Quanto guadagna un nutrizionista? Lo stipendio in Italia

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13 Ottobre 2025 - 17:14

Qual è lo stipendio medio di un nutrizionista in Italia? Ecco quanto guadagna e quali fattori considerare per quantificare la retribuzione netta.

Quanto guadagna un nutrizionista? Lo stipendio in Italia

Vuoi diventare nutrizionista? Allora ti sarà utile sapere quanto guadagna e qual è lo stipendio in Italia, con tutti i fattori che possono influenzarlo.

In un contesto, come quello attuale, in cui l’attenzione nei confronti della corretta alimentazione è in crescita, questa figura professionale risulta sempre più richiesta. Egli è un esperto di benessere, diete e percorsi alimentari personalizzati, oltre a svolgere il suo lavoro educando i pazienti e favorendo l’equilibrio tra salute fisica e mentale.

In generale, le prospettive economiche sono interessanti, ma molto dipendente dall’esperienza sul campo e dal numero di pazienti. Ecco quanto guadagna un nutrizionista in Italia e da cosa dipende il suo stipendio.

Chi è il nutrizionista e cosa fa

Il nutrizionista è un professionista della salute che si occupa del rapporto tra alimentazione e benessere. Non si limita a prescrivere una “dieta”, ma accompagna il paziente in un percorso di educazione alimentare, valutando lo stato fisico e mentale della persona, le abitudini di vita, il metabolismo e l’eventuale presenza di patologie. In pratica, aiuta a ritrovare equilibrio tra corpo e mente attraverso un’alimentazione personalizzata.

In Italia, la figura più corretta dal punto di vista legale è quella del biologo nutrizionista, cioè un laureato in Biologia o Scienze della Nutrizione abilitato all’elaborazione di piani alimentari. Per esercitare, è necessario essere iscritti all’Ordine Nazionale dei Biologi (sezione A), come previsto dall’articolo 3 della Legge 396/67.

Il nutrizionista può collaborare con medici, dietisti, psicologi e allenatori, ma non può effettuare diagnosi né prescrivere farmaci.

Le possibilità di carriera sono diverse. Un nutrizionista può lavorare come dipendente presso ospedali, ASL, cliniche private o aziende alimentari, oppure come libero professionista, aprendo uno studio e gestendo in autonomia i propri pazienti. Negli ultimi anni, inoltre, è cresciuta la richiesta di consulenze online e collaborazioni con palestre, centri sportivi e aziende del benessere.

Secondo i dati del Consiglio Nazionale dei Biologi, in Italia operano oggi diverse decine di migliaia di professionisti attivi nel campo della nutrizione, con una crescita costante di nuove iscrizioni. La domanda è in aumento, trainata dall’attenzione verso la prevenzione, la salute e la longevità, fattori che rendono la professione sempre più centrale nel panorama sanitario.

Lo stipendio medio di un nutrizionista in Italia

Determinare lo stipendio medio di un nutrizionista non è semplice, perché le modalità di lavoro variano molto.

In generale, oggi un nutrizionista in Italia guadagna in media tra 1.500 e 2.500 euro netti al mese se assunto come dipendente, mentre chi lavora in libera professione può raggiungere cifre ben più alte (anche più di 3.000 euro).

Secondo i dati di Glassdoor, la paga base media per un nutrizionista è di circa 42.500 euro lordi annui, con una retribuzione totale che può superare i 54.000 euro. Il portale Jobbydoo riporta, invece, una media netta mensile di 1.600 euro, pari a circa 29.500 euro lordi l’anno. In ogni caso, si tratta di stime e non di dati ufficiali.

Nei primi anni di attività, lo stipendio può essere più basso - intorno ai 1.000-1.200 euro netti - ma tende a crescere rapidamente con l’esperienza e l’ampliarsi del numero di pazienti. I professionisti affermati, con una clientela consolidata e specializzazioni in ambiti come nutrizione sportiva o clinica, possono arrivare a guadagnare anche 3.000-5.000 euro netti al mese o più (fonte Businessonline).

