Il bonus elettrodomestici con rottamazione potrebbe partire anche a inizio novembre. I due decreti sono stati approvati. Il contributo è riconosciuto anche per acquisti online.
Il bonus rottamazione elettrodomestici sta per partire. I due decreti direttoriali che stabiliscono le regole e i criteri sono stati approvati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. In essi vengono chiariti anche i criteri che devono essere soddisfatti per applicare il contributo anche per gli acquisti online.
Il beneficio fiscale, previsto dalla Legge di Bilancio 2025 e destinato a essere confermato anche per i prossimi anni, prevede fino a 200 euro di sconto direttamente in negozio per l’acquisto di un elettrodomestico con contestuale rottamazione di un apparecchio della stessa tipologia.
Il bonus è erogato tramite un voucher che consente di ottenere lo sconto in fattura del 30% del costo dell’elettrodomestico, entro un limite di 100 euro (che diventano 200 euro per le famiglie con Isee fino a 20.000 euro). La novità è che il contributo può essere riconosciuto anche se gli elettrodomestici vengono acquistati telematicamente.
Il bonus non è applicato su tutti gli elettrodomestici, ma è limitato a sette categorie di prodotti, indicati dalla normativa, costruiti in Unione Europea. Vediamo quando arriva il bonus rottamazione elettrodomestici, le differenze con il bonus mobili ed elettrodomestici e su quali apparecchiature si applica.
Bonus rottamazione elettrodomestici, le novità
A prevedere il bonus che arriva fino a 200 euro è stata la Legge di Bilancio 2025. Il contributo doveva partire lo scorso marzo, con uno sconto del 30% su quanto speso per acquistare grandi elettrodomestici, fino a un massimo di:
- 100 euro;
- 200 euro per chi ha Isee entro i 25.000 euro.
Per poter ricevere il bonus è necessario rottamare un elettrodomestico della stessa tipologia, ma di classe energetica inferiore, che il rivenditore dovrà poi provvedere a smaltire. Ogni nucleo familiare potrà ottenere un solo bonus e per la stessa spesa non si potrà fruire di altre agevolazioni fiscali: questo significa che sullo stesso elettrodomestico non si potrà utilizzare anche il bonus mobili.
Il bonus elettrodomestici sarà riconosciuto direttamente dal venditore come sconto in fattura, quest’ultima dovrà contenere sia il costo originario dell’apparecchio, sia lo sconto applicato.
La manovra prevedeva che il decreto attuativo fosse emanato entro due mesi, ma il bonus è rimasto congelato a causa delle modifiche apportate dal decreto Bollette di aprile.
Le risorse messe a disposizione sono sufficienti solo per 480.000 voucher se si ipotizza un bonus di 100 euro (che spetterebbe solo a chi spende almeno 333 euro). Se si considerano bonus anche da 200 euro, però, il numero dei beneficiari scende drasticamente. Proprio per questo si vorrebbe evitare un click day con il quale il bonus sarebbe riconosciuto a chi lo chiede più velocemente.
Bonus per acquisti online, le regole
Come abbiamo anticipato il bonus elettrodomestici sarà riconosciuto anche per gli acquisti online. Per poter essere accreditati a effettuare lo sconto previsto, i rivenditori dovranno registrarsi e firmare l’accorto nella propria area personale di PagoPA. Per poter erogare lo sconto online è necessario, però, indicare in fase di registrazione almeno un punto vendita fisico (che sarà inserito nell’elenco che sarà reso disponibile sul portale dedicato al bonus (bonuselettrodomestici.it).
Per ogni punto vendita il rivenditore dovrà nominare anche i responsabili del bonus che avranno le credenziali per accedere alla piattaforma.
Come si compra online con il bonus? Per il negozio online il cliente dovrà seguire le istruzioni offerte dal sito e inserire il codice del voucher prima del pagamento. Non tutti i negozi, sia fisici che online, avranno la possibilità di erogare il bonus quindi il consiglio è quello di consultare l’elenco per capire quali sono i punti vendita che applicheranno lo sconto al momento dell’acquisto.
Quali elettrodomestici nel bonus?
Il decreto contiene anche la lista dettagliata degli elettrodomestici che potranno essere acquistati. Confermate le sette tipologie di elettrodomestici che possono beneficiare dello sconto in fattura previste dal bonus:
- lavatrici e lavasciuga di classe energetica non inferiore alla A;
- forni almeno di classe A;
- cappe da cucina almeno di classe B;
- lavastoviglie di classe non inferiore alla C;
- asciugabiancheria almeno di classe C;
- frigoriferi e congelatori di classe non inferiore alla D;
- piani cottura conformi ai limiti previsti dal Regolamento Ue 2019/2016.
Non potranno essere ricompresi, invece, phon, frullatori, impastatrici e tostapane.
Il bonus arriva direttamente come sconto in fattura che il rivenditore applicherà sul costo di acquisto a chi è in possesso del voucher rilasciato dalla piattaforma pagoPA.
Bonus rottamazione elettrodomestici, quando le domande?
