Chi sono i trapper e cosa significa

Luna Luciano

9 Ottobre 2022 - 12:38

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Genere musicale sempre più famoso in Italia, la trap racconta di periferia, rivincita sociale, ma anche di violenza e sempre più spesso i trapper si rendono protagonisti di episodi di violenza.

Chi sono i trapper e cosa significa

Riscatto sociale, lusso, droga e violenza. La trap è uno dei generi musicali più famosi e affermati in Italia. Da Sfera Ebbasta a Capo Plaza fino alla nuova generazione di trapper, i testi di musica trap raccontano del disagio sociale di chi cresce in periferia.

Questo nuovo sottogenere dell’hip hop e del rap, si distingue proprio per i testi crudi in rima nei quali gli artisti cantano apertamente di droga. E se i trapper più famosi riescono a cantare di un riscatto sociale che passa attraverso il condurre una vita agiata immersa nel lusso sfrenato, i nuovi testi si incentrano su vite al limite di rapine, aggressioni, faide.

Una violenza che sempre più spesso travalica i confini dei testi scritti. Solo negli ultimi giorni sono stati arrestati per un’aggressione a colpi di arma da fuoco, avvenuta a Milano nella notte tra il 2 e il 3 luglio scorso, i trapper Baby Gang (Zaccaria Mouhib) e Simba La Rue (Lamine Mohamed Saida), insieme ad altre 9 persone e 2 minorenni, tutti legati al loro entourage.

Chi accusato di rissa, chi di lesioni, di rapina aggravata e di porto d’armi abusivo. In quell’occasione rimasero gambizzati due senegalesi “rivali”. Inoltre, risale a pochi giorni fa l’arresto di Samir Benskar, trapper padovano, coinvolto nell’agguato al rapper Simba la Rue, e amico dell’altro trapper, rivale di la Rue, Baby Touché. Di fronte a questi eventi violenti, dove spesso emerge un quadro di faide tra gang, è il caso di raccontare la storia di questo genere e il significato della trap.

Come nasce la trap e qual è il suo significato

La trap è un sottogenere del rap e dell’hip hop che si affermato negli Stati Uniti negli anni ’90, benché la parola in inglese significhi “trappola”, con il termine trap, i rapper facevano riferimento alle “Trap house”, ossia le vecchie case abbandonate nei ghetti di Atlanta, in cui si produceva e vendeva droga.

La trap nasce quindi per raccontare la vita di chi cresce in ghetti disagiati e che per vivere si dà allo spaccio di droga, che si trasforma in una vera trappola senza uscita. I temi più ricorrenti sono quindi lo spaccio, droga e i soldi.

Ad aver portato al successo questo genere è sopratutto l’attenzione per il beat. Ecco quindi che il genere musicale si caratterizza per il massiccio utilizzo di sintetizzatori, batterie elettroniche e l’utilizzo di autotune. Il genere dai ghetti e dalle periferie raggiunge anche cantanti e rapper famosi come Rick Ross, Kanye West e Jay-Z, fino a spopolare nel resto del mondo.

Chi sono i trapper: musica e atti violenti

Come anticipato, in Italia la musica trap diventa spesso sinonimo di riscatto sociale, i trapper sono spesso artisti di origini umili, nati nelle periferie delle grandi città, che incarnano ancora una volta il mito, tutto capitalistico, del self-made man.

Spesso infatti questi diventano famosi grazie al loro successo sui ​social media​ e soprattutto su YouTube​, tra condivisioni e nuovi video. E se i trapper più affermati cantano delle loro origini e di un riscatto agli occhi della società, diventando spesso persone abbienti, che riescono ad abbandonare contesti disagiati, ma non dimenticandoli, le nuove generazioni si trovano invece a varcare i confini dei loro testi, rendendosi veramente protagonisti di atti violenti e faide tra gang.

Rifacendosi al modello gangsta rap, questi nuovi trapper crescono sì in contesti disagiati, ma rimangono spesso intrappolati solo in un ciclo di violenze, dove la musica rimane solo sullo sfondo e infatti, come riportato spesso da molte testate, sembra piuttosto che la violenza diventi strumento per acquisire maggiore consenso e popolarità.

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# musica

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