Lavorare in Camera di Commercio permette di avere un contratto di lavoro stabile, ma quale percorso fare per ottenere il posto? Ecco i dettagli in merito e le funzioni chiave delle varie CCIAA.
Le Camere di Commercio costituiscono un punto di riferimento per le imprese e favoriscono l’economia locale. La sigla CCIAA è acronimo di Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura e indica appunto un ente pubblico che, come tale, deve per legge proteggere posizioni e diritti ritenuti di interesse comune.
La normativa di riferimento, in tema di Camera di Commercio, è contenuta nella legge n. 580 del 1993, che infatti fissa il riordino di enti che, per loro natura, offrono servizi rivolti alle aziende e, in generale, alle piccole, medie e grandi imprese che all’interno dello stato italiano esercitano regolarmente le loro attività.
Oggi la possibilità di lavorare in una Camera di Commercio non va trascurata, perché consente di avere un contratto di lavoro stabile e una serie di garanzie che rendono appetibile questo tipo di occupazione rispetto ad altre.
Ecco perché di seguito spiegheremo come fare a lavorare in una CCIAA, ma prima riteniamo preferibile avere le idee chiare su questa tipologia di enti, ovvero: a livello giuridico cosa sono? Quali funzioni esercitano? E perché sono così utili? Di seguito una breve scheda a riguardo.
Come lavorare alla Camera di Commercio?
Cosa sono le Camere di Commercio?
Chi intende lavorare in una delle varie Camere di Commercio sparse sul territorio italiano, è preferibile che conosca bene qual è la loro natura. Ebbene, tenuto conto di quanto indicato dalle norme di legge vigenti, esse altro non sono che enti pubblici che:
- esercitano funzioni di interesse generale per quanto attiene al sistema delle imprese, occupandosi del loro sviluppo nel quadro delle economie locali;
- sono dotati di autonomia funzionale e, conseguentemente, ciascuna Camera di Commercio ha un suo statuto, ma anche stabilisce un suo programma di azioni e lo mette in pratica con risorse proprie. L’autonomia è altresì di tipo finanziario;
- non sono di natura economica, perché il perseguimento di finalità di lucro non fa parte dei suoi compiti. Piuttosto la singola Camera di Commercio può svolgere attività economiche, esclusivamente in misura marginale ed in modo strumentale rispetto al conseguimento degli obiettivi istituzionali.
In sintesi le Camere di Commercio sono enti pubblici autonomi, che promuovono le attività economiche e commerciali nel territorio di riferimento. Di fatto i loro uffici costituiscono una rete di organismi localizzati in tutte le province del paese. Infatti grazie al cd. sistema camerale le Camere di Commercio mettono a disposizione in tempo reale i dati di ogni Registro Imprese su tutto il territorio nazionale.
Qual è la loro attività principale?
Sicuramente la maggiore attività esercitata dalle Camere di Commercio è di tipo amministrativo e consiste nella tenuta e conservazione dell’accennato Registro delle Imprese, vale a dire l’elenco a cui debbono iscriversi tutte le imprese che intendono operare in Italia. Da notare che questo compito è stato assegnato alle Camere di Commercio attraverso la legge ad hoc n. 580 del 1993.
L’obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese si collega a ragioni di riconoscibilità e trasparenza delle imprese. Il Registro in oggetto infatti opera come una sorta di anagrafe delle imprese presenti da nord a sud del paese, in cui è possibile trovare tutte le informazioni sulla vita, sul patrimonio e sugli amministratori di ogni impresa iscritta.
Ecco perché ogni CCIAA gestisce tutti i dati legati alla storia di un’impresa, iscritta alla Camera di Commercio con il citato Registro delle Imprese.
Le altre attività svolte
Non c’è soltanto l’attività di tenuta del Registro delle Imprese come pure la gestione di un dettagliato e sicuro sistema di informazione commerciale, perché le Camere di Commercio svolgono anche altre funzioni di rilievo per la collettività e il mondo imprenditoriale.
