Come si paga la Tari 2023?

Nadia Pascale

21/10/2023

21/10/2023 - 11:25

condividi

Tra le scadenze da non dimenticare vi è la Tari 2023, ma come si paga? È possibile rateizzare gli importi e quale bollettino usare? Le istruzioni per evitare errori.

Come si paga la Tari 2023?

La Tari è la tassa sui rifiuti, per molti un salasso, a fronte di servizi di raccolta e smaltimento non sempre efficienti.
Si tratta di una tassa comunale i cui introiti sono diretti a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, l’importo versato dai contribuenti non rappresenta un corrispettivo, ma nel complesso è determinato dagli importi che il Comune versa per il servizio, proprio per questo non dovrebbero esservi inefficienze.

Le tariffe della Tari devono infatti essere determinate con delibera del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale.
Dall’anno 2020 il metodo tariffario da seguire nell’elaborazione del piano economico finanziario della TARI è oggetto di disciplina da parte dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA).

Ogni Comune ha un margine di discrezione nel determinare i tempi della riscossione, ma nonostante questo si possono delineare linee di massima su scadenze e modalità di versamento di questa imposta.
Ecco quando e come si paga la Tari 2023.

Ecco come si paga la Tari 2023

I soggetti passivi Tari 2023 sono coloro che occupano locali ed aree scoperte, a qualsiasi titolo utilizzate, situate nel territorio comunale. Le tariffe sono determinate per l’anno solare dal Comune. Non sono soggetti passivi coloro che occupano i locali per brevi periodi, inferiori a 6 mesi nell’arco dell’anno solare, ad esempio coloro che stipulano contratti di affitto breve. Mentre sono tenuti coloro che hanno un contratto di locazione ordinario.
Per quanto riguarda inoltre soggetti non residenti nel territorio dello Stato, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, la Tari viene ridotta di 1/3.

Gli importi dovuti da ciascun contribuente sono determinati dal Comune che invia al soggetto passivo la cartella di pagamento. In caso di trasferimento, costituzione di un nuovo nucleo familiare, variazioni dell’immobile (ad esempio ampliamento dopo una ristrutturazione) è il soggetto passivo a dover effettuare una dichiarazione Tari, sulla base di questa sono determinati gli importi, non è necessario provvedere a una dichiarazione Tari periodica. In ogni caso è possibile effettuare dei controlli per verificare che sia stata correttamente calcolata la Tari.

Il Comune, oltre a inviare la cartella di pagamento, allega anche i moduli per il versamento, nella maggior parte dei casi viene preferito il modello F24.

La Tari 2023 può essere pagata con:

Si può pagare la Tari 2023 a rate?

La Tari 2023 può essere pagata a rate. Generalmente il Comune nell’avviso inserisce il modello, ad esempio il bollettino postale con indicata l’intera somma, può essere utilizzato da chi preferisce pagare in un’unica rata. La scadenza dell’unica rata coincide con quella prevista per la prima scadenza del pagamento rateale.
Inoltre il Comune allega i bollettini/modelli per la scadenza rateale. Le rate in genere sono 3 con scadenza:

  • fine aprile;
  • fine luglio;
  • fine anno.

Non è detto che tutti i Comuni utilizzino lo stesso piano dei pagamenti, quindi le indicazioni che abbiamo fornito sono generiche e da verificare.

Argomenti

# Tari

Iscriviti a Money.it