Bonus latte artificiale 2023: chi può richiederlo, come fare domanda e importi

Patrizia Del Pidio

11 Ottobre 2023 - 16:38

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Per le neo mamme che a causa di patologie non possono allattare i propri figli è stato stanziato un bonus per l’acquisto del latte artificiale. Vediamo a chi spetta e come richiederlo.

Bonus latte artificiale 2023: chi può richiederlo, come fare domanda e importi

Il bonus latte artificiale per le neo mamme con patologie che non permettono l’allattamento è stato previsto dal decreto attuativo del Ministero dell’Economia che prevede anche le regole per richiederlo, i requisiti di chi può fare domanda e gli importi.

Diventare mamma è un evento che cambia la vita di ogni donna che si trova nella condizione di prendersi cura di una nuova, piccola creatura fragile e indifesa: suo figlio. Si tratta di un rito di passaggio segnato da moltissimi dubbi e paure, ma anche di un momento di crescita personale dal quale, poi, non si potrà più tornare indietro. Un figlio, quando con la sua piccola manina ti afferra per la prima volta, lo fa per tutta la vita.

E proprio in un momento così cruciale nella vita di una donna il non poter allattare il proprio bambino, oltre a rappresentare una sorta di mancanza morale, rappresenta anche una spesa non indifferente visto che il costo del latte artificiale si aggiunge a tutte le altre spese che la nascita di un bebè comporta.

Proprio per questo motivo è stato previsto un bonus per il latte artificiale come forma di aiuto fino al compimento del sesto mese del bambino. Vediamo chi può richiederlo, come e quali sono le patologie che danno accesso al beneficio.

L’incentivo è destinato, in generale, alle neomamme che a causa di determinate patologie non possono allattare al seno. Il bonus, che era stato previsto dalla Legge di Bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160), è stato previsto anche per il 2023.

Vediamo quindi quali sono le patologie previste dalla normativa, che impediscono in maniera temporanea o permanente l’allattamento, e le istruzioni per fare domanda.

Bonus latte artificiale: i requisiti di chi può richiederlo

In generale, il bonus latte artificiale spetta alle neomamme che per determinate patologie non possono allattare in modo naturale, quindi al seno. Ma attenzione, perché oltre alla presenza di una patologia (che va certificata) c’è anche un requisito reddituale: l’ISEE non può essere superiore a 30.000 euro annui.

A questo punto, la distinzione va fatta tra impedimenti temporanei e patologie permanenti.

Le condizioni permanenti che danno diritto al bonus sono:

  • infezione da HTLV1 e 2;
  • sindrome di Sheehan;
  • alattogenesi ereditaria;
  • ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare);
  • mastectomia bilaterale;
  • morte materna.

Le patologie temporanee invece sono:

  • infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
  • infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo;
  • infezione ricorrente da streptococco di gruppo B;
  • lesione luetica sul seno;
  • tubercolosi bacillifera non trattata;
  • mastite tubercolare;
  • infezione da virus varicella zooster;
  • esecuzione di scintigrafia;
  • assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento;
  • assunzione di droghe (escluso il metadone);
  • alcolismo.

Come anticipato, le patologie vanno certificate:

  • da uno specialista del Sistema Sanitario Nazionale;
  • da un pediatra o da un neonatologo, se le condizioni si verificano alla nascita o durante la gravidanza;
  • dal pediatra, dal medico di base o dallo specialista della relativa patologia se la condizione si verifica dopo il parto.

Le patologie temporanee vanno sottoposte a verifica mensile.

Come fare domanda per il bonus latte artificiale e importi spettanti

L’importo previsto per il bonus latte artificiale ammonta a un massimo di 400 euro annui, ma attenzione: la cifra dipende dal numero di richieste complessive che arrivano alla regione (o alla provincia autonoma).

Le domande, infatti, verranno gestite su base regionale, e non nazionale. Si può fare domanda fino al compimento dei 6 mesi del bambino o della bambina.

La domanda va presentata all’azienda sanitaria locale di appartenenza, che a sua volta autorizza l’erogazione del contributo nel limite di 400 euro annui e senza ulteriori risorse regionali.

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