Questi enti pubblici autonomi esercitano funzioni di regolazione del mercato, basti pensare all’istituzione di sportelli di conciliazione o di camere arbitrali, alla partecipazione a conferenze di servizi o alle attività di controllo per contrastare azioni di concorrenza sleale. Inoltre le Camere di Commercio possono attivarsi e costituirsi parte civile nei processi per reati contro l’economia e promuovere contratti tipo per categorie omogenee di attività.
Altro settore di attività in cui troviamo questi enti è quello promozionale. Infatti le Camere di Commercio - come accennato in precedenza - mettono in atto iniziative di vario tipo, mirate a supportare l’economia locale ed il sistema delle imprese. Per esempio si occupano di agevolare gli iter per l’avvio e lo svolgimento di attività economiche e promuovono il territorio e le economie locali, allo scopo di accrescerne la competitività, agevolando l’accesso al credito per le PMI.
Al contempo svolgono attività di studio, analisi e monitoraggio dei dati sull’economia locale e ciò nel chiaro fine di avere un quadro completo della realtà socio-economica delle imprese.
Come lavorare in questi enti?
Dopo queste opportune premesse, veniamo al dunque. Viste le molte attività svolte da una CCIAA, potenzialmente le opportunità di lavoro non mancano.
Sopra abbiamo ricordato che la Camera di Commercio è un ente pubblico e, perciò, la via da percorrere per provare ad agguantare un posto di lavoro nell’ambito, comporta sia la preparazione che la partecipazione ad un concorso pubblico ad hoc. Non a caso al personale dipendente della Camera di Commercio si applica la disciplina in tema di contratti di lavoro per i dipendenti degli enti pubblici, appartenenti al comparto enti locali.
Pertanto gli interessati e le interessate non possono fare altro che attendere una delle periodiche indizioni di un bando per la selezione di figure, da inserire stabilmente in una delle Camere di Commercio sparse sul territorio italiano.
In altre parole soltanto se viene pubblicato un avviso di selezione in Gazzetta Ufficiale o se sul portale inPA sono pubblicate informazioni a riguardo, è possibile sperare di accedere agli uffici della CCIAA come lavoratori dipendenti. Occorrerà verificare di volta in volta i requisiti richiesti dal singolo bando, fare domanda e partecipare alle prove nei giorni e nelle ore indicate. Chiaramente il bando darà con sufficiente anticipo tutti i dettagli sulle materie da studiare e sull’articolazione dei test o delle prove scritte e orali da effettuare.
In base a quanto appena detto, è allora intuibile che una qualsiasi Camera di Commercio non dispone di una banca dati di curriculum vitae di aspiranti dipendenti, né può conservare i CV stessi. Chiunque invii il proprio curriculum - salvo ovviamente quelli richiesti in applicazione delle procedure di concorso o di selezione pubblica che li prevedano - deve sapere che non sarà letto e valutato, ma anzi cestinato nel rispetto della normativa sulla privacy.
Possibilità di stage o tirocini
Talvolta gli uffici delle varie CCIAA in Italia prevedono l’attivazione di tirocini o stage, nel quadro di progetti programmati in collaborazione con le università. Si tratta di stage curriculari per studenti universitari, ma anche di tirocini per laureati che oltre ad avere un valore formativo, possono dare alcune agevolazioni in caso di futuri concorsi Camera di Commercio.
Proprio così: non di rado sono gli stessi concorsi pubblici ad assegnare punteggi maggiori a quei partecipanti alle prove che, in precedenza, hanno svolto tirocini in uffici facenti parte della PA - compresi quelli delle CCIAA.
Ecco perché chiunque sia interessato a lavorare in questo settore, farà bene a considerare di giocare la carta stage o tirocinio, prima di far domanda e cimentarsi in un concorso pubblico Camera di Commercio. Potrà infatti avere qualche chance in più di vincerlo.
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