Per la trasmissione dell’istanza per ottenere il voucher è necessario attendere ancora. I decreti direttoriali del Ministero delle Imprese che stabiliscono come funzionerà la piattaforma, che sarà gestita da PagoPa e da Invitalia sono pronti. Ora PagoPa dovrà predisporre, entro 30 giorni, il portale web. Si ipotizza che non sarà possibile trasmettere le domande prima della seconda metà di novembre.
I fondi potrebbero esaurirsi nel giro di poche ore e proprio per questo si consiglia di presentare l’istanza il primo giorno disponibile. Una volta presentata la richiesta online si riceverà un codice di conferma che bisognerà, poi, mostrare al negoziante al momento dell’acquisto. Il negoziante a sua volta, potrà recuperare la somma anticipata solo dopo che sarà trascorso il tempo previsto per il periodo di recesso.
Bonus elettrodomestici non cumulabile con il bonus mobili
Per chi acquista elettrodomestici entro la fine del 2025 c’è un doppio canale di sconto previsto dalla normativa: da una parte il bonus elettrodomestici previsto dalla Legge di Bilancio che prevede uno sconto in fattura immediato fino a 200 euro, dall’altro il bonus mobili che consente di recuperare il 50% della spesa effettuata in dieci quote annuali di pari importo.
Il contribuente può scegliere o l’una o l’altra agevolazione valutando, di volta in volta quella maggiormente conveniente, ma deve fare attenzione anche ai limiti e ai vincoli imposti dai due benefici. Da quest’anno, quindi, alla classica detrazione al 50% prevista per acquistare mobili per arredare la casa ristrutturata, si somma anche il bonus elettrodomestici che può arrivare a un importo di 200 euro ed è riconosciuto dal venditore come sconto in fattura. La scelta spetta al contribuente, che deve valutare come massimizzare i benefici concessi dalla normativa.
Il bonus elettrodomestici è riconosciuto per l’acquisto di grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, forno, piano cottura, ad esempio) e sarà riconosciuto materialmente con uno sconto sul costo di acquisto per un massimo del 30% dell’importo pagato con il limite di 100 euro elevato a 200 euro per le famiglie con Isee entro i 25.000 euro. La condizione che pone il bonus 2025 è quella di rottamare un elettrodomestico dello stesso tipo e se si decide di acquistarne uno che non si possiede già non è riconosciuto.
Se, ad esempio, si vuole acquistare per la prima volta un’asciugatrice il bonus non viene riconosciuto. Così come potrebbe non essere riconosciuto a chi va a vivere da solo e arreda casa per la prima volta. A questo limite, poi, va aggiunto quello della copertura finanziaria che, quasi sicuramente, non riuscirà a coprire tutte le richieste che saranno presentate.
Sconto in fattura o detrazione per gli elettrodomestici?
Il bonus elettrodomestici non va confuso con il bonus mobili ed elettrodomestici, che la normativa riconosce come detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro, riservata a chi ha ristrutturato l’immobile.
Il nuovo bonus che arriva fino a 200 euro non può essere cumulato con altre agevolazioni sulle stesse tipologie di spesa: il bonus elettrodomestici 2025, quindi, non può essere cumulato con il bonus mobili ed elettrodomestici che riconosce la detrazione della spesa effettuata per l’arredamento di un immobile ristrutturato a partire dal 1° gennaio 2024.
Per fruire del bonus mobili legato alla ristrutturazione è necessario, quindi, aver eseguito dei lavori di migliorie o ristrutturazioni in casa, altrimenti non si può fruire del beneficio fiscale.
Come massimizzare il beneficio
Come si massimizzano i benefici previsti dalla normativa? Se non si è eseguita una ristrutturazione, l’unica via percorribile è quella del bonus rottamazione elettrodomestici. È bene agire quanto prima per evitare che le risorse disponibili si esauriscano.
Se si ha la possibilità di utilizzare entrambe le agevolazioni, però, c’è da fare qualche considerazione. Utilizzare il bonus rottamazione elettrodomestici potrebbe permettere a chi ha diritto anche al bonus mobili, di avere a disposizione più spese da ammortizzare con il bonus mobili.
Le voci di spesa ammesse al nuovo bonus elettrodomestici, infatti, sono le stesse incluse anche nel bonus mobili, anche se cambiano le classi energetiche ammortizzate. Solo per i forni, infatti, è richiesta in entrambe le agevolazioni la classe energetica A o superiore, in tutti gli altri casi il bonus con sconto in fattura richiede classi energetiche sempre più alte rispetto al bonus mobili.
Il bonus elettrodomestici è riconosciuto per l’acquisto di grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, forno, piano cottura, ad esempio) e sarà riconosciuto materialmente con uno sconto sul costo di acquisto per un massimo del 30% dell’importo pagato con il limite di 100 euro elevato a 200 euro per le famiglie con Isee entro i 25.000 euro. La condizione che pone il bonus 2025 è quella di rottamare un elettrodomestico dello stesso tipo e se si decide di acquistarne uno che non si possiede già non è riconosciuto.
Se, ad esempio, si vuole acquistare per la prima volta una asciugatrice il bonus non viene riconosciuto. Come potrebbe non essere riconosciuto a coloro che vanno a vivere da soli e stanno arredando la casa per la prima volta. A questo limite, poi, va aggiunto quello della copertura finanziaria che, quasi sicuramente, non riuscirà a coprire tutte le richieste che saranno presentate.
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