La differenza tra nutrizionista dipendente e libero professionista

Il reddito di un nutrizionista cambia in modo significativo a seconda che lavori come dipendente o come libero professionista.

Nutrizionista e CCNL

Se un nutrizionista lavora in ospedali pubblici, ASL o enti sanitari, il riferimento principale è il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Sanità.

Generalmente è inquadrato nel ruolo di dietista (se laureato in Dietistica) o altro profilo sanitario. Lo stipendio medio, come detto, è tra €1.500 e €2.500 netti al mese, in base all’anzianità di servizio e al livello di inquadramento.
Se invece lavora in aziende private, cliniche o nel settore alimentare, il contratto può rientrare in:

  • CCNL Commercio e Terziario (se impiegato in aziende di consulenza alimentare o farmaceutica).
  • CCNL Studi Professionali (se lavora in studi medici privati o centri di nutrizione).
  • CCNL Industria Alimentare (se impiegato in aziende di produzione alimentare)

Nutrizionista libero professionista

Molti nutrizionisti lavorano come liberi professionisti, aprendo una Partita IVA e operando autonomamente. In questo caso:

  • non hanno un contratto nazionale di riferimento, ma devono iscriversi all’Ordine Nazionale dei Biologi (se laureati in Scienze della Nutrizione) per poter esercitare;
  • possono fissare autonomamente le loro tariffe, con guadagni variabili tra €2.000 e oltre €5.000 al mese, a seconda della clientela e dell’esperienza

I fattori che concorrono allo stipendio di un nutrizionista

Il guadagno di un nutrizionista dipende da una combinazione di fattori, tra cui l’esperienza, la località, la formazione e la visibilità professionale. Un professionista alle prime armi può percepire meno di 1.500 euro al mese, mentre chi ha anni di attività e una clientela fidelizzata può superare i 4.000 euro netti.

La zona geografica incide in modo significativo: nelle grandi città come Milano, Roma o Torino le tariffe sono generalmente più alte rispetto alle aree rurali o ai piccoli centri. Anche le specializzazioni contano molto: chi ha competenze in nutrizione sportiva, disturbi alimentari o nutrizione clinica può permettersi tariffe più elevate.

Infine, oggi più che mai, la visibilità online è un fattore determinante. Un nutrizionista che comunica sui social, collabora con palestre o partecipa a progetti di divulgazione digitale può aumentare notevolmente la propria clientela e, di conseguenza, il reddito.

Come diventare Biologo nutrizionista

Per diventare biologo nutrizionista occorre iscriversi alla facoltà di Biologia (magistrale), superare l’esame di stato e poi iscriversi all’Ordine nazionale dei biologi, sezione A. Un percorso piuttosto lungo e impegnativo. Solo chi è iscritto all’ordine e quindi ha superato l’esame è abilitato per legge a lavorare come biologo nutrizionista (a tal riguardo si veda l’articolo 3 della legge 369/67).

Esiste poi anche la laurea in Scienza della nutrizione, istituita di recente, dopo la quale è possibile sostenere l’esame di stato e la successiva iscrizione all’ordine nazionale dei biologi.

Invece, la specializzazione in Scienze dell’alimentazione non costituisce un requisito necessario per svolgere la professione ma è più che altro un approfondimento culturale che può dare maggiore lustro al titolo già conseguito. Ciò significa che chi è in possesso della laurea in Scienze dell’alimentazione ma non è iscritto all’ordine dei biologici non può comunque lavorare come nutrizionista.

Il biologo nutrizionista lavora a stretto contatto con il medico: egli elabora diete e percorsi alimentari dietro valutazione dello stato di salute fisica e mentale del paziente effettuata dal medico curante. Come detto, il nutrizionista non può effettuare diagnosiprescrivere farmaci.

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