Ecco quanto costa il cibo nelle aree di sosta in Italia

Ilena D’Errico

17 Luglio 2025 - 20:21

Ecco quanto costa il cibo nelle aree di sosta in Italia nel 2025 e perché i turisti sono sbalorditi.

Ecco quanto costa il cibo nelle aree di sosta in Italia

Chi viaggia lo sa, mangiare e bere in autogrill è più costoso rispetto a bar e supermercati. L’aumento generale dei prezzi, però, colpisce anche le aree di servizio, con costi in salita continua che preoccupano sempre di più anche i turisti. La situazione sta infatti peggiorando, appesantendo ulteriormente la spesa per i viaggiatori, che spesso scelgono l’auto per risparmiare - nonostante i prezzi del carburante - rispetto a treni e aerei. C’è poi chi si sposta per lavoro e non sempre riesce a far a meno di una fermata nell’area di servizio.

Gli effetti sono quindi devastanti e vanno ben oltre il danno agli italiani in vacanza, che pure avrebbero diritto a momenti di svago e riposo senza indebitarsi. Il danno al turismo e i disagi subiti dai lavoratori rappresentano però conseguenze economiche dirette e inevitabili che impongono delle riflessioni. Il costo del cibo nelle aree di sosta italiane sta destando scalpore tra i viaggiatori stranieri, ma il caro vacanze sta imponendo rinunce sempre più gravose anche agli italiani. Ecco a quanto sono arrivati i prezzi.

Quanto costa il cibo nelle aree di sosta in Italia

Chiunque abbia viaggiato in autostrada nell’ultimo periodo si sarà accorto che i prezzi delle aree di sosta sono ancora più alti del solito, ma non ci si può affidare alla percezione personale. A tal proposito, viene in aiuto l’indagine recentemente diffusa da Altroconsumo, dedicata proprio ai prezzi degli autogrill italiani. I costi medi sono in aumento, anche se con qualche miglioramento rispetto al 2024. Di seguito i costi principali.

  • Acqua al litro: 3,18 euro, in calo del 5% rispetto al 2024 ma del 405% in più rispetto ai supermercati.
  • Caffè espresso: 1,46 euro, in aumento del 7% rispetto al 2024 e maggiore del 21% rispetto ai bar cittadini.
  • Cappuccino: 1,86 euro, lo stesso rispetto all’anno precedente, il 16% in più rispetto ai bar in città.
  • Brioche: 2,01 euro, in aumento del 16% rispetto al 2024 e maggiore del 47% rispetto ai bar cittadini.
  • Panino: 6,78 euro, eppure in diminuzione del 6% rispetto al 2024, ma del 57% più caro rispetto ai bar in città.
  • Coca-Cola al litro: 8,12 euro, in diminuzione del 3% rispetto all’anno passato, ma più cara del 484% rispetto ai supermercati.
  • Gelato (stecco ricoperto al cioccolato): 3,18 euro, con un incremento del 5% rispetto al 2024 e più caro del 145% rispetto ai supermercati.

L’associazione specifica inoltre che gli aumenti, piuttosto eterogenei, riguardano soprattutto i beni di prima necessità. I distacchi dalla media, inoltre, arrivano a livelli davvero sorprendenti. I panini, per esempio, possono arrivare anche a 8,50 a pari farcitura, mentre il cappuccino e le brioche arrivano fino a 2,20 euro ciascuno. Le patatine, i cracker e le tavolette di cioccolato sono invece in diminuzione rispetto all’anno precedente, mentre salgono i costi di aranciata, gelati ed energy drink (questi ultimi con un rincaro medio del 28%).

Al netto dell’aumento generalizzato dei costi e delle maggiori spese di servizio, continua a pesare enormemente sulle tasche dei consumatori l’assenza di competitività tra gli autogrill. Rincari che si aggiungono a quelli dei costi di trasporto e degli alloggi, rendendo le vacanze estive un vero e proprio lusso. Difficile spendere meno di 1.000 euro per una settimana in vacanza, una cifra proibitiva per tanti italiani. Bisogna però aspettare il termine dell’estate per capire effettivamente quanti italiani sono andati in vacanza, dove e quanto a lungo.

Com’è stata fatta l’indagine

Per interpretare al meglio i dati di Altroconsumo è bene sapere come si è svolta l’indagine. Le informazioni sui prezzi attuali sono stati ricavati da 16 stazioni di servizio nei pressi delle città di Milano, Venezia, Roma e Napoli. In ogni caso, sono state scelte le versioni meno care, più semplici e più piccole di ogni prodotto. Per il confronto con il 2024 sono state utilizzate le indagini analoghe effettuate dall’associazione nell’anno precedente. I prezzi medi di supermercati e bar derivano invece, rispettivamente, dall’indagine 2025 di Altroconsumo e dall’Osservaprezzi del Mise.

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