Cosa rischia Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata

Ilena D’Errico

8 Gennaio 2024 - 22:17

condividi

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata, insieme ad Alessandra Balocco. Oltre al caso Balocco, altre attività all’attenzione della procura. Ecco cosa rischia ora l’imprenditrice.

Cosa rischia Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata

La vicenda del pandoro Balocco e del coinvolgimento di Chiara Ferragni è sinora rimasta sul piano dell’opinione pubblica, dell’etica e dell’economia. L’imprenditrice digitale ha infatti subito una notevole perdita di follower e di denaro, tra la multa dell’Antitrust e le collaborazioni interrotte. Ora le cose potrebbero peggiorare ancora, perché è ufficialmente indagata per truffa aggravata.

La procura di Milano aveva già aperto un fascicolo sul caso, ma senza ipotesi di reato né indagati, nonostante le segnalazioni di Codacons e Antitrust portassero all’attenzione proprio la possibile truffa. Ovviamente non c’è ancora stato un processo che determini la colpevolezza o meno dell’indagata, ma potenzialmente l’entità del rischio è ben più alta.

Oltre a tutte le altre conseguenze, anche lavorative, Chiara Ferragni dovrà rispondere penalmente dell’errore di comunicazione fatto con la promozione del pandoro. Se poi verrà accertato che ha commesso il reato o meno non possiamo ancora saperlo, non fino all’esito di un regolare processo. Intanto possiamo farci un’idea di quello a cui potrebbe andare incontro, considerando comunque le problematiche oggettive presenti nella vicenda.

Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata

La procura di Milano ha iscritto un fascicolo per truffa aggravata sull’emblematico pandoro con lo zucchero rosa e la sua correlazione con la beneficenza. Chiara Ferragni e Alessandra Balocco sono state iscritte al registro degli indagati, con un grave cambio di prospettiva rispetto agli scorsi giorni.

Finora, infatti, il fascicolo dedicato alla vicenda non considerava né reati né indagati e semmai si pensava che potesse attenzionare la frode in commercio. La prospettiva accusatoria si è invece spostata sulla truffa aggravata, un reato punito con molta severità dal nostro ordinamento.

Il cambiamento dell’accusa non è certo una cosa rara e anzi le indagini servono proprio a capire il da farsi e condurre al processo, ma nel frattempo appuriamo che le dinamiche dell’iniziativa erano ancor meno trasparenti di quanto si pensasse.

Non tutte le indagini conseguono a un processo che accerta la colpevolezza, altrimenti non avrebbero senso di esistere tutti questi passaggi. Quindi non si può formulare un giudizio su questo, ma riguardando una pratica commerciale si può affermare senza dubbio che ci siano dei problemi.

Le pratiche potrebbero non venire poi considerate truffa, ma sono senza dubbio equivoche per aver portato a un approfondimento. Un ragionamento non rilevante sul piano penale, ma che può portare a considerazioni importanti sul piano etico e commerciale.

In particolare, pare che tra la documentazione depositata dalla Guardia di Finanza che ha condotto le indagini abbiano spiccato alcune e-mail. In effetti, alcune conversazioni diffuse sul web hanno scatenato seri dubbi negli utenti e a quanto pare anche nella magistratura.

Cosa rischia ora?

Come anticipato, ed è importante sottolineare, soltanto una sentenza definitiva permette di parlare di colpevolezza. Possiamo però vedere cosa rischia Chiara Ferragni con questa indagine se poi segue una condanna o comunque capire meglio qual è il peso di questa accusa.

Il reato di truffa è disciplinato dall’articolo 640 del Codice penale, indicato come reato commesso da chi ottiene un ingiusto profitto arrecando danni ad altri tramite raggiri ed espedienti. Si hanno varie ipotesi di truffa aggravata, quella considerata dalla procura milanese è la minorata difesa in cui si trovano le (possibili) vittime.

Si parla di minorata difesa quando l’autore del reato approfitta di circostanze in cui le vittime, appunto, non possono difendersi, favorita ad esempio dal mezzo di comunicazione a distanza e priva di contatto diretto. Trattandosi di un’ipotesi di truffa aggravata, la procura ha potuto iscrivere un fascicolo anche senza querela di parte.

In ogni caso, la truffa aggravata è punita con la reclusione da 1 a 5 anni e la multa da 309 a 1.549 euro. Questo è ciò che rischia Chiara Ferragni in caso di condanna, perlomeno a livello di pena. Non solo, la pena aumenta se il reato è commesso più volte, anche se provare a quantificare sarebbe passare dal piano ipotetico alla farneticazione.

Esistono, infatti, diversi modi con cui può essere eseguito questo calcolo e peraltro non si conoscono ufficialmente altre ipotesi di reato. È però importante sottolineare la questione perché l’inchiesta tratta anche delle uova di Pasqua Giochi Preziosi, della bambola Trudy e in genere di prodotti griffati Ferragni presentati in correlazione alla beneficenza.

Oltretutto, non bisogna dimenticare che si è scusata per l’errore e ha donato 1 milione di euro in favore del Regina Margherita, a cui dovevano essere rivolte le donazioni. Dato che l’indagine è per truffa aggravata, la riparazione del danno (se così sarà considerata) non è sufficiente a estinguere il reato ma potrebbe essere considerata come attenuante.

Chiara Ferragni verrà condannata per truffa?

L’imprenditrice digitale ha prontamente replicato all’iscrizione al registro degli indagati, confermando la sua innocenza e manifestando fiducia nella magistratura. Chiara Ferragni ha anche lamentato il modo in cui la notizia si sta diffondendo, accusando alcuni media di non riportare oggettivamente i fatti.

Indubbiamente i processi si svolgono in tribunale, ma è naturale che l’indagine su Chiara Ferragni riscuota molto interesse. Non soltanto si tratta a tutti gli effetti di un personaggio pubblico, ma il possibile reato riguarderebbe proprio la sua attività lavorativa.

Quest’ultima si basa in modo importante sul rapporto con il pubblico, nella fiducia e nella stima verso la persona prima ancora che del marchio. Oltretutto, la finalità di beneficenza tocca molti cuori, anche perché rivolta a bambini gravemente malati. E poi, non meno importante, l’alto prezzo del pandoro suscita ancora più scalpore.

Ci sono quindi molti motivi per cui il pubblico vuole restare informato sulla vicenda, anche se per il momento è soltanto un’indagine e sono aperte tutte le possibilità. La strategia promozionale è comunque stata multata dall’Antitrust, seppur l’imprenditrice ha dichiarato di voler impugnare il provvedimento.

A livello legale, comunque, le conseguenze per Chiara Ferragni sono quelle enunciate. Poi, potrebbe essere assolta oppure ci potrebbero essere ulteriori soluzioni ancora più “scagionanti”. Di fatto, sappiamo che agli organi competenti la sua strategia promozionale e i compensi non risultano pienamente convincenti e hanno punti sospetti. Poi, il tutto potrebbe rivelarsi lontano dal reato, ma comunque scorretto.

Iscriviti a Money.it