Chi è Simcha Rotem? L’ultimo combattente del ghetto di Varsavia

Ludovica Ranaldi

23 Dicembre 2018 - 12:48

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All’età di 94 anni è morto l’ultimo ebreo di Varsavia che ha combattuto contro i nazisti per evitare i campi di concentramento. Ecco chi è Simcha Rotem.

Chi è Simcha Rotem? L’ultimo combattente del ghetto di Varsavia

Chi è Simcha Rotem? L’uomo era famoso per la rivolta del Ghetto di Varsavia del 1943. Ma alla luce di questo sabato è morto in Israele all’età di 94 anni.

Erano incominciati i primi deportati del quartiere, così lui e molti altri avevano deciso che fosse il momento di scegliere la propria sorte. Meglio morire combattendo che finire nei centri di sterminio.

Chi è Simcha Rotem? La rivolta del ’43

Simcha Rotem nasce il 24 febbraio 2024 in Polonia ed era conosciuto anche come Zazik, il soprannome da combattente.

Nel 1942 entra a far parte della Jewish Fighting Organization (ZOB), protagonista della ribellione contro le deportazioni di massa operate dai nazisti, di cui ne diventa capogruppo nel 1943 nella rivolta del ghetto di Varsavia.

Infatti al tempo erano iniziate le deportazioni nel quartiere, così il 19 aprile di quello stesso anno gli abitanti decisero di insorgere. Preferivano combattere ed evitare di finire nel campo di sterminio di Treblinka in cui erano state mandate già 300 mila persone.

Fu memorabile perché si trattava della prima rivolta anti-nazista in Europa. Sfortunatamente il tentativo finì male, infatti la maggioranza perse la vita in un rogo e i restanti vennero portati al campo di concentramento.

Insieme ad altri compagni, Simcha riuscì a salvarsi scappando tramite i condotti di scarico, da cui riuscirono a salire in superficie grazie alla collaborazione dei lavoratori delle fogne polacche che li guidarono nel tragitto.

Nel 2013, durante il 70° anniversario della rivolta, Rotem venne chiamato a parlare alla platea. Ricordò quanto accadde in quell’aprile, un mese che sancì la fine della popolazione ebraica a Varsavia:

Ancora oggi continuo a domandarmi se avevamo il diritto di prendere la decisione di avviare la rivolta e in questo modo abbreviare la vita di molte persone di una settimana, o anche solo di un giorno o due

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