Il mercato azionario continua a mantenere una tendenza complessivamente rialzista, il rally natalizio riuscirà a resistere fino ad anno nuovo?
Quando facciamo riferimento al rally di Natale spesso tendiamo a inglobare nel termine sia il mese di novembre che il mese di dicembre. In questi due ultimi mesi dell’anno i fondi d’investimento tendono a impostare i propri posizionamenti per l’anno a venire. Sono molti gli esperti che sostengono che la direzionalità di fine anno sia anche un buon leading indicator del sentiment dell’anno successivo. Vista la positività del mese di novembre potrebbe significare che i fondi d’investimento abbiano prediletto operazioni di acquisto sul mercato azionario in previsione di un alleggerimento delle tensioni economiche globali. Se così fosse potremo effettivamente assistere a una continuazione del rally natalizio e rimandare a gennaio le paure e l’incertezza riguardo un’eventuale correzione dei mercati azionari.
Guardare all’andamento dell’S&P500 per cercare di comprendere la direzione di fondo delle borse azionarie occidentali è statisticamente una buona strategia. Tipicamente il comportamento di quest’indice rappresenta una bussola per orientare i propri investimenti. Dal mese di ottobre è iniziato un nuovo trend per l’S&P500 e questo cambiamento sembra essere stato apprezzato dai mercati ma allo stesso tempo abbastanza incompreso. Nonostante l’aumento delle preoccupazioni riguardo una recessione e nessuna certezza riguardo il futuro economico del Paese, l’indice madre delle borse azionarie statunitensi registra in due mesi più del 12% innescando inaspettate ripartenza da parte di molti titoli azionari, anche appartenenti al comparto tecnologico.
Da un punto di vista tecnico sembra effettivamente esserci ancora spazio per una continuazione di trend. Se osserviamo ad esempio l’andamento di alcuni indicatori tecnici non si notano infatti grandi spunti ribassisti. L’RSI non sembra al momento ancora aver raggiunto il grado d’ipercomprato e mantiene un andamento complessivamente lineare rivolto verso l’alto. L’unico segnale tecnico ribassista arriva dalla price action: il prezzo nel mese di novembre ha più volte oltrepassato il numerario dei $4.000 per poi tornare su livelli inferiori. Questi movimenti ricordano molto quelli tipicamente antecedenti la conformazione di una zona di distribuzione: i fondi potrebbero utilizzare la liquidità del numerario per liberarsi di qualche posizione di troppo innescando magari un ritracciamento del mercato. [...]
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