Cartelle esattoriali, quali sono i debiti inesigibili che saranno cancellati?

Patrizia Del Pidio

20 Marzo 2024 - 07:59

condividi

Il discarico delle cartelle esattoriali dopo 5 anni di affidamento all’Agente di riscossione riguarda solo i debiti inesigibili, ma quali sono? Scopriamo quali cartelle saranno cancellate.

Cartelle esattoriali, quali sono i debiti inesigibili che saranno cancellati?

La riforma della riscossione ha generato non poche polemiche per quel che riguarda la notizia del discarico dei debiti. In poche parole dal 2025 le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione (Agenzia delle Entrate Riscossione) potrebbero essere restituite all’ente creditore, se non riscosse entro 5 anni. A sua volta, l’ente a cui questi crediti torneranno indietro, potrà decidere se affidarli nuovamente allo stesso agente di riscossione, a un altro o se cancellare definitivamente il credito perché ritenuto inesigibile.

A tal riguardo il Viceministri Maurizio Leo ha chiarito che non si tratta di cancellare tutte le cartelle esattoriali non riscosse nel quinquennio, ma solo di un discarico dei crediti dall’agente di riscossione all’ente impositore per permettere, tra l’altro, a quest’ultimo di togliere le somme dai bilanci.

Le polemiche al riguardo, però, sono state moltissime poiché si pensa che questo sia un ennesimo regalo nei confronti degli evasori che si troverebbero con i debiti cancellati a danno di chi è sempre in regola con i pagamenti.

Discarico cartelle esattoriali, un regalo agli evasori?

Sembra un po’ prematuro attaccare un decreto (quello che conterrà la norma in questione) che ancora non esiste. Bisognerà per prima cosa vedere cosa il decreto stesso conterrà prima di decidere se si tratta di una misura giusta oppure no.

Anche se è vero che togliere il carico dei debiti inesigibili all’Agenzia delle Entrate Riscossione significa anche permettere al personale di dedicarsi ai debiti che esigibili lo sono. Ricordiamo, infatti, che l’Agenzia non è dotata di un personale al di sotto del proprio fabbisogno e destinare le energie di quest’ultimo a riscuote crediti che difficilmente rientreranno, è sicuramente controproducente.

In ogni caso la cancellazione del debito dovrebbe basarsi non solo sul tempo che si è impiegato a riscuoterlo senza riuscirci, ma anche su altri fattori come ad esempio quanto tempo è trascorso dal momento che il debito è sorto, il suo ammontare, la stima delle possibilità di recupero e la situazione finanziaria del debitore (quest’ultimo dato potrebbe essere desunto dalla situazione dei conti correnti bancari, ad esempio).

Leo, in ogni caso, ha garantito che a essere cancellate saranno esclusivamente le cartelle esattoriali che si riferiscono a quelli che vengono definiti crediti inesigibili. Di cosa si tratta?

Quali sono i debiti inesigibili?

Capita che un debitore non voglia o non riesca a saldare i debiti che ha contratto. Quando il debito, però, si trasforma in cartella esattoriale si rischia che vengano attivate procedure di riscossione che prevedono l’utilizzo di fermo amministrativo, ipoteca o pignoramento presso terzi. Questo garantisce al creditore (che molto spesso è l’Erario) di rientrare delle somme di cui è a credito.

In alcuni casi, però, i debiti vengono considerati inesigibili, ovvero altamente improbabili da riscuotere da parte del creditore. Un credito diventa inesigibile quando l’attività di recupero non ha dato gli esiti sperati, la parte debitrice non sia in grado di saldarlo, il debitore sia irreperibile (o deceduto) o, in alternativa, abbia dichiarato fallimento.

Se l’agente di riscossione non può ipotecare o pignorare nulla, come si fa in modo che il debito venga saldato? Se il debitore è nullatenente come si può sperare di tornare in possesso delle somme di cui si è creditori? E ancora, se il debitore è deceduto da chi si pretenderà il pagamento del debito?

In tutti questi casi il debito è considerato inesigibile e sono proprio queste le casistiche per le quali si vuole prevedere la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali. Continuare a vantare un credito, infatti, per l’ente creditore significa solo mantenere quelle somme (che non recupererà) nel proprio Bilancio.

Attualmente i crediti considerati inesigibili vengono cancellati, periodicamente, con lo stralcio delle cartelle esattoriali che, solitamente, interviene sui debiti più vecchi e con importo non troppo alto (l’ultimo stralcio ha riguardato debiti che avevano almeno 8 anni e con importo che non superava i 1.000 euro). Prevedere un discarico automatico per questi debiti, quindi, farebbe venire meno il bisogno di prevedere periodicamente il “saldo e stralcio” (che alla fine fa la stessa cosa, cancella il debito).

Iscriviti a Money.it