L’Europa vuole il controllo di questi 4 Paesi e sfida la Cina

Violetta Silvestri

25 Aprile 2023 - 15:30

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Per l’Ue sarà fondamentale rafforzare i rapporti con 4 Paesi chiave: la sfida, però, è all’influenza della Cina. L’Europa sarà in grado di vincere e far dominare la sua influenza su queste nazioni?

L’Europa vuole il controllo di questi 4 Paesi e sfida la Cina

L’Europa sta tramando come conquistare influenza in almeno 4 Paesi chiave, sfidando la Cina e cercando spazio nella complessa scacchiera geopolitica di questo momento.

I funzionari Ue hanno diffuso un briefing confidenziale, secondo quanto riportato da Politico.ue, che descrive in dettaglio diversi piani per riconquistare - o non perdere - 4 Stati chiave che siedono ai margini dell’alleanza guidata dall’Occidente con l’obiettivo di isolare la Russia, armare l’Ucraina e allontanare l’influenza della Cina.

Il documento indica dove - e come - l’Europa pensa di poter compiere progressi in ciascuna di queste nazioni. C’è il richiamo, ovviamente, ad accordi commerciali, ma il documento va ben oltre, suggerendo offerte su misura che l’Ue può fare in materia di energia, migrazione, sviluppo economico o coordinamento della sicurezza.

L’obiettivo non dichiarato di questa strategia è avere più partner e costruire un’economia di nuova generazione senza Russia e Cina.

I 4 Paesi che l’Europa vuole conquistare - in termini di influenza - sono Brasile, Cile, Nigeria e Kazakistan. Perché sono così importanti? La sfida alla Cina è iniziata.

1. Brasile

In Brasile, l’Ue vede un’apertura con il recente passaggio del paese dal nazionalista di estrema destra Jair Bolsonaro a Luiz Inácio Lula da Silva, un veterano della sinistra latinoamericana.

“L’attuale governo mostra segni di volontà di intensificare la cooperazione”, si legge in una sintesi del documento europeo. Il Brasile vuole essere riconosciuto e trattato come un attore globale e sta cercando di migliorare l’accesso al mercato dell’Ue per i prodotti agricoli, aggiunge il documento.

Il blocco sta cercando di rilanciare l’accordo commerciale del Mercosur con i paesi sudamericani, a lungo in stallo, e vede il Brasile come vitale per lo sforzo. Il promemoria del documento sottolinea che il Brasile non vuole fare affidamento su Russia e Bielorussia per i suoi fertilizzanti e questa è un’altra apertura all’Ue. L’Europa può concentrarsi sulle “transizioni verdi e digitali” del programma di Lula per fortificare la collaborazione.

2. Cile

Spostandosi a sud, il prossimo obiettivo dell’Ue è il Cile, che ha anche recentemente eletto un leader di sinistra in Gabriel Boric. Mentre il documento esprime preoccupazione per il fatto che “l’estrema sinistra del Cile mette in discussione gli accordi commerciali”, vede il Cile come un alleato sulle politiche verdi e come una voce di forte sostegno all’Ucraina.

E, aggiunge, il “Cile è interessato al modello di stato sociale dell’Ue”, riferendosi ai continui tentativi del paese di redigere una nuova costituzione.

Il promemoria suggerisce di finalizzare un accordo economico Ue-Cile per la riduzione delle tariffe, che i negoziatori hanno perfezionato lo scorso dicembre ma che deve ancora essere esaminato e tradotto legalmente prima di poter essere ratificato. Il Cile, si legge nel documento, ha espresso “fastidio per le lunghe e complesse procedure interne dell’Ue” che ritardano l’intesa.

Da evidenziare, che la nazione cilena è ricca di riserve di litio, l’oro bianco, la materia prima più ambita del momento. Boric vuole nazionalizzare il settore. L’amicizia diventa, quindi, ancora più strategica per l’Europa.

3. Kazakistan

In Asia, il documento europeo si concentra sul Kazakistan, con un’enfasi particolare sull’effetto di ricaduta delle sanzioni dell’Ue nel paese.

Uno dei principali interessi in Kazakistan è quello di “assicurare che non vi siano elusioni delle sanzioni internazionali alla Russia” attraverso il paese. E il Kazakistan, da parte sua, vuole evitare di inviare il suo greggio attraverso la Russia ed “esportare più petrolio nell’Ue.

L’Europa può offrire sostegno, visto che la nazione desidera attivamente una maggiore cooperazione dell’Ue, più visite di alto livello da parte di funzionari dell’Ue e persino “supporto pubblico per il suo programma di riforme”.

L’obiettivo del Kazakistan è di rimanere una piattaforma di mediazione affidabile tra Oriente e Occidente. E l’Europa può guidare questo intento, mantenendo anche una influenza utile a fini energetici (il territorio kazako ha petrolio e gas).

4. Nigeria

Secondo il documento, la Nigeria percepisce l’Ue come uno spazio chiuso con rigide politiche sui visti che manca di apertura sulla migrazione legale.

Il grande paese africano sta cercando “più opportunità di migrazione legale” e norme sui visti più flessibili. Tuttavia, com’era prevedibile, il documento afferma che gli interessi dell’Ue in Nigeria sono “in particolare sui rimpatri e la riammissione” e meno sulla migrazione legale.

La spinta ai funzionari, quindi, è a combinare il raggio d’azione sul fronte umanitario e della migrazione con la creazione di contatti economici in aree come gli investimenti energetici, dove la Nigeria sta cercando denaro dall’Ue. Le due parti, rileva, stanno anche lavorando a un accordo di riammissione per i migranti e a un patto energetico che potrebbe eventualmente concretizzarsi nei prossimi mesi.

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