

L’intervento non mi ha soddisfatto, non mi convince. Vediamo cosa farà, ma l’ho trovato un discorso blando, senza rassicurazioni. Ritengo Fontana distante anni luce da tutto ciò in cui crediamo io e il Partito democratico.

Cos’è che non la convince di questa scelta?

La terza carica dello Stato dovrebbe essere figura autorevole e specchiata, al di sopra delle parti. Invece il profilo di Fontana racconta qualcosa di ben diverso.

Cioè?

Fontana ha costruito tutta la sua esperienza politica attorno a messaggi di odio, contro le minoranze, contro i diritti delle donne, patrocinando il Congresso di Verona, che ospitò gli integralisti religiosi di tutto il mondo. Si è mostrato vicino ai pro-vita e contro i movimenti pro-choice. Insomma: tutti quegli estremismi che sono funzionali alla riduzione dei diritti e delle libertà dei cittadini e tutto ciò, che va avanti da anni, non si dimentica oggi. Basta pensare che ha anche una posizione ambigua, per usare un eufemismo, su Putin.

Ha elogiato anche alcune politiche dei governi di Ungheria e Polonia. L’Italia rischia di diventare uno Stato illiberale?

C’è un pericolo che quello che è accaduto in Polonia e Ungheria possa accadere in Italia, dal punto di vista della riduzione degli spazi di libertà e della minor qualità della democrazia. Quei governi illiberali e quei sistemi politici dannosi per l’integrità dell’Unione europea non devono esserci in Italia e noi come opposizione di centrosinistra faremo di tutto per evitarlo.

Insomma: è preoccupato?

Sì, provo grande preoccupazione e grande tristezza. La nostra opposizione sarà con disciplina e onore, ma molto dura, perché in gioco ci sono le libertà fondamentali e i valori cardine dell’Occidente.

Dopo che fu affossato il Ddl Zan ci furono una serie di manifestazioni di protesta in piazza, ne organizzerete una dopo questa elezione?

Ci opporremo in aula, rispettando la decisione del Parlamento. Dobbiamo rispettare al massimo le Istituzioni elette democraticamente, anche se con una legge elettorale non buona. Agiremo di conseguenza per vigilare sull’operato del presidente Fontana, affinché sia sempre in linea con la Costituzione.

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