È caduto governo Paesi Bassi. Cosa succede ora?

Alessandro Cipolla

03/06/2025

Il governo dei Paesi Bassi guidato dal primo ministro indipendente Dick Schoof è caduto dopo meno di un anno: a innescare la crisi è stato il leader della destra Geert Wilders, cosa succede ora?

È caduto governo Paesi Bassi. Cosa succede ora?

Nei Paesi Bassi è caduto il governo con il casus belli che è stato - ancora una volta - il tema dell’immigrazione, autentica patata bollente nelle mani dei primi ministri di mezzo continente specie quando si tratta di coalizioni che hanno al suo interno forze di destra.

Oggi infatti il governo dei Paesi Bassi guidato dal primo ministro indipendente Dick Schoof è caduto dopo meno di un anno di mandato. La crisi è stata innescata dal ritiro del sostegno da parte di Geert Wilders - leader del Partito per la Libertà (PVV), una forza di destra che alle ultime elezioni è stato il più votato - a causa di disaccordi sulla lentezza nell’attuazione di politiche migratorie più restrittive che erano state promesse durante la formazione della coalizione.

Il governo Schoof - insediatosi il 2 luglio 2024 - era una coalizione di centro-destra composta da PVV, Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), Nuovo Contratto Sociale (NSC) e Movimento Civico-Contadino (BBB).

Wilders ha affermato che il suo partito ha ritirato i propri ministri perché gli altri tre partner della coalizione non erano disposti a sostenere le sue idee volte a fermare l’immigrazione clandestina, facendo crollare il governo Schoof con un secco post su X: “Nessuna firma per i nostri piani di asilo. Il PVV lascia la coalizione”.

La mossa a sorpresa di Wilders pone fine a una coalizione già fragile che - sin dal suo insediamento nel luglio scorso - ha faticato a raggiungere un consenso. Resta da capire cosa succede ora nei Paesi Bassi vista questa crisi politica.

Cade il governo Paesi Bassi, cosa succede ora

Nei Paesi Bassi i partner della coalizione di Geert Wilders hanno reagito con incredulità e rabbia alla decisione del leader del PVV di ritirare i propri ministri, una mossa che de facto ha posto fine al governo guidato da Dick Schoof.

C’è una guerra nel nostro continente - ha affermato il leader del partito conservatore VVD, Dilan Yesilgoz -. Invece di raccogliere la sfida, Wilders sta dimostrando di non essere disposto ad assumersi la responsabilità”.

Wilders però sul tema dell’immigrazione è stato inflessibile, con il leader della destra olandese che ha chiesto ai suoi alleati di governo la chiusura delle frontiere ai richiedenti asilo, l’espulsione dei cittadini con doppia nazionalità condannati penalmente e anche l’uso dell’esercito per sorvegliare i confini terrestri.

Con questi punti riguardanti l’immigrazione che sono rimasti senza risposta ecco che Wilders ha innescato questa crisi politica nei Paesi Bassi, con il prossimo passo che dovrebbe essere quello delle dimissioni del primo ministro Schoof che rimarrebbe in carica per la gestione degli affari correnti.

A quel punto il Re Willem-Alexander non potrà fare altro che avviare delle consultazioni con i leader dei partiti politici per esplorare possibili nuove coalizioni e, se non dovesse palesarsi una nuova maggioranza parlamentare, a quel punto le elezioni anticipate sarebbero inevitabili.

Al momento i sondaggi nei Paesi Bassi vedrebbero PVV di poco avanti ai conservatori di VVD, ma vista la legge elettorale proporzionale anche con nuove elezioni il rischio di un lungo stallo politico sarebbe dietro l’angolo.

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