Qual è lo stipendio medio di un nutrizionista in Italia? Ecco quanto guadagna e quali fattori considerare per quantificare la retribuzione netta.
Vuoi diventare nutrizionista? Allora ti sarà utile sapere quanto guadagna e qual è lo stipendio in Italia, con tutti i fattori che possono influenzarlo.
In un contesto, come quello attuale, in cui l’attenzione nei confronti della corretta alimentazione è in crescita, questa figura professionale risulta sempre più richiesta. Egli è un esperto di benessere, diete e percorsi alimentari personalizzati, oltre a svolgere il suo lavoro educando i pazienti e favorendo l’equilibrio tra salute fisica e mentale.
In generale, le prospettive economiche sono interessanti, ma molto dipendente dall’esperienza sul campo e dal numero di pazienti. Ecco quanto guadagna un nutrizionista in Italia e da cosa dipende il suo stipendio.
Chi è il nutrizionista e cosa fa
Il nutrizionista è un professionista della salute che si occupa del rapporto tra alimentazione e benessere. Non si limita a prescrivere una “dieta”, ma accompagna il paziente in un percorso di educazione alimentare, valutando lo stato fisico e mentale della persona, le abitudini di vita, il metabolismo e l’eventuale presenza di patologie. In pratica, aiuta a ritrovare equilibrio tra corpo e mente attraverso un’alimentazione personalizzata.
In Italia, la figura più corretta dal punto di vista legale è quella del biologo nutrizionista, cioè un laureato in Biologia o Scienze della Nutrizione abilitato all’elaborazione di piani alimentari. Per esercitare, è necessario essere iscritti all’Ordine Nazionale dei Biologi (sezione A), come previsto dall’articolo 3 della Legge 396/67.
Il nutrizionista può collaborare con medici, dietisti, psicologi e allenatori, ma non può effettuare diagnosi né prescrivere farmaci.
Le possibilità di carriera sono diverse. Un nutrizionista può lavorare come dipendente presso ospedali, ASL, cliniche private o aziende alimentari, oppure come libero professionista, aprendo uno studio e gestendo in autonomia i propri pazienti. Negli ultimi anni, inoltre, è cresciuta la richiesta di consulenze online e collaborazioni con palestre, centri sportivi e aziende del benessere.
Secondo i dati del Consiglio Nazionale dei Biologi, in Italia operano oggi diverse decine di migliaia di professionisti attivi nel campo della nutrizione, con una crescita costante di nuove iscrizioni. La domanda è in aumento, trainata dall’attenzione verso la prevenzione, la salute e la longevità, fattori che rendono la professione sempre più centrale nel panorama sanitario.
Lo stipendio medio di un nutrizionista in Italia
Determinare lo stipendio medio di un nutrizionista non è semplice, perché le modalità di lavoro variano molto.
In generale, oggi un nutrizionista in Italia guadagna in media tra 1.500 e 2.500 euro netti al mese se assunto come dipendente, mentre chi lavora in libera professione può raggiungere cifre ben più alte (anche più di 3.000 euro).
Secondo i dati di Glassdoor, la paga base media per un nutrizionista è di circa 42.500 euro lordi annui, con una retribuzione totale che può superare i 54.000 euro. Il portale Jobbydoo riporta, invece, una media netta mensile di 1.600 euro, pari a circa 29.500 euro lordi l’anno. In ogni caso, si tratta di stime e non di dati ufficiali.
Nei primi anni di attività, lo stipendio può essere più basso - intorno ai 1.000-1.200 euro netti - ma tende a crescere rapidamente con l’esperienza e l’ampliarsi del numero di pazienti. I professionisti affermati, con una clientela consolidata e specializzazioni in ambiti come nutrizione sportiva o clinica, possono arrivare a guadagnare anche 3.000-5.000 euro netti al mese o più (fonte Businessonline).
La differenza tra nutrizionista dipendente e libero professionista
Il reddito di un nutrizionista cambia in modo significativo a seconda che lavori come dipendente o come libero professionista.
Nutrizionista e CCNL
Se un nutrizionista lavora in ospedali pubblici, ASL o enti sanitari, il riferimento principale è il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Sanità.
Generalmente è inquadrato nel ruolo di dietista (se laureato in Dietistica) o altro profilo sanitario. Lo stipendio medio, come detto, è tra €1.500 e €2.500 netti al mese, in base all’anzianità di servizio e al livello di inquadramento.
Se invece lavora in aziende private, cliniche o nel settore alimentare, il contratto può rientrare in:
- CCNL Commercio e Terziario (se impiegato in aziende di consulenza alimentare o farmaceutica).
- CCNL Studi Professionali (se lavora in studi medici privati o centri di nutrizione).
- CCNL Industria Alimentare (se impiegato in aziende di produzione alimentare)
Nutrizionista libero professionista
Molti nutrizionisti lavorano come liberi professionisti, aprendo una Partita IVA e operando autonomamente. In questo caso:
- non hanno un contratto nazionale di riferimento, ma devono iscriversi all’Ordine Nazionale dei Biologi (se laureati in Scienze della Nutrizione) per poter esercitare;
- possono fissare autonomamente le loro tariffe, con guadagni variabili tra €2.000 e oltre €5.000 al mese, a seconda della clientela e dell’esperienza
I fattori che concorrono allo stipendio di un nutrizionista
Il guadagno di un nutrizionista dipende da una combinazione di fattori, tra cui l’esperienza, la località, la formazione e la visibilità professionale. Un professionista alle prime armi può percepire meno di 1.500 euro al mese, mentre chi ha anni di attività e una clientela fidelizzata può superare i 4.000 euro netti.
La zona geografica incide in modo significativo: nelle grandi città come Milano, Roma o Torino le tariffe sono generalmente più alte rispetto alle aree rurali o ai piccoli centri. Anche le specializzazioni contano molto: chi ha competenze in nutrizione sportiva, disturbi alimentari o nutrizione clinica può permettersi tariffe più elevate.
Infine, oggi più che mai, la visibilità online è un fattore determinante. Un nutrizionista che comunica sui social, collabora con palestre o partecipa a progetti di divulgazione digitale può aumentare notevolmente la propria clientela e, di conseguenza, il reddito.
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Come diventare Biologo nutrizionista
Per diventare biologo nutrizionista occorre iscriversi alla facoltà di Biologia (magistrale), superare l’esame di stato e poi iscriversi all’Ordine nazionale dei biologi, sezione A. Un percorso piuttosto lungo e impegnativo. Solo chi è iscritto all’ordine e quindi ha superato l’esame è abilitato per legge a lavorare come biologo nutrizionista (a tal riguardo si veda l’articolo 3 della legge 369/67).
Esiste poi anche la laurea in Scienza della nutrizione, istituita di recente, dopo la quale è possibile sostenere l’esame di stato e la successiva iscrizione all’ordine nazionale dei biologi.
Invece, la specializzazione in Scienze dell’alimentazione non costituisce un requisito necessario per svolgere la professione ma è più che altro un approfondimento culturale che può dare maggiore lustro al titolo già conseguito. Ciò significa che chi è in possesso della laurea in Scienze dell’alimentazione ma non è iscritto all’ordine dei biologici non può comunque lavorare come nutrizionista.
Il biologo nutrizionista lavora a stretto contatto con il medico: egli elabora diete e percorsi alimentari dietro valutazione dello stato di salute fisica e mentale del paziente effettuata dal medico curante. Come detto, il nutrizionista non può effettuare diagnosi né prescrivere farmaci.
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